Psiche e cute

20 giugno 2008
Aggiornamenti e focus

Psiche e cute



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Ci sono condizioni patologiche comprese nei disturbi psichici in generale che a volte si manifestano attraverso la cute. Ovvero, la cute costituisce l'unico tessuto evidente all'esterno che può far apparire uno stato emotivo. O forse ancora meglio, un problema psicologico anche latente per un periodo di tempo più o meno lungo, si può palesare con un'eruzione cutanea di aspetto diverso. Tra l'altro, accade anche abbastanza spesso che un paziente che si trova già in cura per un disturbo psichiatrico, per esempio uno stato depressivo o una nevrosi d'ansia, debba consultare anche uno specialista dermatologo.
Tutto ciò non significa necessariamente che la causa di un problema cutaneo si debba ricercare in un avvenimento emotivo, ma a volte nella storia clinica di questi pazienti si trova un recente trauma psichico (la perdita di un congiunto o un abbandono affettivo che si può associare a una forma di alopecia aerata, cioè perdita di capelli a chiazze). Supposizioni a parte, effettivamente, sia i dermatologi sia gli psichiatri hanno studiato queste fastidiose relazioni tra la pelle e la psiche. Si sono così potuti identificare (secondo l'esperienza del Professor Roberto Bassi dermatologo veneziano) quattro gruppi di pazienti. In testa e in coda si trovano due categorie di soggetti che sono rappresentate da una parte da malati psichiatrici già noti che per caso arrivano dal dermatologo e dall'altra parte pazienti con gravi malattie della cute ereditate o acquisite che nel corso della loro patologia di fondo soffrono anche per un disturbo psichico. In mezzo ci sono altre due classi.
La prima è quella delle persone che non elaborano mentalmente le cause del loro disagio, ma le riflettono direttamente sulla pelle (un caso tipico è quello della psoriasi che è quella forma di continua desquamazione cutanea ) . Un altro gruppo infine è quello dei nevrotici in cui le manifestazioni cutanee si alternano a quelle psichiche, in questo caso si tratta di persone che periodicamente non escono di casa per la comparsa di manifestazioni cutanee (orticaria e eczema) che li fanno vergognare e che in occasione di una spinta psicologica forte (per esempio la necessità di presentarsi ad un colloquio di lavoro) vedono sparire l'alterazione cutanea. Con queste due ultime categorie di pazienti, sempre secondo Bassi, è difficile arrivare a soluzioni definitive; per i primi perché risolvono da soli ammalandosi e per i secondi perché la nevrosi di fondo trova un modo di esprimersi proprio nell'eruzione cutanea. Tuttavia, la psicoterapia e il trattamento periodico con psicofarmaci possono aiutare molto i nevrotici, ma per tutti gli altri non c'è che la possibilità di una convivenza, qualche volta molto scomoda e, qualche crema palliativa.
Per concludere, se si è predisposti a sfogare un disagio psicologico in un'eruzione maculata e/o pruriginosa, forse si può evitare il peggio (meglio che sia la cute ad avvertirci) confidando nell'aiuto di più di uno specialista e prima di tutto nel consiglio del proprio medico di famiglia che, il più delle volte, è quello che ci conosce meglio di ogni altro. A patto che non si creda di dover correre da uno psicologo e/o dal dermatologo per un solo foruncolo sul naso!

Patrizia Maria Gatti



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