21 maggio 2010
Aggiornamenti e focus
La caffeina sveglia ma non impedisce errori
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La sonnolenza in ambito lavorativo è determinata in particolare dallo stravolgimento dei ritmi circadiani, una sorta di orologio biologico localizzato nell'ipotalamo. In questi casi, l'assunzione di caffeina è da sempre considerata una scelta da privilegiare per "svegliarsi" dal torpore improvviso. Ma è davvero utile ricorrere a questa sostanza? Una risposta esauriente al proposito arriva da una dettagliata analisi pubblicata sull'ultimo numero del Cochrane database of systematic review, che ha raccolto tutta la letteratura scientifica più recente sull'argomento e che coinvolgeva lavoratori sottoposti a turnazione o che svolgevano la loro professione durante le ore notturne. Dai tredici studi esaminati è emerso che la caffeina, rispetto al placebo, svolge un'azione significativa nel mantenere all'erta i "turnisti", mentre non si registrano differenze sostanziali per quanto riguarda il rischio di incidenti sul posto di lavoro, anche se è presumibile che una maggiore prontezza di riflessi riduca la probabilità di infortuni. Inoltre, considerando che nelle ricerche sono stati reclutati soltanto lavoratori di giovane età e l'ambientazione era simulata, gli autori concludono che sono necessari ulteriori studi, che coinvolgano soggetti più anziani e ambientazioni lavorative reali. Il consiglio generale rimane comunque di non esagerare con il consumo di caffeina per non condizionare il periodo di riposo dopo il turno lavorativo.
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