Corpi mobili vitreali o “mosche volanti”

15 febbraio 2020
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Corpi mobili vitreali o “mosche volanti”



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I corpi mobili vitreali - chiamati anche miodesopsie - sono un disturbo visivo. Nella nostra fantasia, per descriverli, li associamo a "mosche volanti", macchie grigie che irrompono nel campo visivo. E che possiamo identificare anche con consistenze e forme diverse: dai peli sottilissimi ai punti. Spesso non riusciamo a "trattenerli" ed è più facile percepirli se guardiamo uno sfondo bianco o un cielo azzurro, soprattutto in presenza di forte luminosità. Tutti abbiamo i corpi mobili vitreali: il problema nasce quando si intensificano fino a diventare molto fastidiosi.



Corpi mobili vitreali: le cause


È importante sapere perché si sviluppano questi corpi. Igor Di Carlo, titolare Ambulatori Oculistici dottor Igor Di Carlo e responsabile Oculistica del Policlinico San Luca di Torino, lo spiega a Dica33: «L'occhio è una sfera e sarebbe vuota se non ci fosse all'interno un liquido trasparente, formato soprattutto da acqua, ma tenuto insieme da un reticolo di acido ialuronico. Ha la consistenza di un gel, è molto fluido, e si nutre per permeabilità dai capillari presenti nella retina. Qualunque alterazione causata da vasocostrizione, stress, dismetabolismi alimentari (si mangia male, si beve poco) genera nel vitreo piccole ferite che si traducono in addensamenti di questo reticolo».

È dunque questa l'origine dei punti grigi, delle "mosche" che vediamo vagare. Il loro andamento è intermittente perché è influenzato da come e quanto agitiamo l'occhio. «Generalmente, tendono a depositarsi sul fondo. Per questo la maggior parte delle volte non li vediamo» afferma Igor Di Carlo. «Ma se muoviamo l'occhio, si muovono anch'essi». Negli ultimi anni il disturbo è diventato molto diffuso e comune. Oltre alle cause che abbiamo già indicato, una forte responsabilità va attribuita ai device tecnologici che richiedono il movimento continuo dell'occhio. Risultato: i corpi mobili non riescono più a depositarsi e li vediamo vagare.


Corpi mobili vitreali: quando preoccuparsi


La presenza di corpi mobili vitreali rappresenta un sintomo non pericoloso che non va comunque sottovalutato. Talvolta possono rappresentare un importante segnale di sofferenza della retina. «Ci indica piccole rotture periferiche o addirittura dei traumatismi» spiega Igor Di Carlo. «Se poi sono associati a bagliori luminosi, potremmo trovarci in presenza di una piccola rottura della retina. In questo caso è importante farsi controllare subito: se la retina non è ancora sollevata, è possibile bloccare il processo con il laser. In ambulatorio, in pochi minuti».
In pazienti già predisposti - molto stressati o con debolezze psicologiche - queste "mosche volanti" possono innescare anche fenomeni psicotici.

Come curare i corpi mobili vitreali

La prima cura è collegata alle cause scatenanti. Quindi: ridurre il livello di stress, nutrirsi bene, bere molto durante la giornata, arginare la presenza di smartphone, tablet e computer nel quotidiano. Si possono però aggiungere anche specifici integratori che, nelle formulazioni più recenti, non offrono solo sali minerali, magnesio e potassio ma anche il collagene idrolizzato di cui è formato il vitreo. E, in alcuni casi, anche sostanze anti infiammatorie naturali come la curcuma. L'uso bilanciato - e sotto controllo medico - di questi integratori, associato a un buon equilibrio alimentare e a una maggiore idratazione, rappresenta l'arma migliore per gestire i corpi mobili vitreali.


Carla De Meo




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