Aspirina dolore e infiammazione

21 novembre 2024

Aspirina dolore e infiammazione


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Cos'è Aspirina dolore e infiammazione (acido acetilsalicilico)


Aspirina dolore e infiammazione è un farmaco a base di acido acetilsalicilico, appartenente al gruppo terapeutico Antiaggreganti piastrinici, Antipiretici, Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Bayer S.p.A.

Confezioni e formulazioni di Aspirina dolore e infiammazione disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Aspirina dolore e infiammazione disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Aspirina dolore e infiammazione e perchè si usa


Trattamento sintomatico della febbre e/o del dolore da lieve a moderato, come mal di testa, sindrome influenzale, mal di denti, dolori muscolari.

Indicazioni: come usare Aspirina dolore e infiammazione, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Adulti e ragazzi (dai 16 anni in poi):

da 1 a 2 compresse per ciascuna dose da ripetere secondo necessità dopo un minimo periodo di 4 ore. La dose massima giornaliera non deve superare le 6 compresse.

Anziani (dai 65 anni):

1 compressa per ciascuna dose da ripetere secondo necessità dopo un minimo periodo di 4 ore. La dose massima giornaliera non deve superare le 4 compresse.

L'acido acetilsalicilico non va assunto per più di 3 giorni (in caso di febbre) o di 3 - 4 giorni (in caso di dolore) salvo diversa indicazione del medico.

Popolazione pediatrica:

L'acido acetilsalicilico non deve essere usato nei bambini e nei ragazzi al di sotto dei 16 anni senza una prescrizione medica.

L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con funzionalità epatica o renale anomala o con problemi circolatori.

Modo di somministrazione

Per uso orale. Le compresse vanno assunte con una adeguata quantità di acqua.

Per aprire lo strip, strappare dal bordo in qualsiasi posizione.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Aspirina dolore e infiammazione


  • Ipersensibilità all'acido acetilsalicilico o ad altri salicilati, o ad uno qualsiasi degli eccipienti,
  • anamnesi di asma o reazioni di ipersensibilità (ad es. orticaria, angioedema, rinite grave, shock) indotte dalla somministrazione di salicilati o sostanze con un'azione simile, in particolare farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS),
  • ulcera peptica in fase attiva,
  • diatesi emorragica,
  • insufficienza renale grave (GFR< 30 ml/min/ 1,73 m2),
  • insufficienza epatica grave,
  • insufficienza cardiaca grave non controllata,
  • concomitante somministrazione di metotrexato in dosi superiori a 15 mg alla settimana, per dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o per dosi analgesiche o antipiretiche (vedere paragrafo 4.5),
  • concomitante somministrazione di anticoagulanti orali per dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico, o per dosi analgesiche o antipiretiche e nei pazienti con anamnesi di ulcere gastroduodenali (vedere paragrafo 4.5),
  • dall'inizio del 6° mese di gravidanza (oltre la ventiquattresima settimana di amenorrea) (vedere paragrafo 4.6),
  • bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni di età.

Aspirina dolore e infiammazione può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può avere effetti avversi sul corso della gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. I dati tratti dagli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo , malformazioni cardiache e gastroschisi in seguito all'uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardio vascolari è aumentato da non meno dell'1% a circa 1.5%. Il rischio sembra aumentare con la dose e la durata del trattamento.
Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine provoca un aumento della perdita pre e post impianto e della mortalità embrio-fetale.
Inoltre, un'aumentata incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, è stata segnalata in animali ai quali era stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico della gestazione.

Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di acido acetilsalicilico potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali risolti dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, durante le prime 24 settimane di amenorrea l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessità. Se l'acido acetilsalicilico è usato da una donna che sta pianificando una gravidanza,o durante le prime 24 settimane di amenorrea deve essere usata la dose più bassa possibile per il tempo più breve possibile,.
A seguito all'esposizione all'acido acetilsalicilico per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto.
Oltre la 24° settimana di amenorrea, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono

esporre il feto a:

  • tossicità cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
  • disfunzione renale (vedere sopra);

Nella fase finale della gravidanza, la madre e il neonato possono andare incontro a:

  • Prolungamento del tempo di emorragia, dovuto all'inibizione della aggregazione piastrinica che può manifestarsi anche a dosi molto basse di acido acetilsalicilico;
  • inibizione delle contrazioni uterine che comportano ritardo o prolungamento del travaglio.

 Di conseguenza, l'acido acetilsalicilico è controindicato superato il 5° mese di gravidanza ( oltre 24 settimane di amenorrea) ( vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
L'acido acetilsalicilico passa nel latte materno: pertanto l'uso di acido acetilsalicilico non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.4)

Fertilità
Ci sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/ sintesi delle prostaglandine possono causare alterazione della fertilità femminile a causa di un effetto sulla ovulazione. Questo effetto è reversibile alla sospensione del trattamento.


Quali sono gli effetti indesiderati di Aspirina dolore e infiammazione


Frequenze: non note (non possono essere valutate dai dati disponibili)

Patologie del sangue e del sistema linfatico

Sanguinamento e tendenza alle emorragie (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc.) con aumento del tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione dell'assunzione di acido acetilsalicilico. Può causare un aumento del rischio di emorragia in caso di interventi chirurgici. Possono verificarsi anche emorragie intracraniche e gastrointestinali.

Disturbi del sistema immunitario

Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche, asma, angioedema

Patologie del sistema nervoso

Cefalea, capogiro, sensazione di perdita dell'udito, tinnito, che indicano di solito un sovradosaggio. Emorragia intracranica

Patologie gastrointestinali

Dolore addominale

Emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc.) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento è correlato alla dose.

Ulcere e perforazioni gastriche

Malattia del diaframma intestinale (specialmente nel trattamento a lungo termine)

Patologie renali e urinarie

Sono stati segnalati compromissione renale e danno renale acuto

Patologie epatobiliari

Innalzamento degli enzimi epatici di solito reversibile con l'interruzione del trattamento, danno epatico, principalmente di natura epatocellulare

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Orticaria, eruzioni cutanee

Disturbi generali

Sindrome di Reye ( vedere paragrafo 4.4)

Segnalazione degli effetti indesiderati

È importante segnalare gli effetti indesiderati del medicinale dopo l'autorizzazione. Questo consente di continuare il monitoraggio del rapporto rischio beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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