Dipendenza social. I sintomi, come uscirne
La dipendenza social o Social Obsession rappresenta un nuovo disturbo della contemporaneità. È molto più diffuso di quanto si pensi. Non è inserito nell'elenco delle patologie ma si configura come una dipendenza laddove si è perso il controllo della gestione dello strumento.
Si potrebbe riassumere nell'ansia da connessione: l'incapacità di spegnere il cellulare o altri device per il bisogno compulsivo, ed eccessivo, di essere costantemente in contatto con notifiche e like tra Facebook, WhatsApp, Instagram, Snapchat e altri canali.
È il disturbo della connessione perenne, 24 ore su 24. Che porta alla dipendenza da uno smartphone e ad una vita in gran parte virtuale. È un fenomeno trasversale: colpisce uomini donne. Senza distinzione di età.
Dipendenza social: cinque sintomi
La dipendenza social è progressiva. Ma ci sono alcuni segnali molto chiari che denunciano un uso ossessivo dei social. Tra i più importanti e comuni:
La paura di perdere notifiche e like. Questa ansia esercitata sul cervello obbliga il dipendente social a verificare continuamente, in modo compulsivo, notizie, like, aggiornamenti, video, foto...
L'ansia di non avere la connessione. La mancanza di rete WiFi o 4G getta la persona nello sconforto. Esprimendo così una totale incapacità nell'affrontare la momentanea sospensione della connessione e della condivisione con gli altri. Ovviamente, sempre virtuale.
L'ansia da ricarica. Batteria scarica o mancanza di cavo alimentatore gettano nel "panico".
L'ossessione della geolocalizzazione. Far sapere sempre a tutti dove ci trova, esprimendo incapacità a far sentire la propria assenza agli altri.
Riduzione di interesse per tutte le altre attività che non vivono dentro la Rete.
Tutto questo ha poi conseguenze sul carattere e su alcuni disturbi. Possono insorgere mal di testa, problemi di insonnia, ansia, depressione, apatia, problemi di postura. E molto altro ancora.
Dipendenza social: i rischi
La dipendenza social colpisce più facilmente persone con un basso livello di autostima, chiusura sociale o con disturbi comportamentali. Ma si estende a tutti. I rischi sono pesanti. In primis quello di uscire dal mondo reale, fatto di rapporti interpersonali e privilegiare solo le dinamiche virtuali arrivando ai casi più estremi di isolamento. Inoltre, proprio perché si parla di dipendenza patologica, si possono riscontrare reazioni tipiche di altre dipendenze più note. Si va dunque incontro a situazioni di astinenza e di apatia con perdita di interesse per tutto quello che ci circonda e che non passa attraverso i device.
Dipendenza social: come uscirne
La prima cosa, come in ogni dipendenza, è rendersi conto di avere un problema e fare i conti con esso. È utile domandarsi quanto tempo si trascorre tra internet e social e come il proprio carattere, i propri comportamenti, le proprie relazioni interpersonali si sono modificate nel tempo. È inoltre utile:
- Ridurre il tempo di fruizione di cellulari e device e darsi un tempo massimo giornaliero che va gradualmente abbassato
- Tenere il cellulare il più possibile spento e lasciarlo a casa quando si esce
- Tenere il cellulare lontano dal letto e addormentarsi e svegliarsi senza verificare notifiche e "like".
- Riprendere attività alternative come la lettura di un libro, di un fumetto, l'iscrizione a un corso, sport, movimento, musica
- Riallacciare i rapporti interpersonali che erano stati abbandonati.
Dipendenza social: l’assistenza
Quando non si è in grado da soli di uscire dalle maglie della Rete, è utile ricorrere ad uno specialista per farsi condurre nel percorso di disintossicazione. Segnaliamo recentissima l'apertura del primo servizio in Italia che si occupa di disintossicazione da internet. Si chiama Digital Life Coaching ed è stato attivato a Milano.
Carla De Meo
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