24 settembre 2004
Aggiornamenti e focus
Un'IDEA antidepressiva
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In cima alla lista, la salute mentale. Non solo nelle preoccupanti previsioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che per il 2020 prevede la depressione al primo posto per incidenza e morbilità, ma anche tra i punti di sofferenza del sistema assistenziale. L'offerta pubblica non è enorme, soprattutto in alcune aree, alcuni pregiudizi pesano ancora, assicurarsi l'assistenza psichiatrica su base privata è costoso, per molti troppo.
Però molto si può fare, come prova l'esperienza lombarda della Fondazione IDEA (Istituto per la ricerca e la prevenzione della Depressione e dell'Ansia) , con il supporto della Regione, ha allestito uno sportello telefonico che va ben al di là dell'orizzonte del telefono amico.
SOS Depressione, questo il nome, è una centrale di ascolto che ha lo scopo di intercettare la domanda di aiuto sul territorio, fornire supporto in corso di terapia ma anche di indirizzare alle strutture pubbliche i cittadini. Il servizio risponde al numero 800122907 7 giorni su 7 e impegna complessivamente 50 volontari. Dopo 9 mesi di attività lo sportello telefonico può già fare un bilancio e, soprattutto, indicare nuove iniziative.
Dal 24 novembre 2003 al 19 agosto 2004 sono giunte 3228 telefonate da tutta la regione. Le aree più rappresentate sono le province di Milano, e Bergamo, rispettivamente con il 64,5% e il 12,5%, le altre seguono con percentuali comprese tra l'1 e il 5%. Che il servizio abbia centrato il bacino d'utenza lo conferma la suddivisione per sesso e per età dei chiamanti. Gli uomini, infatti, sono il 38%, le donne il 62% e la fascia d'età più rappresentata è quella dai 30 ai 60 anni (52%): ed è esattamente il quadro della diffusione della malattia che viene dipinto dagli studi epidemiologici. I più giovani (under 30) rappresentano il 20% e molto spesso, spiega il dottor Claudio Mencacci, vicepresidente della Fondazione, chiamano perché hanno sperimentato un episodio di panico e anche questo è un dato che concorda con l'epidemiologia delle forme depressive, molto spesso accompagnate da disturbi d'ansia, appunto, di panico.
SOS Depressione però non si limita a indirizzare il paziente ai centri, ma offre almeno altri due servizi di grande rilevanza. Il primo è il follow-up, spiega Simona Pizzigoni, direttore generale di IDEA "i nostri operatori chiamano una o due volte la settimana i pazienti in trattamento che ne fanno richiesta: un'azione di supporto e di rinforzo che si è rivelata molto utile. Inoltre, provvediamo a organizzare gruppi di auto-aiuto, nei quali i pazienti, con l'aiuto di un facilitatore possono condividere le loro esperienze". Questa dei gruppi di auto-aiuto è una delle innovazioni introdotte nel panorama italiano da IDEA e, spiega il dottor Mencacci, si sono rivelati particolarmente utili anche per impedire una delle conseguenze più dirette e devastanti della depressione, vale a dire l'isolamento sociale e la scarsa capacità di comunicazione. Più di 50 in tutta Italia, i gruppi di auto-aiuto sono al 50% circa concentrati in Lombardia, per una partecipazione complessiva di 437 pazienti. Anche se non si tratta di contesti in cui è necessario lo specialista, il facilitatore che "guida" questi gruppi deve superare una selezione e seguire un corso nel quale apprende le tecniche necessarie per aiutare i partecipanti a esprimere il loro vissuto, evitando atteggiamenti censori e rimuovendo semmai gli ostacoli alla comunicazione. I corsi, che sono gratuiti, prevedono oltre alla formazione d'aula un periodo di tirocinio presso un gruppo già funzionante. Il prossimo, organizzato in collaborazione con l'Università di Milano-Bicocca e la Regione Lombardia, avrà inizio il prossimo 15 ottobre e si concluderà il 20 novembre.
La Lombardia intende proseguire in questa collaborazione, coerentemente al piano regionale per la salute mentale che prevede un impegno economico rilevante nei prossimi anni. Ma ovviamente una istituzione senza fini di lucro come IDEA vive del supporto, anche economico, di chi vuole fare qualcosa per rendere il male oscuro meno oscuro.
Maurizio Imperiali
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Però molto si può fare, come prova l'esperienza lombarda della Fondazione IDEA (Istituto per la ricerca e la prevenzione della Depressione e dell'Ansia) , con il supporto della Regione, ha allestito uno sportello telefonico che va ben al di là dell'orizzonte del telefono amico.
SOS Depressione, questo il nome, è una centrale di ascolto che ha lo scopo di intercettare la domanda di aiuto sul territorio, fornire supporto in corso di terapia ma anche di indirizzare alle strutture pubbliche i cittadini. Il servizio risponde al numero 800122907 7 giorni su 7 e impegna complessivamente 50 volontari. Dopo 9 mesi di attività lo sportello telefonico può già fare un bilancio e, soprattutto, indicare nuove iniziative.
Follow-up e gruppi di auto-aiuto
Dal 24 novembre 2003 al 19 agosto 2004 sono giunte 3228 telefonate da tutta la regione. Le aree più rappresentate sono le province di Milano, e Bergamo, rispettivamente con il 64,5% e il 12,5%, le altre seguono con percentuali comprese tra l'1 e il 5%. Che il servizio abbia centrato il bacino d'utenza lo conferma la suddivisione per sesso e per età dei chiamanti. Gli uomini, infatti, sono il 38%, le donne il 62% e la fascia d'età più rappresentata è quella dai 30 ai 60 anni (52%): ed è esattamente il quadro della diffusione della malattia che viene dipinto dagli studi epidemiologici. I più giovani (under 30) rappresentano il 20% e molto spesso, spiega il dottor Claudio Mencacci, vicepresidente della Fondazione, chiamano perché hanno sperimentato un episodio di panico e anche questo è un dato che concorda con l'epidemiologia delle forme depressive, molto spesso accompagnate da disturbi d'ansia, appunto, di panico.
SOS Depressione però non si limita a indirizzare il paziente ai centri, ma offre almeno altri due servizi di grande rilevanza. Il primo è il follow-up, spiega Simona Pizzigoni, direttore generale di IDEA "i nostri operatori chiamano una o due volte la settimana i pazienti in trattamento che ne fanno richiesta: un'azione di supporto e di rinforzo che si è rivelata molto utile. Inoltre, provvediamo a organizzare gruppi di auto-aiuto, nei quali i pazienti, con l'aiuto di un facilitatore possono condividere le loro esperienze". Questa dei gruppi di auto-aiuto è una delle innovazioni introdotte nel panorama italiano da IDEA e, spiega il dottor Mencacci, si sono rivelati particolarmente utili anche per impedire una delle conseguenze più dirette e devastanti della depressione, vale a dire l'isolamento sociale e la scarsa capacità di comunicazione. Più di 50 in tutta Italia, i gruppi di auto-aiuto sono al 50% circa concentrati in Lombardia, per una partecipazione complessiva di 437 pazienti. Anche se non si tratta di contesti in cui è necessario lo specialista, il facilitatore che "guida" questi gruppi deve superare una selezione e seguire un corso nel quale apprende le tecniche necessarie per aiutare i partecipanti a esprimere il loro vissuto, evitando atteggiamenti censori e rimuovendo semmai gli ostacoli alla comunicazione. I corsi, che sono gratuiti, prevedono oltre alla formazione d'aula un periodo di tirocinio presso un gruppo già funzionante. Il prossimo, organizzato in collaborazione con l'Università di Milano-Bicocca e la Regione Lombardia, avrà inizio il prossimo 15 ottobre e si concluderà il 20 novembre.
La Lombardia intende proseguire in questa collaborazione, coerentemente al piano regionale per la salute mentale che prevede un impegno economico rilevante nei prossimi anni. Ma ovviamente una istituzione senza fini di lucro come IDEA vive del supporto, anche economico, di chi vuole fare qualcosa per rendere il male oscuro meno oscuro.
Maurizio Imperiali
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