05 novembre 2024
Farmaci - Tachifenekid
Tachifenekid 32 mg/ml + 9.6 mg/ml sospensione orale 1 flacone 100 ml con siringa dosatrice da 5 ml
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Tachifenekid 32 mg/ml + 9.6 mg/ml sospensione orale 1 flacone 100 ml con siringa dosatrice da 5 ml è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe C), a base di paracetamolo + ibuprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici antipiretici. E' commercializzato in Italia da Angelini Pharma S.p.A
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- SOVRADOSAGGIO
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
Angelini Pharma S.p.AMARCHIO
TachifenekidCONFEZIONE
32 mg/ml + 9.6 mg/ml sospensione orale 1 flacone 100 ml con siringa dosatrice da 5 mlFORMA FARMACEUTICA
sospensione
PRINCIPIO ATTIVO
paracetamolo + ibuprofene
GRUPPO TERAPEUTICO
Analgesici antipiretici
CLASSE
C
RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica
PREZZO
12,10 €
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Tachifenekid disponibili in commercio:
- tachifenekid 32 mg/ml + 9.6 mg/ml sospensione orale 1 flacone 100 ml con siringa dosatrice da 5 ml (scheda corrente)
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
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Foglietto illustrativo Tachifenekid »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Tachifenekid? Perchè si usa?
Tachifenekid è indicato per il trattamento a breve termine del dolore acuto da lieve a moderato che non viene attenuato dal paracetamolo o dall'ibuprofene (da soli) nei bambini di età compresa tra 2 e 12 anni.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Tachifenekid?
Il prodotto è controindicato:
- nei pazienti con reazioni di ipersensibilità note al paracetamolo, all'ibuprofene, ad altri FANS o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
- nei pazienti affetti da alcolismo, in quanto l'ingestione cronica di quantità eccessive di alcool può predisporre i pazienti a epatotossicità (a causa del contenuto di paracetamolo);
- nei pazienti che hanno manifestato episodi di asma, orticaria o reazioni di tipo allergico a seguito dell'assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS;
- in pazienti con anamnesi positiva o attualmente affetti da sanguinamento gastrointestinale o ulcera peptica;
- nei pazienti affetti da forme gravi di insufficienza cardiaca (IV classe NYHA), epatica o renale (vedere paragrafo 4.4);
- nei pazienti affetti da sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento attivo;
- nei pazienti affetti da disturbi dell'emopoiesi, disturbi della coagulazione e condizioni che implicano una maggiore tendenza alle emorragie;
- durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Tachifenekid?
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace con durata del trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi. Questo medicinale è destinato a brevi periodi di trattamento e il suo uso non è raccomandato per più di 3 giorni.
L'uso concomitante di Tachifenekid con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, deve essere evitato.
Compromissione epatica
L'assunzione di paracetamolo in dosi superiori a quelle raccomandate può provocare epatotossicità e persino insufficienza epatica e morte. Inoltre, i pazienti con compromissione epatica o anamnesi di epatopatie oppure quelli sottoposti a terapie a lungo termine con ibuprofene o paracetamolo devono essere sottoposti regolarmente a un monitoraggio della funzionalità epatica, in quanto è stato segnalato un effetto lieve e transitorio dell'ibuprofene sugli enzimi epatici.Sebbene siano rare, con l'uso di ibuprofene così come di altri FANS, sono state segnalate reazioni epatiche gravi, inclusi ittero e casi di epatite fatale. Se i valori degli esami epatici risultano persistentemente alterati o peggiorati, se si sviluppano segni clinici e sintomi riconducibili a epatopatia o se si verificano manifestazioni sistemiche (ad es. eosinofilia, rash, ecc.), il trattamento con ibuprofene deve essere interrotto. È stato evidenziato che entrambi i principi attivi, ma in particolare il paracetamolo, causano epatotossicità e persino insufficienza epatica.
I pazienti che consumano regolarmente quantità di alcool in eccesso rispetto alle dosi raccomandate non devono assumere questo medicinale.
Compromissione renale
Il paracetamolo può essere utilizzato senza alcuna correzione del dosaggio nei pazienti affetti da nefropatie croniche. Il rischio di tossicità del paracetamolo nei pazienti affetti da insufficienza renale da moderata a grave è minimo. Tuttavia, a causa del contenuto di ibuprofene, si raccomanda cautela quando si inizia il trattamento con ibuprofene in pazienti disidratati. I due metaboliti principali dell'ibuprofene vengono eliminati prevalentemente con le urine e la compromissione renale può provocarne l'accumulo. Non si conosce la rilevanza di questo dato.È stato evidenziato che i FANS causano nefrotossicità in varie forme: nefrite interstiziale, sindrome nefritica e insufficienza renale. La compromissione renale derivante dall'uso di ibuprofene è generalmente reversibile. Nei pazienti affetti da compromissione renale, cardiaca o epatica, in quelli che assumono diuretici e ACE-inibitori e negli anziani, è necessaria una particolare attenzione poiché l'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei può provocare deterioramento della funzionalità renale. In questi pazienti la dose deve essere la più bassa possibile ed è necessario monitorare la funzionalità renale.
Uso combinato di ACE-inibitori o antagonisti del recettore dell'angiotensina, farmaci antinfiammatori e diuretici tiazidici
L'uso concomitante di un farmaco che inibisce l'ACE (ACE-inibitore o antagonista del recettore dell'angiotensina), di un farmaco antinfiammatorio (FANS o inibitore della COX-2) e di un diuretico tiazidico aumenta il rischio di compromissione renale (sono inclusi i prodotti a combinazione fissa che contengono più di una classe di farmaci). L'uso combinato di questi medicinali deve essere accompagnato da un più attento monitoraggio dei livelli di creatinina sierica, in particolare all'inizio dell'assunzione concomitante. La combinazione di farmaci di queste tre classi deve essere utilizzata con cautela, in particolare nei pazienti anziani o in quelli con compromissione renale preesistente.
Anziani
Per i pazienti anziani che devono essere sottoposti a una terapia a base di paracetamolo non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio indicato. Il prodotto deve essere utilizzato solo per brevi periodi di trattamento, pertanto, se la terapia deve essere proseguita per oltre 3 giorni, i pazienti devono consultare il medico per il monitoraggio delle loro condizioni di salute; non è tuttavia necessaria alcuna riduzione del dosaggio raccomandato. A causa di un maggiore rischio di effetti avversi, in particolare insufficienza cardiaca, ulcera gastrointestinale e compromissione renale, è necessario comunque prestare attenzione all'uso di ibuprofene, il quale non deve essere assunto da adulti di età superiore ai 65 anni senza considerare le comorbilità e gli altri medicinali concomitanti. Questo prodotto non è indicato per il trattamento a lungo termine del dolore cronico. La posologia per i pazienti anziani deve essere stabilita dal medico prescrittore.
Effetti ematologici
Raramente sono stati segnalati casi di discrasie ematiche. I pazienti sottoposti a terapie a lungo termine con ibuprofene devono sottoporsi a monitoraggio ematologico regolare.
Difetti della coagulazione
L'ibuprofene, come altri FANS, può inibire l'aggregazione piastrinica. È stato dimostrato che nei soggetti normali l'ibuprofene prolunga il tempo di sanguinamento (che resta comunque nel range di normalità). Dal momento che l'effetto di prolungamento del sanguinamento può risultare aumentato in pazienti con concomitanti difetti dell'emostasi, i prodotti contenenti ibuprofene devono essere utilizzati con cautela nei soggetti con difetti intrinseci della coagulazione e in quelli sottoposti a terapie anticoagulanti.
Eventi gastrointestinali
Con l'uso di FANS sono state riscontrate manifestazioni di ulcere, perforazione o abbondante sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore. I rischi aumentano in modo proporzionale alla dose e alla durata del trattamento e sono più comuni nei pazienti di età superiore ai 65 anni. Alcuni pazienti manifestano dispepsia, bruciore di stomaco, nausea, mal di stomaco o diarrea. Questi rischi sono minimi quando il prodotto viene utilizzato per pochi giorni e alle dosi prescritte.
I prodotti contenenti ibuprofene devono essere utilizzati con cautela, alla dose minima efficace e per il minor tempo possibile nei pazienti con anamnesi di emorragia o ulcera gastrointestinale, in quanto la loro condizione potrebbe aggravarsi.
A causa del contenuto di ibuprofene, questo medicinale deve essere somministrato con cautela ai pazienti con anamnesi di patologie gastrointestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn) e ai pazienti affetti da porfiria e varicella.
L'assunzione di questo prodotto deve essere interrotta in caso di evidenze riconducibili a sanguinamento gastrointestinale.
Anche l'uso concomitante di acido acetilsalicilico e FANS aumenta il rischio di eventi avversi gastrointestinali gravi.
Negli anziani aumenta la frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragia e perforazione gastrointestinale che potrebbero risultare fatali (vedere paragrafo 4.2).
Eventi trombotici cardiovascolari
Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2.400 mg/die), può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. ≤1.200 mg/die) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi.
I rischi sono descritti come minimi alle dosi giornaliere massime pari a 1.200 mg di ibuprofene. La dose massima giornaliera raccomandata per questo prodotto è 900 mg. (La revisione dell'Agenzia europea per i medicinali stabilisce la positività del rapporto beneficio/rischio dei FANS non selettivi, ottobre 2006).
Anche i pazienti affetti da patologie cardiovascolari o con fattori di rischio per malattie cardiovascolari possono essere maggiormente a rischio. Per ridurre al minimo il potenziale rischio di eventi avversi cardiovascolari nei pazienti che assumono un FANS, in particolare in quelli con fattori di rischio cardiovascolare, è necessario utilizzare la dose minima efficace per il minor tempo possibile.
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, arteropatia periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione evitando dosi elevate (2.400 mg/die).
Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare il trattamento a lungo termine in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2.400 mg/die) di ibuprofene.
Ipertensione:
I FANS possono provocare l'insorgenza di ipertensione o il peggioramento di una ipertensione preesistente. I pazienti che assumono medicinali antipertensivi in concomitanza con FANS potrebbero essere soggetti a una riduzione della risposta antipertensiva. Si consiglia cautela nella prescrizione di FANS ai pazienti affetti da ipertensione. È necessario monitorare attentamente la pressione arteriosa all'inizio del trattamento con i FANS e successivamente a intervalli regolari.
Insufficienza cardiaca
Sono stati osservati ritenzione di fluidi e edema in alcuni pazienti che assumono FANS, pertanto si consiglia cautela nel trattamento di pazienti affetti da ritenzione di fluidi o insufficienza cardiaca.
Reazioni cutanee gravi
Raramente sono state segnalate reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica in associazione all'uso di FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere esposti ad un rischio maggiore durante le prime fasi della terapia: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. È stata segnalata pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG) in relazione a medicinali contenenti ibuprofene. L'ibuprofene deve essere sospeso alla prima comparsa di segni e sintomi di reazioni cutanee gravi, come eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Asma preesistente
I prodotti contenenti ibuprofene non devono essere somministrati a pazienti con asma da acido acetilsalicilico e devono essere utilizzati con cautela nei pazienti affetti da asma preesistente.
Effetti oftalmici
Con l'uso di FANS sono stati osservati effetti avversi di tipo oftalmico, di conseguenza i pazienti che manifestano disturbi della vista durante il trattamento con prodotti contenenti ibuprofene devono essere sottoposti a un esame oculistico comprensivo di esami del campo visivo centrale.
Meningite asettica
Solo raramente la meningite asettica è stata segnalata in relazione a prodotti contenenti ibuprofene, generalmente (ma non sempre) in pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico (LES) o altre patologie del tessuto connettivo.
Potenziali interferenze con le analisi di laboratorio
Il paracetamolo non interferisce con i risultati delle analisi di laboratorio se esse vengono effettuate con gli attuali sistemi di analisi. Tuttavia, vi sono alcuni metodi che potrebbero subire tale interferenza, come indicato di seguito.
Analisi delle urine:
Il paracetamolo in dosi terapeutiche può interferire con la determinazione dell'acido 5-idrossiindolacetico (5HIAA), causando risultati falsi-positivi. La possibilità di errori può essere eliminata evitando l'assunzione di paracetamolo alcune ore prima e durante la raccolta del campione di urine.
Mascheramento dei segni di infezione
Questo prodotto, come altri farmaci della stessa classe contenenti ibuprofene, riducendo la febbre, potrebbe mascherare i classici segni di infezione.
In caso di uso prolungato di analgesici, può manifestarsi cefalea che non deve essere trattata aumentando la dose del medicinale.
Febbre
Non sono stati condotti studi clinici per la valutazione specifica della sicurezza o dell'efficacia dell'uso del prodotto combinato a dose fissa per la riduzione della febbre alta. Questo prodotto non è indicato per il trattamento della riduzione della febbre alta.
Precauzioni speciali
Al fine di evitare un aggravamento della patologia o l'insufficienza surrenalica, i pazienti sottoposti a terapia cronica a base di corticosteroidi devono sospenderla in modo graduale (e non improvviso) quando al loro programma terapeutico vengono aggiunti prodotti contenenti ibuprofene.
Vi sono alcune evidenze del fatto che gli inibitori della ciclo-ossigenasi/sintesi delle prostaglandine possano compromettere la fertilità femminile agendo sull'ovulazione. Questa condizione è reversibile con l'interruzione del trattamento.
Si consiglia cautela se il paracetamolo viene somministrato in concomitanza con flucloxacillina a causa dell'aumentato rischio di acidosi metabolica con gap anionico elevato (HAGMA), in particolare nei pazienti con grave compromissione renale, sepsi, malnutrizione e altre fonti di carenza di glutatione (ad es. alcolismo cronico), così come in quelli che utilizzano le dosi massime giornaliere di paracetamolo. Si raccomanda un attento monitoraggio, inclusa la misurazione della 5-oxoprolina urinaria.
Questo medicinale contiene 250 mg/ml di maltitolo liquido. I pazienti affetti da rari problemi ereditari d'intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene fino a 38 mg di sodio per dose, equivalenti all'1,9% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g per un adulto.
Questo medicinale contiene anche 9,6 mg/ml di glicole propilenico e 1 mg/ml di sodio benzoato.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Tachifenekid?
Per il paracetamolo sono state rilevate le seguenti interazioni con altri medicinali:
- farmaci anticoagulanti (warfarin) - può essere necessaria una riduzione del dosaggio se il paracetamolo e gli anticoagulanti vengono assunti per un periodo di tempo prolungato;
- l'assorbimento del paracetamolo è incrementato dalle sostanze che favoriscono lo svuotamento gastrico, ad esempio la metoclopramide;
- l'assorbimento del paracetamolo è diminuito dalle sostanze che riducono lo svuotamento gastrico, ad esempio la propantelina, gli antidepressivi con proprietà anticolinergiche e gli analgesici narcotici;
- il paracetamolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche di cloramfenicolo;
- il rischio di tossicità del paracetamolo può essere maggiore nei pazienti che assumono altri farmaci potenzialmente epatotossici o gli induttori degli enzimi microsomiali epatici, come l'alcool o gli anticonvulsivanti;
- la somministrazione concomitante di probenecid può influire sull'escrezione del paracetamolo e alterarne le concentrazioni plasmatiche;
- la colestiramina riduce l'assorbimento del paracetamolo se viene somministrata entro 1 ora dalla sua assunzione;
- nei pazienti sottoposti a trattamento con isoniazide in monoterapia o con altri farmaci per la tubercolosi è stata segnalata epatotossicità grave a dosi terapeutiche o con sovradosaggi moderati di paracetamolo;
- dopo l'uso di paracetamolo in un paziente che assumeva zidovudina e cotrimossazolo si è verificata epatotossicità grave
- si deve prestare attenzione quando il paracetamolo è usato in concomitanza con flucloxacillina poiché l'assunzione concomitante è stata associata ad acidosi metabolica con gap anionico elevato, specialmente nei pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4).
- anticoagulanti, compreso il warfarin: l'ibuprofene interferisce con la stabilità dell'INR e può aumentare il rischio di sanguinamento grave e in alcuni casi emorragia fatale, in particolare del tratto gastrointestinale. I pazienti che assumono warfarin possono assumere ibuprofene soltanto se assolutamente necessario e sotto stretto monitoraggio;
- l'ibuprofene può ridurre la clearance renale e aumentare la concentrazione plasmatica del litio;
- l'ibuprofene può ridurre l'effetto antipertensivo degli ACE-inibitori, dei beta-bloccanti e dei diuretici e causare natriuresi e iperkaliemia nei pazienti sottoposti a questi trattamenti;
- l'ibuprofene riduce la clearance del metotrexato;
- l'ibuprofene può aumentare i livelli plasmatici di glicosidi cardiaci;
- l'ibuprofene può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale, in particolare se assunto con corticosteroidi;
- l'ibuprofene può prolungare il tempo di sanguinamento nei pazienti trattati con zidovudina;
- l'ibuprofene può anche interagire con il probenecid, i medicinali antidiabetici e la fenitoina;
- l'ibuprofene può anche interagire con il tacrolimus, la ciclosporina, le sulfaniluree e gli antibiotici chinolonici.
La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati.
Dati sperimentali suggeriscono che quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente l'ibuprofene può inibire competitivamente l'effetto sull'aggregazione piastrinica dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l'uso regolare a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinicamente rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
Questo prodotto può interferire con alcuni medicinali, tra cui:
- warfarin, un medicinale utilizzato per la prevenzione dei coaguli ematici;
- medicinali per il trattamento dell'epilessia o degli attacchi convulsivi;
- cloramfenicolo, un antibiotico utilizzato per il trattamento delle infezioni dell'occhio e dell'orecchio;
- probenecid, un medicinale utilizzato per il trattamento della gotta;
- zidovudina, un medicinale utilizzato per il trattamento dell'HIV (il virus che causa l'AIDS);
- medicinali utilizzati per il trattamento della tubercolosi, come l'isoniazide;
- acido acetilsalicilico, salicilati o altri FANS;
- medicinali per il trattamento dell'ipertensione o di altre patologie cardiache;
- diuretici;
- litio, un medicinale utilizzato per il trattamento di alcune tipologie di depressione;
- metotrexato, un medicinale utilizzato per il trattamento dell'artrite e di alcuni tipi di cancro;
- corticosteroidi, come il prednisone e il cortisone.
Combinazione con cibi e bevande
In assenza di studi di combinazione, Tachifenekid non dovrebbe essere associato con nessun cibo e/o bevanda.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Tachifenekid?
Sintomi
Paracetamolo:
A seguito di sovradosaggio di paracetamolo possono verificarsi lesioni epatiche e anche insufficienza epatica. I sintomi del sovradosaggio di paracetamolo nelle prime 24 ore sono pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può manifestarsi tra 12 e 48 ore dopo l'assunzione. Possono verificarsi anche anomalie del metabolismo del glucosio e acidosi metabolica. In caso di avvelenamento grave, l'insufficienza epatica può progredire in encefalopatia, coma e morte. L'insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta può svilupparsi in assenza di un danno epatico grave. Sono state segnalate aritmie cardiache. È possibile il verificarsi di danno epatico in adulti che hanno assunto quantità pari o superiori a 10 g di paracetamolo, a causa dell'eccesso di un metabolita tossico.
Ibuprofene
I sintomi comprendono nausea, dolore addominale, vomito, capogiri, convulsioni e, raramente, perdita di coscienza. Le manifestazioni cliniche che possono derivare dal sovradosaggio di ibuprofene sono depressione del sistema nervoso centrale e dell'apparato respiratorio.
In casi di avvelenamento grave, è possibile che si verifichi acidosi metabolica.
Trattamento
Paracetamolo:
Nella gestione del sovradosaggio di paracetamolo il trattamento tempestivo è essenziale anche in assenza di sintomi evidenti, a causa dei rischi di lesioni epatiche che possono manifestarsi anche nelle ore o nei giorni successivi. È consigliato il trattamento medico immediato per tutti i pazienti che abbiano ingerito quantità pari o superiori a 7,5 g di paracetamolo nelle 4 ore precedenti. Deve essere presa in considerazione l'esecuzione di una lavanda gastrica. È necessario trattare la lesione epatica al più presto e in modo specifico con un antidoto come acetilcisteina (per endovena) o metionina (per via orale).
L'acetilcisteina è più efficace se somministrata nelle 8 ore successive al sovradosaggio e l'effetto si riduce progressivamente tra le 8 e le 16 ore. In passato si riteneva che iniziare il trattamento oltre 15 ore dopo il sovradosaggio non fosse di alcun beneficio e potesse anche incrementare il rischio di encefalopatia epatica. Tuttavia, è stata dimostrata la sicurezza della somministrazione tardiva e gli studi svolti sui pazienti trattati fino a 36 ore dopo l'ingestione suggeriscono che è possibile ottenere risultati positivi anche oltre le 15 ore. Inoltre, è stato dimostrato che la somministrazione endovenosa di acetilcisteina in pazienti che hanno già sviluppato insufficienza epatica fulminante ne riduce la morbilità e la mortalità.
Una dose iniziale pari a 150 mg/kg di acetilcisteina in 200 ml di glucosio 5% viene somministrata per via endovenosa in 15 minuti ed è seguita da un'infusione endovenosa di 50 mg/kg in 500 ml di glucosio 5% in 4 ore e quindi da 100 mg/kg in 1 litro di glucosio 5% in 16 ore. Per i bambini è necessario modificare il volume dei liquidi somministrati per via endovenosa.
La metionina viene somministrata per via orale in una dose pari a 2,5 g ogni 4 ore, fino a 10 g. Il trattamento con la metionina deve essere avviato entro 10 ore dall'ingestione del paracetamolo, diversamente risulterà inefficace e potrebbe aggravare il danno epatico.
Gli eventuali sintomi gravi potrebbero manifestarsi fino a 4 o 5 giorni dopo il sovradosaggio e i pazienti devono essere seguiti con attenzione per un periodo prolungato.
Ibuprofene:
In caso di sovradosaggio acuto, è necessario svuotare lo stomaco provocando il vomito o mediante una lavanda gastrica. Se è trascorsa più di un'ora dall'ingestione, è probabile che venga recuperata una quantità molto ridotta di farmaco. Dal momento che il prodotto è acido e viene escreto nelle urine, in teoria può essere di beneficio somministrare alcali e stimolare la diuresi. Oltre alle misure di supporto, l'utilizzo di carbone attivo per via orale può essere utile per ridurre l'assorbimento e il riassorbimento delle compresse di ibuprofene.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Tachifenekid durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Una vasta quantità di dati sulle donne in gravidanza non indica né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
Non si ha esperienza sull'uso dell'associazione paracetamolo e ibuprofene nelle donne in gravidanza. Sono state segnalate anomalie congenite in associazione alla somministrazione di FANS, sebbene non si abbiano evidenze in merito a effetti avversi derivanti dal trattamento con paracetamolo in gravidanza.
Questo prodotto è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza, in particolare negli ultimi giorni prima della data prevista per il parto.
Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
Inoltre, non si dispone di un'esperienza sufficiente in merito alla sicurezza d'uso dell'ibuprofene nelle donne in gravidanza. Pertanto, questo medicinale non dovrebbe essere utilizzato nei primi 6 mesi di gravidanza, a meno che i potenziali benefici per la paziente siano superiori agli eventuali rischi per il feto, ed è controindicato negli ultimi tre mesi di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
Il paracetamolo è escreto nel latte materno in quantità non clinicamente significative e i dati pubblicati non indicano controindicazioni per l'allattamento.
L'ibuprofene e i suoi metaboliti possono passare nel latte materno in quantità molto ridotte. Non sono noti effetti nocivi sui lattanti.
Alla luce delle evidenze sopra indicate, non è necessario interrompere l'allattamento in caso di trattamento a breve termine alla dose raccomandata di questo medicinale.
Fertilità
L'uso del prodotto può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato per le donne che desiderino concepire. Deve essere considerata la sospensione dell'uso del prodotto nelle donne che abbiano difficoltà di concepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull'infertilità.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Tachifenekid sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Dopo l'assunzione di FANS, sono possibili effetti indesiderati quali capogiri, sonnolenza, affaticamento e disturbi della vista. I pazienti che li manifestano non devono guidare veicoli o usare macchinari.
PRINCIPIO ATTIVO
1 ml contiene 32 mg di paracetamolo e 9,6 mg di ibuprofene.
Eccipienti con effetti noti:
Maltitolo liquido (E965) 250 mg/ml
Glicole propilenico (E1520) 9,6 mg/ml
Sodio benzoato (E211) 1 mg/ml
Sodio 1,23 mg/ml
Glicerolo (E422) 150 mg/ml
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Acido citrico monoidrato (E330)
Glicerolo (E422)
Maltitolo liquido (E965)
Polisorbato 80 (E433)
Sodio benzoato (E211)
Sodio citrato diidrato (E331)
Sucralosio (E955)
Vivapur MCG 591P (cellulosa microcristallina e carmellosa sodica)
Gomma di xantano (E415)
Aroma di mascheramento
Aroma di fragola
Aroma dolce
Aroma di vaniglia
Carminio (E120)
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 24 mesi
Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
Tachifenekid è disponibile in flaconi in PET color ambra contenenti 100 ml o 200 ml di sospensione con una chiusura a prova di bambino. Una siringa dosatrice da 5 ml viene utilizzata come dispositivo di erogazione della dose.
PATOLOGIE CORRELATE
- Bronchite
La bronchite acuta è un'infiammazione dell'epitelio (rivestimento interno) dei bronchi: come curarla, cause e sintomi. - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Influenza
L'influenza è una malattia infettiva virale caratterizzata da sintomi di infiammazione acuta delle prime vie aeree (naso, gola, bronchi) e malessere generalizzato - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Rosolia
Infezione virale acuta caratterizzata dalla comparsa di una tipica eruzione cutanea. La rosolia è causata da un virus ad RNA, la cui infezione, una volta contratta, lascia un'immunità permanente. Per questa ragione si tratta di una malattia tipicamente infantile. - Sindrome premestruale
I segnali più comuni sono un fastidioso senso di tensione al seno, cefalea, gonfiore addominale e crampi, nervosismo, irritabilità, tristezza e crisi di pianto. Alcune donne risentono dei cambiamenti ormonali più delle altre ma sintomi scompaiono dopo l'inizio delle mestruazioni - Sinusite
Infiammazione acuta o cronica delle mucose dei seni paranasali. Questi sono cavità piene d'aria scavate nelle ossa della faccia (massiccio facciale), tutte comunicanti con il naso. - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
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Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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