13 maggio 2010
Aggiornamenti e focus
Se il lavoro stressa, il cuore è a rischio
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Situazioni stressanti sul posto di lavoro possono molto spesso avere ricadute negative di vario genere tra cui un aumentato rischio di cardiopatie e altre ancora. Finora, le ricerche in questo campo si sono focalizzate sul sesso maschile, trascurando inspiegabilmente quello femminile, forse nella speranza che le donne fossero immuni da tali problematiche. In realtà, non è così. A dimostrarlo scientificamente è uno studio danese condotto su oltre 12mila infermiere, di età compresa tra i 45 e i 64 anni nel 1993, quando vennero sottoposte a un questionario per valutare la "pressione" lavorativa giornaliera e le ripercussioni sullo stato generale di salute. Monitorate costantemente per i successivi quindici anni, le infermiere che riportavano lievi stress occupazionali presentavano un rischio maggiore del 25 per cento di andare incontro a cardiopatie rispetto alle loro colleghe nelle quali l'attività di infermiera si svolgeva senza problemi significativi. La percentuale saliva al 35 per cento nei casi di infermiere che riferivano situazioni stressanti forti. La cosa interessante è che più erano giovani le infermiere "stressate" e maggiore era il rischio di disturbi cardiocircolatori. "Questa prima ricerca tutta al femminile conferma quello che già è stato chiarito negli uomini, e cioè che condizioni lavorative difficili dal punto di vista psicologico aumentano il rischio di andare incontro a problemi di salute" commentano i ricercatori del Glostrup university hospital. "Inoltre, ad aggravare il rischio, si aggiungono comportamenti sbagliati - fumo di sigarette, consumo di alcol e di cibi ricchi di grassi e zuccheri - che vengono intrapresi nel tentativo di allentare lo stress".
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