Staiano (Sip): incremento di patologie psichiatriche in pediatria

19 giugno 2021
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Staiano (Sip): incremento di patologie psichiatriche in pediatria



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Sebbene i bambini siano stati risparmiati dalle manifestazioni più severe del Covid-19, importanti criticità hanno toccato anche il mondo pediatrico. A far chiarezza sul tema è Annamaria Staiano, professoressa ordinaria di Pediatria presso l'Università di Napoli Federico II, neopresidente della Società italiana di pediatria (Sip) e prima donna ad occupare questo ruolo in 123 anni.



A Doctor33 la pediatra ha parlato dell'«allarmante incremento dei disturbi del comportamento e delle patologie psichiatriche nei bambini proprio a causa del prolungato periodo di isolamento della pandemia».
Una delle priorità di intervento è rappresentata, sostiene l'esperta «dal mettere in atto tutte le azioni che possano consentire una ripresa delle attività sociali in sicurezza». Altro problema da affrontare è «la lotta alle disuguaglianze sociali che erano già presenti nel periodo pandemico - sottolinea - ma che sono state esacerbate dalla pandemia». Il suo nuovo mandato ha tre obiettivi: «Contribuire alla riorganizzazione della formazione dell'area pediatrica e dell'assistenza pediatrica con una maggiore integrazione tra ospedale e territorio e il terzo, contribuire a garantire lo stesso diritto alla salute ad ogni bambino indipendentemente dalla famiglia o dalla regione di origine», dichiara Staiano. Obiettivi ambiziosi, ma la presidente Sip si dice certa e fiduciosa di perseguirli e raggiungerli «con il supporto di tutti coloro che sono contenti di poter partecipare al raggiungimento di tali nobili obiettivi».
La pandemia ha messo in luce «profondi limiti dell'attuale organizzazione sanitaria del nostro Paese e la carenza quasi totale di sinergia tra territorio ed ospedale», spiega Staiano. «Abbiamo osservato un progressivo definanziamento che si è avuto nelle ultime decadi e che ha portato ad un sistema sanitario nazionale in difficoltà. Nel campo pediatrico la carenza di pediatri, che si aggraverà ulteriormente nei prossimi anni, impone l'elaborazione di un nuovo sistema che riesca a garantire la specificità pediatrica, il diritto di tutti i soggetti in età evolutiva di essere tutelati, assistiti e curati dal pediatra con una continuità assistenziale tra territorio ed ospedale. Il bambino viene oggi spesso valutato, in prima istanza, dal medico nell'adulto - osserva - con un inevitabile rischio di inappropriatezza clinica». L'esperta, quindi, ritiene fondamentale «la riorganizzazione del sistema sanitario nazionale a partire dalla formazione universitaria e specialistica che dovrebbe essere rivista sulla base dei nuovi bisogni territoriali e delle nuove esigenze sanitarie e sociali».

Fonte: Doctor33



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