Carenza di ferro, quali alimenti assumere?

03 settembre 2024
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Carenza di ferro, quali alimenti assumere?



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Il ferro è un elemento importante per il nostro organismo, se alcuni segnali avvertono di una sua carenza bisogna intervenire. Si potrebbe trattare di anemia ferropriva, o sideropenica, il tipo più comune di anemia, caratterizzato dalla carenza di ferro nei globuli rossi. Quali sono i sintomi? Questa forma di anemia si manifesta con un senso di debolezza generale, inappetenza, bruciori di stomaco, nevralgie, formicolii alle mani e ai piedi.

È necessario che il medico prescriva una serie di analisi di laboratorio per avere conferma che si tratta di questa forma di anemia.

Il ferro è fondamentale per lo svolgimento di alcune funzioni biologiche, tra cui la formazione dell'emoglobina. Una mancanza di questo elemento può avere diverse origini: uno scarso apporto di ferro con l'alimentazione, problemi nell'assorbimento, perdite ematiche. Se la produzione di emoglobina è insufficiente si determina una scarsa circolazione di ossigeno attraverso l'organismo.

La quantità insufficiente di ferro può essere provocata dall'aumentato del fabbisogno di questo elemento in determinati momenti. Ad esempio, nella donna con mestruazioni abbondanti o durante la gravidanza. Un' anemia ferropriva può insorgere anche durante e dopo una malattia infettiva, oppure a causa di una emorragia esterna o interna. In altri casi si tratta invece di cattivo assorbimento del ferro contenuto negli alimenti consumati.


Anche il cibo gioca un ruolo importante. Bisogna seguire una dieta varia, che includa alimenti ricchi di ferro come carne rossa, verdure a foglia verde, frutta secca, pollo, legumi uova e pesce., fagioli. A questi alimenti si possono affiancare cibi con alto contenuto di vitamina C, sostanza che migliorano l'assorbimento del ferro. Sono alimenti ricchi di vitamina C verdure come i peperoni e frutti come gli agrumi.

L'anemia ferropriva si può prevenire, ad esempio, con la somministrazione di ferro alla donna in caso di cicli abbondanti o durante l'attesa di un bambino. Spetta al medico stabilire la diagnosi e dare le indicazioni necessarie per ristabilire il corretto livello di ferro nei globuli rossi.

In particolare è importante il giusto apporto di ferro nei mesi dell'attesa. In questo periodo l'organismo femminile subisce alcune modificazioni fisiologiche per assecondare i bisogni del piccolo che cresce nel grembo materno.

Il sangue, ad esempio, diventa più diluito, ossia diminuisce la concentrazione di globuli rossi ed emoglobina, la proteina che i globuli stessi contengono e che ha il compito di trasportare l'ossigeno. Il ferro è un elemento fondamentale per la formazione dell'emoglobina. L'organismo ha le sue scorte di questo minerale, ma durante la gravidanza esse possono diminuire. Il fabbisogno di ferro cresce soprattutto nell'ultimo trimestre di gravidanza, ma il rischio anemia può insorgere già nei primi mesi se la donna è già predisposta. Se la sola alimentazione non è in grado di fornire il giusto apporto di questo prezioso nutriente, può essere utile ricorrere a integratori, sempre dietro indicazione del medico o dello specialista.


Alessandra Margreth





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