Bart

26 aprile 2024

Bart


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Cos'è Bart (tenoxicam)


Bart è un farmaco a base di tenoxicam, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da So.Se.Pharm S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Bart disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Bart disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Bart e perchè si usa


Trattamento sintomatico di affezioni reumatiche, infiammatorie e degenerative.

Indicazioni: come usare Bart, posologia, dosi e modo d'uso


BART, va somministrato alla dose di 20 mg una volta al giorno. Nei trattamenti a lungo termine la dose giornaliera di mantenimento può essere ridotta a 10 mg.

Nelle forme reumatiche acute la posologia raccomandata è di 40 mg al giorno per i primi due giorni, e successivamente 20 mg una volta al giorno per 7-14 giorni.

Gli anziani sono considerati a elevato rischio di gravi conseguenze di reazioni avverse. Se un FANS è considerato necessario, deve essere utilizzata la dose minima efficace e per la più breve durata possibile. Nel corso della terapia con FANS, i pazienti devono essere monitorati regolarmente per prevenire emorragie gastroenteriche.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Bart


Bart non deve essere somministrato in:
  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • pazienti con storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
  • pazienti con severa insufficienza cardiaca.
  • in presenza di ulcera gastro-intestinale, gastrite, dispepsie, gravi disturbi epatici e renali, grave insufficienza cardiaca, grave ipertensione, alterazioni ematiche gravi, in corso di terapia diuretica intensiva, in soggetti con emorragie in atto o diatesi emorragica, né in corso di trattamento con anticoagulanti in quanto ne sinergizza l'azione.
  • pazienti che debbono essere sottoposti ad interventi chirurgici o ad anestesia.
  • pazienti di età inferiore a 15 anni.
  • donne in gravidanza (durante tutto il periodo della gravidanza) o in caso di presunta gravidanza e durante l'allattamento.
Esiste la possibilità di sensibilità crociata con acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei.

Tenoxicam e quindi Bart non deve essere somministrato in pazienti nei quali l'acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei provochino sintomi di asma, rinite od orticaria.

Bart può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

L'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.

Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e della mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di FANS potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali risolti dopo la sospensione del trattamento.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
  • tossicità cardiopolmonare (prematura costrizione / chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
  • disfunzione renale (vedere sopra);
la madre e il neonato, al termine della gravidanza, a:
  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
  • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza, tenoxicam è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3)

Quali sono gli effetti indesiderati di Bart


Patologie gastrointestinali

I disturbi gastrointestinali costituiscono gli effetti collaterali più comunemente segnalati e sono rappresentati da: Bruciori e dolori gastrici, nausea, senso di pienezza, stipsi, diarrea. La frequenza di tali sintomi varia con l'aumento della posologia giornaliera.

Si possono inoltre verificare: vomito, flatulenza, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4).

Gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4).

Altri effetti segnalati possono essere: stomatiti, secchezza della bocca che possono verificarsi insieme ad altre reazioni indesiderati (su menzionate) quali: vomito, ulcere gastriche con o senza emorragie.

Analogamente ad altri antinfiammatori non steroidei, in casi sporadici possono verificarsi ulcere perforanti, stomatite ulcerativa

Meno frequentemente sono state osservate gastriti.

Con frequenza molto rara è stata riportata pancreatite.

Patologie epatobiliari

Raramente possono aggiungersi a queste reazioni: aumento degli indici di funzionalità epatica (transaminasi e fosfatasi alcalina), ittero (sindrome colestatica).

Patologie renali e urinarie

Raramente possono aggiungersi a queste reazioni: insufficienza renale acuta.

Analogamente ad altri antinfiammatori non steroidei, in casi sporadici possono verificarsi disturbi vescicali.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Altri effetti segnalati possono essere: aumento della fotosensibilità cutanea (prurito, arrossamento, eruzioni maculari e vescicolose).

Analogamente ad altri antinfiammatori non steroidei, in casi sporadici possono verificarsi sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di Lyell.

Reazioni bollose.

Frequenza: molto rara sono state segnalate gravi reazioni avverse cutanee (SCARs) come la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) sono state segnalate (vedere paragrafo 4.4).

Analogamente ad altri antinfiammatori non steroidei, in casi sporadici possono verificarsi caduta dei capelli, alterazioni ungueali.

Disturbi del sistema immunitario

Altri effetti segnalati possono essere: Reazioni da ipersensibilità quali eruzioni cutanee, edemi allergici al viso ed alle mani o generalizzato.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Raramente possono aggiungersi a queste reazioni: anemia aplastica, depressione del midollo osseo, trombocitopenia.

Analogamente ad altri antinfiammatori non steroidei, in casi sporadici può verificarsi agranulocitosi.

Patologie cardiache

In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati ipertensione e insufficienza cardiaca (effetto di classe).

Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).

Patologie vascolari

In associazione al trattamento con FANS è stato riportato edema

Raramente possono aggiungersi a queste reazioni: ritenzione idrica che può manifestarsi sotto forma di edema, soprattutto agli arti inferiori, o disturbi cardiocircolatori (palpitazioni, ipertensione, scompenso cardiaco).

Patologie dell'occhio

Altri effetti segnalati possono essere: alterazioni visive.

Frequenza non nota: disturbi della vista (tra cui compromissione della visione e visione offuscata).

Disturbi psichiatrici

Frequenza non nota: Stato confusionale, allucinazioni.

Patologie del sistema nervoso

Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): Parestesia, sonnolenza.

Altri effetti segnalati possono essere: cefalea, disturbi del sonno.

Analogamente ad altri antinfiammatori non steroidei, in casi sporadici possono verificarsi shock e suo pre-stadio.

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Altri effetti segnalati possono essere: vertigini.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Altri effetti segnalati possono essere: Astenia.

Esami di laboratorio

Alterazioni dei parametri ematologici, aumento dell'azotemia, delle BUN e della creatinina.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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