Il multitasking è un superpotere?
L'aneddotica comune attribuisce all'uomo un "solo neurone" e alla donna la funzione multitasking. Una sorta di "superpotere" che le permette di svolgere più compiti contemporaneamente: lavorare, organizzare la vita domestica, prendersi cura dei figli, mantenere una vita sociale sana. Per decenni questa idea di saper gestire tutto facilmente è stata tramandata, di generazione in generazione, come un punto di forza, un valore strategico. Ma per molte donne gli impegni simultanei rappresentano un obbligo per adattarsi a quello che la società chiede.
Il multitasking può sembrare efficiente ma è un inganno
Oggi la ricerca mette in guardia dai pericoli di questo approccio. Il multitasking può sembrare efficiente ma è un inganno. I rischi sarebbero più numerosi dei benefici. Sono in pericolo benessere ed equilibrio psicologico. Dentro questa "bolla" la donna è infatti portata a reprimere sentimenti ed emozioni e ad associare il concetto di vulnerabilità a quello di debolezza, accendendo insidiosi sensi di colpa. Finisce per disconnettersi da se stessa, inserendo il pilota automatico. Vive al limite e prosciuga l'energia vitale, andando incontro a seri problemi di salute come ansia e depressione.
Il prezzo da pagare, dunque, è alto. Non è possibile concentrarsi e restare attenti su più compiti contemporaneamente. Se si chiede al cervello di rimanere in uno stato di costante iper vigilanza, il livello di stress sale fino a incidere profondamente sulla salute mentale. L'Università di Stanford ha condotto uno studio che ha confermato che quanti praticano il multitasking hanno forti cali del QI, simili a quelli che si registrano quando si perde una notte di sonno.
Il mito del multitasking è falso
Non è un toccasana per produttività e memoria. Al contrario, può produrre stanchezza, pensieri negativi, irritabilità, stress cronico. In sintesi, il multitasking:
riduce la nostra velocità
ci distrae
aumenta il rischio di errori
riduce le funzioni esecutive
Va dunque riscoperto un altro "superpotere": quello di fare "una cosa alla volta". Per riappropriarsi di un ritmo diverso e uscire dall'abitudine del multitasking, è utile essere presente dove e quando ci si trova, pianificare in base alle priorità, inserire una pausa di 15 minuti tra un compito e l'altro, limitare le distrazioni, praticare la consapevolezza. E ricordarsi che non è possibile fare tutto. E questo non rende ogni singola donna migliore o peggiore.
Carla De Meo
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