13 giugno 2003
Aggiornamenti e focus
Tumore curabile e prevenibile
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Rappresentano solo l'1% delle neoplasie ma sono i tumori più frequenti negli uomini tra i 20 e i 35 anni. Si tratta dei tumori al testicolo, uno dei casi in cui, grazie ai progressi nel trattamento del cancro, la speranza di guarigione oggi è molto alta.
La World Health Organization ha realizzato una divisione dei tumori in tre gruppi tenendo conto delle differenti cellule del testicolo e della loro funzione. Si parla perciò di:
Le neoplasie del testicolo sono rare e rappresentano circa l'1% delle neoplasie maligne ed il 3-10% delle neoplasie dell'apparato urogenitale maschile. L'incidenza nella popolazione maschile è di circa tre casi ogni anno per 100.000 persone; se si considera però il gruppo di età tra i 20 e i 40 anni, l'incidenza sale a più di 6 casi. I tumori del testicolo rappresentano tra i 15 e i 35 anni la forma più comune di cancro e la quarta causa di morte per tumore in ordine di frequenza dopo le leucemie, i linfomi e i tumori cerebrali. L'incidenza pare comunque in aumento. Secondo l'istituto per la Ricerca sul Cancro britannico, negli ultimi vent'anni i casi in Inghilterra e Galles sono aumentati del 70%. Significa che un uomo ogni 500 sviluppa questa malattia. Le cause dell'aumento di casi sono sconosciute, anche se i ricercatori ipotizzano che l'esposizione agli ormoni femminili contenuti nell'acqua o nella carne e altri elementi tossici presenti nell'ambiente possano essere importanti. Recentemente la prognosi di questi tumori è migliorata in modo sensibile tanto che oggi le neoplasie del testicolo sono probabilmente i tumori meglio curabili nell'adulto. Nel 1970 il 90% dei pazienti con cancro testicolare moriva. Dagli anni '90, grazie alla introduzione di nuovi chemioterapici, la situazione si è praticamente invertita: tanto che oggi il 90% di uomini con cancro diffuso possono essere curati. Un caso salito agli onori della cronaca è quello di Lance Armstrong, ciclista americano, che, diagnosticato con cancro al testicolo con metastasi cerebrali, ha ripreso a correre, dopo due interventi chirurgici e 5 cicli di chemioterapia, e ha vinto il tour de France nel 1999.
La diagnosi sia precoce
Nel 90% dei casi la malattia può essere curata ma deve essere diagnosticata in tempo. Recentemente la Società Italiana di Andrologia ha redatto una nota con alcuni semplici consigli da attuare. Di solito il tumore ai testicoli si annuncia con un nodulo, un aumento di volume o un gonfiore nel testicolo; ecco perché è importante fare l'auto-esame per scoprire in tempo eventuali anomalie; attenzione al dolore acuto, sensazione tipica di questo tumore insieme ad un rapido aumento del volume del testicolo, causato da emorragia intra-tumorale; anche il rimpicciolimento del testicolo può essere il segnale della comparsa della malattia. Infine è importante che i genitori facciano controllare i bambini dal pediatra, perché una correzione della ritenzione testicolare entro il primo anno di vita riduce il rischio cancro e facilita la diagnosi precoce di tumore al testicolo. La diagnosi del tumore viene effettuata tramite una ecografia scrotale e il dosaggio di alcuni marker (sostanze presenti nel sangue prodotte dalle cellule tumorali o indotte dalla presenza del tumore). Dopo la conferma del sospetto clinico, sarà necessario asportare il testicolo per esaminare il tumore nella sua estensione locale. Al paziente viene offerta la possibilità di una protesi testicolare a scopo sia estetico sia psicologico. Quando il tumore è diagnosticato in fase iniziale ed è confinato al testicolo la radioterapia è la prima scelta. Nelle forme più avanzate è invece imperativo il ricorso alla chemioterapia a base di cisplatino. Una terapia che, grazie ai regenti e considerevoli progressi, può determinare la regressione e il controllo della malattia anche in fase metastatica. La sorveglianza clinica successiva continua poi per parecchi anni.
Le problematiche relative a questo tipo di tumore sono al centro dell'attenzione dei ricercatori. In particolare le indagini si concentrano sui marker del tumore, che potrebbero essere presenti nel sangue e nelle urine nelle primissime fasi della malattia. Una possibilità di rendere ancora più precoce la diagnosi, prima ancora della comparsa dei sintomi.
Marco Malagutti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Di cosa si tratta
La World Health Organization ha realizzato una divisione dei tumori in tre gruppi tenendo conto delle differenti cellule del testicolo e della loro funzione. Si parla perciò di:
- tumori germinali
- tumori dalle cellule del Leydig o da quelle del Sertoli
- linfomi, che insorgono in età più avanzata, in genere dopo i 50 anni.
Un tumore giovane
Le neoplasie del testicolo sono rare e rappresentano circa l'1% delle neoplasie maligne ed il 3-10% delle neoplasie dell'apparato urogenitale maschile. L'incidenza nella popolazione maschile è di circa tre casi ogni anno per 100.000 persone; se si considera però il gruppo di età tra i 20 e i 40 anni, l'incidenza sale a più di 6 casi. I tumori del testicolo rappresentano tra i 15 e i 35 anni la forma più comune di cancro e la quarta causa di morte per tumore in ordine di frequenza dopo le leucemie, i linfomi e i tumori cerebrali. L'incidenza pare comunque in aumento. Secondo l'istituto per la Ricerca sul Cancro britannico, negli ultimi vent'anni i casi in Inghilterra e Galles sono aumentati del 70%. Significa che un uomo ogni 500 sviluppa questa malattia. Le cause dell'aumento di casi sono sconosciute, anche se i ricercatori ipotizzano che l'esposizione agli ormoni femminili contenuti nell'acqua o nella carne e altri elementi tossici presenti nell'ambiente possano essere importanti. Recentemente la prognosi di questi tumori è migliorata in modo sensibile tanto che oggi le neoplasie del testicolo sono probabilmente i tumori meglio curabili nell'adulto. Nel 1970 il 90% dei pazienti con cancro testicolare moriva. Dagli anni '90, grazie alla introduzione di nuovi chemioterapici, la situazione si è praticamente invertita: tanto che oggi il 90% di uomini con cancro diffuso possono essere curati. Un caso salito agli onori della cronaca è quello di Lance Armstrong, ciclista americano, che, diagnosticato con cancro al testicolo con metastasi cerebrali, ha ripreso a correre, dopo due interventi chirurgici e 5 cicli di chemioterapia, e ha vinto il tour de France nel 1999.
La diagnosi sia precoce
Nel 90% dei casi la malattia può essere curata ma deve essere diagnosticata in tempo. Recentemente la Società Italiana di Andrologia ha redatto una nota con alcuni semplici consigli da attuare. Di solito il tumore ai testicoli si annuncia con un nodulo, un aumento di volume o un gonfiore nel testicolo; ecco perché è importante fare l'auto-esame per scoprire in tempo eventuali anomalie; attenzione al dolore acuto, sensazione tipica di questo tumore insieme ad un rapido aumento del volume del testicolo, causato da emorragia intra-tumorale; anche il rimpicciolimento del testicolo può essere il segnale della comparsa della malattia. Infine è importante che i genitori facciano controllare i bambini dal pediatra, perché una correzione della ritenzione testicolare entro il primo anno di vita riduce il rischio cancro e facilita la diagnosi precoce di tumore al testicolo. La diagnosi del tumore viene effettuata tramite una ecografia scrotale e il dosaggio di alcuni marker (sostanze presenti nel sangue prodotte dalle cellule tumorali o indotte dalla presenza del tumore). Dopo la conferma del sospetto clinico, sarà necessario asportare il testicolo per esaminare il tumore nella sua estensione locale. Al paziente viene offerta la possibilità di una protesi testicolare a scopo sia estetico sia psicologico. Quando il tumore è diagnosticato in fase iniziale ed è confinato al testicolo la radioterapia è la prima scelta. Nelle forme più avanzate è invece imperativo il ricorso alla chemioterapia a base di cisplatino. Una terapia che, grazie ai regenti e considerevoli progressi, può determinare la regressione e il controllo della malattia anche in fase metastatica. La sorveglianza clinica successiva continua poi per parecchi anni.
Le problematiche relative a questo tipo di tumore sono al centro dell'attenzione dei ricercatori. In particolare le indagini si concentrano sui marker del tumore, che potrebbero essere presenti nel sangue e nelle urine nelle primissime fasi della malattia. Una possibilità di rendere ancora più precoce la diagnosi, prima ancora della comparsa dei sintomi.
Marco Malagutti
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