Prevenire il mal d'anima

28 febbraio 2003
Aggiornamenti e focus

Prevenire il mal d'anima



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Lo dice anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel concetto di salute va compreso anche il benessere psicologico. Forse un obiettivo ambizioso, soprattutto con i tempi che corrono, ma che è indispensabile non perdere di vista. Certamente, però, mentre più o meno tutti sanno che in caso di cefalea assumere un antidolorifico da banco può aiutare, per quanto riguarda la salute della psiche le idee sono meno chiare. Per questo è senz'altro da segnalare la "Settimana nazionale della prevenzione psicologica". L'iniziativa parte da un gruppo di psicoterapeuti e psicologi che, insieme al Centro Italiano Sviluppo Psicologia, ha deciso di offrire, dal 3 all'8 marzo 2003, un appuntamento per una consulenza gratuita a chi ne farà richiesta. L'idea è nata da una serie di discussioni su mailing list riservate a psicologi. L'iniziativa non ha scopo di lucro e si svolge nel rispetto delle norme deontologiche che regolano la professione dello psicologo.
Tra gli animatori della "Settimana" c'è la psicologa Anna Fata, collaboratrice di Dica33, alla quale si è chiesto di chiarire alcuni punti chiave.

Che cos'è il benessere psicologico?


La condizione di benessere psicologico comporta la capacità di gestire le attività quotidiane che ci competono, nel rispetto delle proprie esigenze personali, per potersi sentire a proprio agio nelle circostanze che ci si trova a vivere.
L'obiettivo consiste nella ricerca e il conseguimento del benessere nella vita quotidiana, dentro noi stessi e non al di fuori. Per raggiungerlo non esistono regole prefissate o valide per tutti. Spesso sono sufficienti piccole attenzioni, attività, momenti che riusciamo a dedicare a noi stessi per raggiungere tale condizione.
L'importante è essere in grado di individuarle e cercare di concedersele, senza farsi travolgere dal vortice dei doveri, degli impegni, del perfezionismo, della competizione e dell'arrivismo a tutti i costi. Lo psicologo che si orienta verso il benessere non ha a che fare necessariamente con la patologia, ma si propone di favorire nei soggetti la ricerca e il raggiungimento di un equilibrio interiore e di un adattamento sociale, al fine di una crescita personale. E questo può avere effetti preventivi di disagi o sofferenze psichici.

In Italia manca una cultura del benessere psicologico?


Non mi sentirei di generalizzare. In linea di massima, le pressioni ed i ritmi di vita quotidiana, unitamente alle predisposizioni personali di alcuni di noi, inducono a condurre uno stile di vita improntato sull'efficacia, l'efficienza, la rapidità, in cui il 'fare' prende il sopravvento sull''essere', sul riflettere.Nel momento in cui si diventa in grado di porre dei limiti al proprio darsi da fare, quando si riconoscono e si rispettano le proprie possibilità, le proprie esigenze, si riesce a dare spazio a se stessi. Di recente, tuttavia, sembra che vi sia una maggiore sensibilizzazione relativamente alla qualità della vita. Sembra che vi sia una più ampia predisposizione verso la ricerca di nuove forme di equilibrio psicofisico, supportate o meno dal sostegno di uno psicologo. L'obiettivo principale della Settimana consiste nell'aiutare, in forma gratuita, sensibilizzare, informare, orientare, verso una cultura del benessere psicologico.

Quali sono i fattori che oggi rendono più precario questo benessere?

Sicuramente, una delle maggiori pressioni, oltre a quelle citate in precedenza, a cui si aggiungono le possibili predisposizioni personali, consiste nella percezione di un'insufficienza del tempo a propria disposizione. Questo induce e voler fare tutto e subito, senza rispettare le proprie possibilità e i propri limiti. Invece, proprio in questi casi, è necessario 'fermarsi' per qualche istante, dedicare del tempo per la riflessione, al fine di individuare gli obiettivi che veramente si desidera conseguire, creando una vera e propria gerarchia delle priorità, in modo da non disperdere le proprie energie.

Considerato che la vostra iniziativa si rivolge a tutto il pubblico, ci sono regole e consigli per affrontare adeguatamente il primo "incontro" con lo psicologo ?

Non esistono vere e proprie regole per 'prepararsi' all'incontro con uno psicologo.
Dopo avere appurato i titoli e la professionalità dell'operatore che si desidera contattare, eventualmente rivolgendosi anche all'Ordine degli Psicologi della Regione in cui questo opera, sarebbe opportuno conoscere il tipo di orientamento terapeutico da questo praticato, al fine di scegliere quello che si sente essere maggiormente consono alla propria persona.Questa seconda fase può anche essere affrontata con l'ausilio del terapeuta medesimo, che, in base alla condizione del soggetto, gli fornirà indicazioni. L'andamento del colloquio potrà essere impostato in base ad una maggiore o minore direttività da parte dello psicologo, che potrà rivolgere domande molto specifiche, oppure lascerà parlare liberamente l'interlocutore.
È importante essere se stessi, esprimersi liberamente, almeno per quanto è possibile, senza il timore di venire giudicati o rifiutati, perché lo spazio del colloquio rappresenta un momento che si decide di dedicare a se stessi. Inutile aggiungere che il contenuto dell'incontro è soggetto al completo rispetto della privacy, a cui il professionista si deve attenere.

Che cosa ci si deve aspettare da questo primo incontro?

Un singolo incontro con uno psicologo, per quanto possa essere utile, non potrà mai essere esauriente.
Potrà favorire una riflessione iniziale, sia da parte dello psicologo, sia da parte dell'utente, ma per un quadro più completo della situazione e per fornire delle indicazioni di massima a chi ne ha fatto richiesta, sono necessari almeno 2-3 incontri. Tutto ciò per sedare facili entusiasmi, per prevenire aspettative eccessive e irrealizzabili. Questo, naturalmente, non sottrae validità al momento conoscitivo che si verifica tra i due.
Inoltre, la possibilità di poter entrare in contatto con uno psicologo, rappresenta già il primo passo in un cammino che, non sempre, risulta facile da seguire e che, probabilmente, si avrebbe posticipato o, al limite, per nulla intrapreso, senza questa opportunità che la Settimana Nazionale della Prevenzione Psicologica offre.

Maurizio Imperiali



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