24 novembre 2024
Ibuprofene Aurobindo
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Cos'è Ibuprofene Aurobindo (ibuprofene)
Ibuprofene Aurobindo è un farmaco a base di ibuprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Ibuprofene Aurobindo disponibili in commercio
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A cosa serve Ibuprofene Aurobindo e perchè si usa
Ibuprofene Aurobindo Pharma è indicato per il trattamento sintomatico di breve durata del dolore da lieve a moderato quale per esempio mal di testa, influenza, mal di denti, dismenorrea e febbre, negli adulti e negli adolescenti con peso corporeo ≥ 40 kg (di età pari o superiore a 12 anni).
Ibuprofene Aurobindo Pharma è inoltre indicato negli adulti per il trattamento del dolore da lieve a moderato durante l'emicrania con o senza aura.
Indicazioni: come usare Ibuprofene Aurobindo, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
La dose efficace più bassa deve essere usata per il periodo più breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Dolore da lieve a moderato e/o febbre
Adulti e adolescenti ≥ 40 kg (di età pari o superiore a 12 anni)
La dose singola raccomandata è di 400 mg (1 capsula) che può essere presa, se necessario, fino a 3 volte al giorno ad intervalli di 6-8 ore. La dose massima giornaliera di 1200 mg (3 capsule) non deve essere superata nell'arco di 24 ore.
Negli adolescenti, se questo medicinale è necessario per più di 3 giorni o se i sintomi peggiorano, è consigliabile consultare un medico.
Negli adulti, se il dolore persiste per più di cinque giorni o se peggiora, o se la febbre persiste per più di tre giorni oppure in caso di nuova malattia, si consiglia al paziente di consultare il medico.
Emicrania:
Adulti
Una capsula da 400 mg da assumere il prima possibile, all'inizio dell'attacco di emicrania. Se un paziente non trova sollievo dopo la prima dose, non deve essere assunta una seconda dose durante lo stesso attacco. Tuttavia, l'attacco può essere gestito con un altro trattamento che non sia un farmaco antinfiammatorio non steroideo o l'acido acetilsalicilico.
Se un paziente ha trovato sollievo ma i sintomi si ripresentano, può essere presa una seconda dose, a condizione che si mantenga un intervallo di almeno 8 ore tra le 2 dosi.
La durata del trattamento non deve superare i 3 giorni.
Popolazione pediatrica
Ibuprofene Aurobindo Pharma non è indicato per adolescenti di peso corporeo inferiore a 40 kg o per bambini di età inferiore a 12 anni.
Altre forme farmaceutiche/altri dosaggi possono essere più appropriati per la somministrazione a questa popolazione.
Anziani
Non sono richieste particolari modifiche del dosaggio. A causa dei possibili effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.4), i soggetti anziani devono essere attentamente monitorati.
Insufficienza renale
Nei pazienti con danno della funzione renale lieve o moderato, non sono richieste particolari modifiche del dosaggio, ma deve essere usata cautela (vedere paragrafo 4.4). Ibuprofene è controindicato nei pazienti con insufficienza renale grave (vedere paragrafo 4.3).
Insufficienza epatica
Nei pazienti con danno della funzione epatica lieve o moderato, non sono richieste particolari modifiche del dosaggio, ma deve essere usata cautela (vedere paragrafo 4.4). Ibuprofene è controindicato nei pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione
Uso orale.
Solo per uso a breve termine.
Le capsule vanno deglutite intere, con abbondante acqua, preferibilmente durante un pasto. Le capsule non devono essere masticate.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ibuprofene Aurobindo
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Pazienti che hanno precedentemente mostrato reazioni di ipersensibilità (es. broncospasmo, angioedema, rinite, orticaria o asma) in risposta all'acido acetilsalicilico (ASA) o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
- Storia di ulcera peptica/emorragia ricorrente o in atto (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
- Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione, correlati ad una precedente terapia con FANS.
- Grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca (classe IV dell'NYHA) (vedere paragrafo 4.4).
- Emorragia cerebrovascolare o altri episodi di sanguinamento attivo.
- Disturbi non chiari della formazione del sangue.
- Grave disidratazione (per vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).
- Durante l'ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Ibuprofene Aurobindo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'inibizione della sintesi di prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. I dati provenienti da studi epidemiologici evidenziano un aumentato rischio di aborto e di
malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha indotto un aumento della perdita pre- e post-impianto e mortalità embrio-fetale. Inoltre, negli animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi di prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi, è stato riportato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, compresa quella cardiovascolare.
Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di ibuprofene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, ci sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso dopo il trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte delle quali si è risolta dopo l'interruzione del trattamento. Quindi, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato, se non in casi strettamente necessari. Qualora l'ibuprofene venga utilizzato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili. In seguito all'esposizione a ibuprofene per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con ibuprofene deve essere interrotto.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale (vedere sopra);
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, l'uso di ibuprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
Solo piccole quantità di ibuprofene e dei prodotti del suo metabolismo vengono escrete nel latte materno. Ad ora non sono noti effetti dannosi nel lattante. Di conseguenza, ibuprofene può essere utilizzato durante l'allattamento per il trattamento di dolore e febbre a breve termine e alle dosi raccomandate. La sicurezza per uso prolungato non è stata stabilita.
Fertilità
Vi sono evidenze che mostrano che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare compromissione della fertilità femminile a seguito di un effetto sull'ovulazione. Questo evento è però reversibile con la sospensione del trattamento.
Patologie correlate:
- Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Flebite
Infiammazione della parete venosa, che colpisce soprattutto le vene superficiali (flebite superficiale), in particolare delle gambe. Quando l'infiammazione è associata alla presenza di un coagulo di sangue che ostruisce il vaso, si parla di tromboflebite. - Gotta
Patologia caratterizzata dal deposito di cristalli di urato di sodio nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, con attacchi infiammatori dolorosi delle articolazioni, a causa dell'aumento dei livelli ematici di acido urico (iperuricemia). - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Mastopatia fibrocistica
Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Mononucleosi
Malattia infettiva molto contagiosa. Il virus si trasmette attraverso il contatto intimo con i soggetti affetti, essendo presente nelle secrezioni (saliva, urine). Definita anche malattia del bacio perché negli adolescenti e nei giovani adulti viene contratta spesso attraverso il bacio. - Morbillo
Infezione virale acuta altamente contagiosa, caratterizzata da una tipica eruzione cutanea. Il morbillo è causato da un virus della famiglia dei Paramyxovirus, la cui infezione determina un'immunità che dura tutta la vita. Per questa ragione, si tratta di una tipica malattia dell'infanzia. - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Otite
Infiammazione dell'orecchio, causata spesso da un'infezione da batteri, virus o funghi. A seconda della parte dell'organo interessata viene definita otite esterna oppure otite media. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Scottature solari
Un'esposizione eccessiva o senza un'adeguata protezione alle radiazioni del sole possono provocare lesioni della cute. L'effetto dipende dal fototipo, ma i filtri protettivi vanno sempre applicati - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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