Anche il barbecue ha le sue regole

20 aprile 2015
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Anche il barbecue ha le sue regole



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Con l'arrivo della bella stagione si ripresentano puntuali anche le classiche grigliate all'aperto, un modo divertente per stare con gli amici e in pieno contatto con la natura, che però può rivelarsi anche pericoloso per la salute se non si conoscono le regole base del barbecue senza rischi. Gli esperti statunitensi del Mount sinai beth israel hospital di New York City hanno pubblicato un comunicato sull'argomento, proprio per permettere a tutti di godersi le grigliate in piena sicurezza, così come hanno fatto anche altre istituzioni a stelle e strisce, prima tra tutte la Food and drug administration (Fda), che si occupa della sicurezza alimentare e farmacologica.

Un buon barbecue parte già al momento della spesa: quando si acquista il cibo che finirà sulla griglia è bene assicurarsi che gli alimenti deperibili stiano per il minor tempo possibile fuori dal frigorifero e vengano congelati appena possibile se non devono essere utilizzati nel giro di 1 o 2 giorni. E al momento della grigliata è fondamentale lavarsi bene le mani con acqua e sapone (o con apposite salviettine se l'acqua non c'è) prima di armeggiare con il cibo e anche ogni volta che si toccano alimenti crudi come la carne.

Attenzione anche alle attrezzature: piatti, posate e contenitori devono essere sufficienti per garantire che cibi crudi come la carne non vengano mai in contatto con quelli già cotti o con altri che andranno mangiati crudi. «Usate sempre taglieri e utensili separati per il cibo crudo e il cibo cotto e lavate con grande cura verdura e frutta che verranno consumate crude» raccomanda Rebecca Blake, che si occupa di nutrizione clinica all'ospedale newyorkese.

Per quanto riguarda i cibi da cuocere, invece, sarebbe utile portarsi un termometro da cibo, per essere certi che gli alimenti siano ben cotti e sia stata raggiunta una temperatura sufficientemente alta da uccidere eventuali batteri pericolosi.

«Prima e più importante regola per un sano barbecue è la "zona a rischio tempo-temperatura"» sottolinea Blake. «I cibi non dovrebbero mai essere lasciati tra 4 °C e 60 °C per più di due ore (una se la temperatura esterna raggiunge i 32 °C), se così fosse è meglio buttare tutto per evitare problemi alla salute». Come ricorda la ricercatrice, infatti, lasciare troppo a lungo il cibo a temperatura ambiente rischia di favorire la proliferazione di batteri pericolosi come Salmonella, E. coli e Campylobacter che, se troppo numerosi, possono portare nausea, vomito e diarrea. Anche per questo motivo è fondamentale portare contenitori che permettono di mantenere freddi gli alimenti e che non devono essere aperti troppo di frequente per evitare che l'aria calda dell'esterno alzi troppo la temperatura interna.

E per chiudere non potevano mancare alcune raccomandazioni di comportamento. «Meglio non strafare a tavola: l'ideale è ascoltare il proprio corpo e quando ci si sente quasi sazi è il caso di smettere di mangiare» dice l'esperta, «e non dimenticatevi mai di bere: idratarsi è essenziale e per raggiungere questo obiettivo bisogna bere molta acqua nelle calde giornate estive evitando gli alcolici che possono invece causare disidratazione».



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