Troppo sale sugli scaffali del supermercato

15 aprile 2015
Aggiornamenti e focus

Troppo sale sugli scaffali del supermercato



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Meno di 5 grammi di sale al giorno. Sono queste le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ma in media il consumo giornaliero di sale arriva ai 10 grammi. Insomma. Il sale che si porta in tavola è troppo e la colpa è in parte anche dei prodotti che acquistiamo, come suggeriscono in risultati di uno studio da poco pubblicato sulla rivista Preventing chronic disease.

Analizzando i prodotti presenti sul mercato statunitense nel 2009 in un'area rappresentativa di circa la metà della popolazione a stelle e strisce, i ricercatori sono giunti alla conclusione che più della metà dei prodotti confezionati (a base di pasta o di carne), degli affettati, delle zuppe e dei sandwich supera il contenuto di sale indicato dalle autorità sanitarie statunitensi per un cibo "sano".

«Le linee guida Usa definiscono sano un alimento che contenga non più di 480 mg (600 mg in alcuni casi), ma dalla nostra analisi emerge che oltre il 70 per cento dei pasti pronti e della pizza confezionata supera tali soglie» dice Linda Schieb, epidemiologa dei Centers for disease control and prevention statunitensi. Non va meglio per affettati e zuppe che superano il contenuto di sale raccomandato nel 50-70 per cento dei casi.

Come fanno notare gli autori, la situazione potrebbe essere migliore oggi, dopo l'attivazione di programmi nazionali per ridurre il consumo di sale, tra i principali responsabili dell'ipertensione e quindi di molti problemi a cuore e vasi. Anche in Italia sono stati attivati progetti simili che hanno già dato i primi risultati positivi. In base ai risultati del progetto Meno sale più salute promosso dal Centro per il Controllo delle Malattie, a tre anni dagli accordi con i panificatori per ridurre il sale, si è registrata in effetti una riduzione nei livelli consumati dalla popolazione in esame, anche se i consumi degli italiani restano ben al di sopra delle raccomandazioni dell'Oms.

«Per cercare di ridurre il sale assunto con il cibo si può cominciare da piccoli accorgimenti nella vita quotidiana: leggere bene le etichette, confrontare il contenuto di sale in prodotti simili e scegliere quello che ne contiene di meno, limitare il consumo di cibi pronti e cercare, per quanto possibile, di mangiare più spesso a casa dove è più semplice controllare il sale aggiunto ai cibi che si cucinano» concludono gli autori.



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