10 ottobre 2021
Interviste, Speciale Mieloma multiplo
Mieloma multiplo e nuove terapie: intervista all’ematologo Mario Boccadoro
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Il mieloma multiplo è un tumore delle cellule del midollo osseo. Si tratta di una patologia non molto diffusa che colpisce circa 6mila persone l'anno. Per le forme recidivanti, a breve sarà disponibile una nuova opzione terapeutica, il belantamab mafodotin, un farmaco con un doppio meccanismo d'azione: un anticorpo monoclonale coniugato con una molecola tossica.
Il mieloma multiplo è un tumore che colpisce un tipo particolare di cellule del midollo osseo, le plasmacellule, cellule del sistema immunitario che derivano dai linfociti B e hanno il compito di produrre gli anticorpi per combattere le infezioni. Le plasmacellule si trovano nel midollo osseo, un tessuto spugnoso contenuto principalmente nelle ossa piatte, come le ossa del bacino e le costole, e nelle estremità delle ossa lunghe. La malattia è caratterizzata dalla moltiplicazione abnorme e incontrollata di una plasmacellula che dà origine a una popolazione di cellule tumorali.
«Le cellule di mieloma producono grandi quantità di un solo anticorpo, detto componente monoclonale, che si accumula nel sangue e nei tessuti» ha spiegato a Dica33.it il professor Mario Boccadoro, ematologo dell'Università di Torino. «Questa proteina, detta componente M, può essere facilmente identificata nel sangue dei pazienti tramite un esame del sangue». Inoltre, ha proseguito Boccadoro «quando le plasmacellule all'interno del midollo si espandono, «creano dei veri e propri buchi, che sono definiti 'lesioni osteolitiche', facilmente identificate con una radiografia. Quindi il mieloma multiplo è una malattia di facile diagnosi».
Il mieloma multiplo «è una malattia grave, con limitata sopravvivenza, ma il mieloma negli ultimi anni ha visto l'arrivo di una serie di terapie innovative, che hanno allungato la sopravvivenza da circa 2 anni a 10 anni. Tra queste citiamo gli inibitori del proteasoma, gli immunomodulanti, e gli anticorpi monoclonali» ha continuato Boccadoro «In generale il mieloma multiplo risponde alle terapie, che di fatto non sono più chemioterapie, perché sono ben tollerati ed hanno una ottima efficacia». La malattia ha però un'altra caratteristica, il paziente, dopo un trattamento, ha un periodo di remissione, più o meno lungo al quale segue una ricaduta. «Considerando tutte le terapie disponibili può fare una seconda o terza linea, fino ad una quarta linea di trattamento con un farmaco con un diverso meccanismo di azione, grazie alle opzioni terapeutiche a disposizioni, e avere una nuova chance di andare in remissione» ha sottolineato il professore, però «ad ogni linea successiva diventa più difficile trattare il paziente e la durata della risposta può essere più breve».
Mieloma multiplo: una nuova opzione terapeutica
Tra poco anche in Italia sarà disponibile il belantamab mafodotin, un farmaco indicato dalla quinta linea di trattamento in poi, per tutti quei pazienti che hanno esaurito le opzioni terapeutiche per il trattamento della loro malattia. «Il farmaco ha un meccanismo d'azione nuovo. Si tratta di un anticorpo monoclonale 'armato', che è legato a una molecola tossica. L'anticorpo si attacca alla cellula tumorale e precisamente al Bcma, l'antigene di maturazione delle cellule B e introduce all'interno della cellula una molecola tossica» ha sottolineato Boccadoro e conclude «La sperimentazione del farmaco ha dato buoni risultati. Resta da segnalare un particolare effetto collaterale ovvero la visione offuscata. Si tratta di una complicanza reversibile, che si presenta solo durante il trattamento, ma che risulta fastidiosa per i pazienti, che vanno informati».
Chiara Romeo
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Mieloma multiplo: un tumore delle plasmacellule
Il mieloma multiplo è un tumore che colpisce un tipo particolare di cellule del midollo osseo, le plasmacellule, cellule del sistema immunitario che derivano dai linfociti B e hanno il compito di produrre gli anticorpi per combattere le infezioni. Le plasmacellule si trovano nel midollo osseo, un tessuto spugnoso contenuto principalmente nelle ossa piatte, come le ossa del bacino e le costole, e nelle estremità delle ossa lunghe. La malattia è caratterizzata dalla moltiplicazione abnorme e incontrollata di una plasmacellula che dà origine a una popolazione di cellule tumorali.
«Le cellule di mieloma producono grandi quantità di un solo anticorpo, detto componente monoclonale, che si accumula nel sangue e nei tessuti» ha spiegato a Dica33.it il professor Mario Boccadoro, ematologo dell'Università di Torino. «Questa proteina, detta componente M, può essere facilmente identificata nel sangue dei pazienti tramite un esame del sangue». Inoltre, ha proseguito Boccadoro «quando le plasmacellule all'interno del midollo si espandono, «creano dei veri e propri buchi, che sono definiti 'lesioni osteolitiche', facilmente identificate con una radiografia. Quindi il mieloma multiplo è una malattia di facile diagnosi».
Mieloma multiplo: le attuali opzioni terapeutiche
Il mieloma multiplo «è una malattia grave, con limitata sopravvivenza, ma il mieloma negli ultimi anni ha visto l'arrivo di una serie di terapie innovative, che hanno allungato la sopravvivenza da circa 2 anni a 10 anni. Tra queste citiamo gli inibitori del proteasoma, gli immunomodulanti, e gli anticorpi monoclonali» ha continuato Boccadoro «In generale il mieloma multiplo risponde alle terapie, che di fatto non sono più chemioterapie, perché sono ben tollerati ed hanno una ottima efficacia». La malattia ha però un'altra caratteristica, il paziente, dopo un trattamento, ha un periodo di remissione, più o meno lungo al quale segue una ricaduta. «Considerando tutte le terapie disponibili può fare una seconda o terza linea, fino ad una quarta linea di trattamento con un farmaco con un diverso meccanismo di azione, grazie alle opzioni terapeutiche a disposizioni, e avere una nuova chance di andare in remissione» ha sottolineato il professore, però «ad ogni linea successiva diventa più difficile trattare il paziente e la durata della risposta può essere più breve».
Mieloma multiplo: una nuova opzione terapeutica
Tra poco anche in Italia sarà disponibile il belantamab mafodotin, un farmaco indicato dalla quinta linea di trattamento in poi, per tutti quei pazienti che hanno esaurito le opzioni terapeutiche per il trattamento della loro malattia. «Il farmaco ha un meccanismo d'azione nuovo. Si tratta di un anticorpo monoclonale 'armato', che è legato a una molecola tossica. L'anticorpo si attacca alla cellula tumorale e precisamente al Bcma, l'antigene di maturazione delle cellule B e introduce all'interno della cellula una molecola tossica» ha sottolineato Boccadoro e conclude «La sperimentazione del farmaco ha dato buoni risultati. Resta da segnalare un particolare effetto collaterale ovvero la visione offuscata. Si tratta di una complicanza reversibile, che si presenta solo durante il trattamento, ma che risulta fastidiosa per i pazienti, che vanno informati».
Chiara Romeo
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- Speciale Mieloma multiplo
- Mieloma multiplo, belantamab mafodotin: l’esperienza real life del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria
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