Nervosa ma anche molto fisica

24 marzo 2005
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Nervosa ma anche molto fisica



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L'anoressia nervosa è un grave disturbo del comportamento, sia pure alimentare. Quindi la sfera psichiatrica è fondamentale, in quanto l'origine del disturbo è lì, ma non va dimenticato che il rifiuto del cibo, peggio se accompagnato da pratiche come l'induzione del vomito, ha pesanti effetti fisici, che il più delle volte diventano manifesti quando ormai si giunge all'ospedalizzazione. Delle persone anoressiche, quasi esclusivamente donne, ospedalizzate, dal punto di vista clinico si sa tutto mentre, come ricorda uno studio statunitense, non vi sono molti dati riguardo ai parametri fisici delle donne che ancora vivono in comunità, cioè nelle quali l'anoressia non ha provocato danni tali da impedire una vita almeno apparentemente normale.

Un campione giovane


Per avere un'idea dello stato fisico di queste pazienti, i ricercatori hanno raccolto un campione di 214 donne, definite anoressiche sulla base del manuale DSM IV: forte paura di ingrassare, eccessiva preoccupazione per la forma fisica, peso pari o inferiore all'85% del peso ideale; assenza di mestruazioni (amenorrea) da più di tre mesi in assenza di assunzione di estrogeni (per esempio la pillola). L'età del campione andava da 18 a 45 anni. L'indagine partiva da una visita completa, con raccolta della storia della paziente a proposito delle malattie precedenti e attuali, anche psichiatriche, delle eventuali fratture, dell'andamento del ciclo e altri dettagli. Dopodiché sono stati prelevati campioni di sangue per i test di laboratorio ed è stata eseguita una DXA, il test radiologico che serve a determinare la densità ossea. Infine, ed è un dato interessante, è stato valutato l'esercizio fisico: il 75% del campione lo svolgeva regolarmente e anche in modo sostenuto, cioè fino a 23 ore la settimana; in dettaglio il 28% si esercitava per almeno un'ora al giorno, e il 6% per 2 ore al giorno. Questo valga come premessa: non è detto che gli effetti fisici dell'anoressia siano immediatamente evidenti attraverso una diminuzione della resistenza e della capacità di lavoro.

Male il cuore, le ossa peggio


Ciononostante questi effetti ci sono. Partendo dagli esami di laboratorio, si è visto che il 39% era anemico. Anche i globuli bianchi erano scarsi nel 34,9% del campione. Sodio e potassio erano carenti rispettivamente nel 7% e nel 20% delle donne, e quindi non stupisce che alcune avessero riportato episodi di aritmia cardiaca.Infatti gli elettroliti, sodio e potassio, sono fondamentali per l'attività elettrica del cuore. E sempre in fatto di cuore, oltre il 41% del campione presentava bradicardia, cioè frequenza cardiaca inferiore a 60 pulsazioni al minuto, il 16% presentava ipotensione, pressione arteriosa inferiore alla norma. Il 22 % presentava ipotermia, cioè temperatura corporea inferiore a 36°. Impressionante il fatto che più della metà delle donne esaminate presentasse l'osteoporosi, che spiega anche un altro dato: il 30% del campione aveva subito fratture.Insomma, è evidente che in caso di anoressia anche questi aspetti vanno controllati, e in modo assiduo, soprattutto nei casi in cui al rifiuto del cibo si associa l'induzione del vomito, che aggrava in particolare gli squilibri elettrolitici. Rovesciando la questione, poi, se una donna giovane presenta alcune di queste caratteristiche, associate alla magrezza e all'assenza del ciclo mestruale, il medico può pensare con buona ragione di essere di fronte a un caso di anoressia.

Sveva Prati



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