14 maggio 2004
Aggiornamenti e focus
Stress peggiora sclerosi
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Lo stress peggiora la sclerosi multipla? La domanda è ancora senza risposta e rappresenta uno dei tanti legami tra stress e sistema immunitario per ora solo ipotizzati. La sclerosi è, infatti, una malattia cronica in cui il sistema immunitario attacca il rivestimento mielinico degli assoni a livello del sistema nervoso centrale. Non esistono, però, prove certe che lo stress possa essere una causa o, comunque, peggiorare la condizione, determinando l'esacerbazione di molti sintomi. L'implicazione dello stress nella sclerosi multipla risale, del resto, a oltre cento anni fa, quando il padre della neuropsichiatria moderna, Jean-Martin Charcot ipotizzò che cambiamenti negativi nella situazione sociale potessero contribuire al manifestarsi della malattia. A distanza di un secolo, uno studio del British Medical Journal cerca di mettere chiarezza sull'argomento con una review sistematica di tutti gli studi pubblicati. L'ipotesi ne esce rafforzata.
I ricercatori dell'Università di San Francisco hanno analizzato dati provenienti da 14 trial, scoprendo un rischio modesto ma significativo di peggioramento in seguito a eventi stressanti non traumatici come lo stress da lavoro o i problemi finanziari. Già sulla stessa lunghezza d'onda un precedente studio, sempre pubblicato sul British, aveva definito come per le persone affette da sclerosi multipla l'esperienza di eventi stressanti abbia determinato successivamente un aumentato rischio di ricaduta nella malattia. Inoltre l'evenienza di un evento stressante era associata a un tasso di riacutizzazioni doppio rispetto alla norma nelle quattro settimane susseguenti l'evento. Un altro studio precedente, pubblicato su Journal of Neuroimmunology, aveva suggerito che gli stress precoci potessero alterare in modo permanente l'equilibrio neuro-ormonale, facilitando l'aggravarsi della sclerosi. L'associazione appare perciò chiaramente significativa, seppur non di grossa entità.
Va tenuto poi presente che lo stress non è di un unico tipo, perciò ogni singolo aggravamento della condizione va associato al suo specifico stressor. Rimangono, poi, ancora da definire i meccanismi attraverso cui lo stress condiziona l'infiammazione. L'ipotesi più probabile è che esista una connessione tra asse ipotalamico-pituitario-surrenalico, sistema simpatico e attività infiammatoria dei linfociti. Non si esclude, però, che determinati tipi di stress psicologici possano sopprimere le reazioni immunitarie, questo potrebbe contribuire a determinare un'aumentata predisposizione alle infezioni. Tutti aspetti da approfondire in futuri studi clinici. Per il momento i risultati di queste ricerche potrebbero aiutare a investigare nuovi possibili metodi per gestire la sclerosi multipla, sia attraverso una maggior cura psicologica dei pazienti sia mediante il trattamento della loro risposta fisica allo stress.
Marco Malagutti
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Il legame c'è
I ricercatori dell'Università di San Francisco hanno analizzato dati provenienti da 14 trial, scoprendo un rischio modesto ma significativo di peggioramento in seguito a eventi stressanti non traumatici come lo stress da lavoro o i problemi finanziari. Già sulla stessa lunghezza d'onda un precedente studio, sempre pubblicato sul British, aveva definito come per le persone affette da sclerosi multipla l'esperienza di eventi stressanti abbia determinato successivamente un aumentato rischio di ricaduta nella malattia. Inoltre l'evenienza di un evento stressante era associata a un tasso di riacutizzazioni doppio rispetto alla norma nelle quattro settimane susseguenti l'evento. Un altro studio precedente, pubblicato su Journal of Neuroimmunology, aveva suggerito che gli stress precoci potessero alterare in modo permanente l'equilibrio neuro-ormonale, facilitando l'aggravarsi della sclerosi. L'associazione appare perciò chiaramente significativa, seppur non di grossa entità.
C'è stress e stress
Va tenuto poi presente che lo stress non è di un unico tipo, perciò ogni singolo aggravamento della condizione va associato al suo specifico stressor. Rimangono, poi, ancora da definire i meccanismi attraverso cui lo stress condiziona l'infiammazione. L'ipotesi più probabile è che esista una connessione tra asse ipotalamico-pituitario-surrenalico, sistema simpatico e attività infiammatoria dei linfociti. Non si esclude, però, che determinati tipi di stress psicologici possano sopprimere le reazioni immunitarie, questo potrebbe contribuire a determinare un'aumentata predisposizione alle infezioni. Tutti aspetti da approfondire in futuri studi clinici. Per il momento i risultati di queste ricerche potrebbero aiutare a investigare nuovi possibili metodi per gestire la sclerosi multipla, sia attraverso una maggior cura psicologica dei pazienti sia mediante il trattamento della loro risposta fisica allo stress.
Marco Malagutti
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