24 novembre 2024
Farmaci - Ibuprofene Aurobindo
Ibuprofene Aurobindo 400 mg 10 capsule molli
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Ibuprofene Aurobindo 400 mg 10 capsule molli è un medicinale di automedicazione (classe C), a base di ibuprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
- SOVRADOSAGGIO
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.MARCHIO
Ibuprofene AurobindoCONFEZIONE
400 mg 10 capsule molliFORMA FARMACEUTICA
capsula
PRINCIPIO ATTIVO
ibuprofene
GRUPPO TERAPEUTICO
Analgesici FANS
CLASSE
C
RICETTA
medicinale di automedicazione
PREZZO
DISCR.
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Ibuprofene Aurobindo disponibili in commercio:
- ibuprofene aurobindo 400 mg 10 capsule molli (scheda corrente)
- ibuprofene aurobindo 400 mg 20 capsule molli
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
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Foglietto illustrativo Ibuprofene Aurobindo »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Ibuprofene Aurobindo? Perchè si usa?
Ibuprofene Aurobindo Pharma è indicato per il trattamento sintomatico di breve durata del dolore da lieve a moderato quale per esempio mal di testa, influenza, mal di denti, dismenorrea e febbre, negli adulti e negli adolescenti con peso corporeo ≥ 40 kg (di età pari o superiore a 12 anni).
Ibuprofene Aurobindo Pharma è inoltre indicato negli adulti per il trattamento del dolore da lieve a moderato durante l'emicrania con o senza aura.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Ibuprofene Aurobindo?
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Pazienti che hanno precedentemente mostrato reazioni di ipersensibilità (es. broncospasmo, angioedema, rinite, orticaria o asma) in risposta all'acido acetilsalicilico (ASA) o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
- Storia di ulcera peptica/emorragia ricorrente o in atto (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
- Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione, correlati ad una precedente terapia con FANS.
- Grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca (classe IV dell'NYHA) (vedere paragrafo 4.4).
- Emorragia cerebrovascolare o altri episodi di sanguinamento attivo.
- Disturbi non chiari della formazione del sangue.
- Grave disidratazione (per vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).
- Durante l'ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Ibuprofene Aurobindo?
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento, necessaria a ottenere il controllo dei sintomi (vedere gli effetti sul tratto gastrointestinale e sul sistema cardiovascolare).
Si richiede cautela durante la somministrazione di ibuprofene in pazienti che presentano le seguenti condizioni, che potrebbero peggiorare:
- patologia congenita del metabolismo porfirinico (es. porfiria acuta intermittente);
- disturbi della coagulazione del sangue (ibuprofene può prolungare la durata del sanguinamento);
- subito dopo interventi chirurgici importanti;
- lupus eritematoso sistemico e malattia mista del tessuto connettivo (es. rischio aumentato di meningite asettica) (vedere paragrafo 4.8);
- ipertensione e/o compromissione cardiaca, in quanto la funzione renale può peggiorare (vedere paragrafi 4.3 e 4.8);
- in pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o malattie croniche ostruttive delle vie respiratorie, dato che per tali pazienti esiste un maggior rischio di reazioni allergiche. Tali reazioni possono presentarsi come attacchi d'asma (il cosiddetto asma analgesico), edema di Quincke o orticaria;
- in pazienti che presentano reazioni allergiche ad altre sostanze, poiché per tali pazienti esiste un maggior rischio che si verifichino reazioni di ipersensibilità in seguito all'uso di ibuprofene.
Esiste un rischio di insufficienza renale nei bambini e negli adolescenti disidratati.
Anziani
I soggetti anziani presentano una maggior frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali.
Effetti respiratori
Il broncospasmo può essere accelerato in pazienti sofferenti o con un'anamnesi di asma bronchiale o patologia allergica.
Altri FANS
L'uso di ibuprofene in concomitanza con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, aumenta il rischio di reazioni avverse e deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).
Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti
Ibuprofene Aurobindo Pharma può mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l'avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pertanto l'esito dell'infezione. Ciò è stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunità e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando Ibuprofene Aurobindo Pharma è somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, è consigliato il monitoraggio dell'infezione. In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano
Compromissione renale
Compromissione renale, poiché la funzionalità renale può deteriorarsi ulteriormente (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
In termini generali, l'assunzione abituale di analgesici, in particolare l'associazione di diverse sostanze attive analgesiche, può portare ad un danno renale permanente con rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Questo rischio può aumentare sotto sforzo fisico associato con perdita di sali e disidratazione.
Pertanto deve essere evitato.
Compromissione epatica
Compromissione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
È appropriato sospendere la terapia con ibuprofene quando si verifica deterioramento della funzionalità epatica in concomitanza con la sua somministrazione. Dopo la sospensione del trattamento, lo stato di salute di solito si normalizza. È appropriato anche un monitoraggio occasionale della glicemia.
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari
Si richiede particolare cautela (discutere con il medico o il farmacista) prima di iniziare il trattamento in pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca, perché in associazione alla terapia con FANS sono state segnalate ritenzione idrica, ipertensione ed edemaStudi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, soprattutto ad una dose elevata (2400 mg/die), può essere associato ad un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto miocardico o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non indicano che basse dosi di ibuprofene (es. ≤ 1200 mg/die) siano associate ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi.
I pazienti che soffrono di ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (classe II-III dell'NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene solo dopo un'attenta valutazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die).
Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di iniziare il trattamento a lungo termine in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo), in particolare se sono necessarie dosi elevate di ibuprofene (2400 mg/die).
Sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis in pazienti trattati con Ibuprofene Aurobindo Pharma. La sindrome di Kounis è stata definita come sintomi cardiovascolari secondari ad una reazione allergica o di ipersensibilità associata alla costrizione delle arterie coronarie e che può indurre l'infarto miocardico.
Alterazione della fertilità femminile
Per la potenziale alterazione della fertilità femminile, vedere il paragrafo 4.6.
Effetti gastrointestinali (GI)
I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn), poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante la terapia, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali.
Nei pazienti con anamnesi di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani, il rischio di emorragia GI, ulcerazione o perforazione è maggiore con l'aumento delle dosi di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile.
È opportuno considerare l'uso concomitante di agenti protettivi (es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica), sia per questi pazienti sia per i pazienti che assumono in concomitanza basse dosi di ASA o altre sostanze attive che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5).
I pazienti con storia di tossicità GI, in particolare se anziani, devono riferire qualsiasi sintomo di natura gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
È necessaria cautela nel trattamento di pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come il warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina o agenti antiaggreganti come l'ASA (vedere paragrafo 4.5).
Quando si verifica emorragia o ulcerazione GI in pazienti che assumono ibuprofene, il trattamento deve essere sospeso.
Reazioni avverse cutanee severe (SCAR)
Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), inclusi dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS) e casi di pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), che possono essere pericolosi per la vita o fatali, sono stati segnalati in associazione con l'uso di ibuprofene (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte di queste reazioni si è verificata entro il primo mese.
Se compaiono segni e sintomi suggestivi di queste reazioni, ibuprofene deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo (a seconda dei casi).
Altre osservazioni
In rari casi sono state osservate gravi reazioni acute di ipersensibilità (per esempio shock anafilattico). La terapia deve essere sospesa ai primi segni di una reazione di ipersensibilità dopo assunzione/somministrazione di ibuprofene. Le procedure mediche adeguate alla sintomatologia devono essere eseguite da personale specializzato.
L'ibuprofene può inibire temporaneamente la funzionalità piastrinica (aggregazione dei trombociti). Pertanto si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti con disturbi della coagulazione.
Nella somministrazione prolungata dell'ibuprofene, si raccomanda un controllo regolare dei parametri epatici, della funzionalità renale e della conta delle cellule sanguigne.
L'uso prolungato di qualsiasi tipo di analgesico per la cefalea può causarne un peggioramento. Se si verifica o si sospetta tale situazione, si deve ottenere consiglio medico e il trattamento deve essere sospeso. La diagnosi di cefalea da uso eccessivo di farmaci (medication overuse headache, MOH) deve essere sospettata in pazienti che hanno cefalee frequenti o giornaliere nonostante (o a causa) dell'uso regolare di medicinali per la cefalea. La MOH non deve essere trattata aumentando il dosaggio del medicinale.
Durante il trattamento con ibuprofene, alcuni casi con sintomi di meningite asettica, come rigidità nucale, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorientamento, sono stati osservati in pazienti con disturbi preesistenti di tipo autoimmune (come lupus eritematoso sistemico, malattia mista del tessuto connettivo).
Il consumo di alcol deve essere evitato poiché può intensificare gli effetti collaterali dei FANS, specialmente quelli relativi al tratto gastrointestinale o al sistema nervoso centrale.
I pazienti in trattamento con ibuprofene devono riportare al medico i segni o sintomi di ulcera gastrointestinale o di sanguinamento, di visione annebbiata o altri sintomi oculari, rash cutaneo, aumento di peso o edema.
Se compaiono problemi alla visione, annebbiamento della vista, scotoma o malfunzionamento della percezione dei colori, è necessaria l'interruzione del trattamento.
Ibuprofene Aurobindo Pharma contiene 79,20 mg di sorbitolo per ogni capsula. Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio non deve essere somministrato questo medicinale.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Ibuprofene Aurobindo?
Acido acetilsalicilico
La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati.
Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene può inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene ci siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati dalla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante viene considerato probabile in seguito ad uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
Altri FANS inclusi salicilati e inibitori selettivi della cicloossigenasi-2
Evitare l'uso concomitante di due o più FANS, perché può aumentare il rischio di ulcere gastrointestinali e di sanguinamento dovuti ad un effetto sinergico (vedere paragrafo 4.4).
Anticoagulanti
I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4).
Diuretici, ACE inibitori, beta bloccanti e antagonisti dell'angiotensina II:
I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la cosomministrazione di un ACE inibitore, di un beta bloccante o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della cicloossigenasi, può avere come conseguenza un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa insufficienza renale acuta, che è generalmente reversibile.
Pertanto, l'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante e successivamente con cadenza regolare.
Diuretici risparmiatori di potassio
La somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio può portare a iperpotassiemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico).
Corticosteroidi
Aumento del rischio di reazioni avverse, specialmente del tratto gastrointestinale (ulcerazione o emorragia gastrointestinale) (vedere paragrafo 4.4).
Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)
Aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Digossina
I FANS possono esacerbare l'insufficienza cardiaca, ridurre la velocità di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici di digossina. Un controllo della digossina sierica non è richiesto, come regola, nell'uso corretto (massimo 4 giorni).
Moclobemide
Aumenta l'effetto di ibuprofene.
Fenitoina
L'uso concomitante di ibuprofene con preparazioni di fenitoina può aumentare i livelli sierici di fenitoina. Un controllo della fenitoina sierica non è richiesto, come regola, nell'uso corretto (massimo 4 giorni).
Litio
Vi è evidenza di potenziali aumenti dei livelli plasmatici di litio. Un controllo del litio sierico non è richiesto, come regola, nell'uso corretto (massimo 4 giorni).
Metotrexato
La somministrazione di ibuprofene entro 24 ore prima della somministrazione di metotrexato può portare ad un aumento della concentrazione di metotrexato e a un aumento degli effetti tossici.
Ciclosporina
Il rischio di un effetto dannoso sui reni dovuto alla ciclosporina viene aumentato dalla co-somministrazione di alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei. Questo effetto non può essere escluso anche per l'associazione della ciclosporina con l'ibuprofene.
Colestiramina
Il trattamento concomitante con colestiramina e ibuprofene determina un assorbimento prolungato e ridotto (25%) dell'ibuprofene. I medicinali devono essere somministrati a distanza di almeno un'ora.
Mifepristone
I FANS non devono essere usati per 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifepristone, perché i FANS possono ridurre l'effetto di mifepristone.Sulfinpirazone
I medicinali che contengono sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione di ibuprofene.
Probenecid
I medicinali che contengono probenecid possono ridurre l'escrezione dei FANS e possono aumentare le loro concentrazioni sieriche.
Tacrolimus
Possibile aumento del rischio di nefrotossicità quando i FANS vengono co-somministrati con tacrolimus.
Zidovudina
Aumentato rischio di tossicità ematologica quando i FANS vengono co-somministrati con zidovudina. Si raccomanda una conta delle cellule del sangue 1-2 settimane dopo l'inizio della co-somministrazione.
Ci sono indicazioni di un aumento del rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti HIV positivi con emofilia in trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene.
Ritonavir
Può aumentare le concentrazioni plasmatiche di FANS.
Estratti di erbe
Il ginkgo biloba può potenziare il rischio di sanguinamento con i FANS.
Inibitori del CYP2C9
La somministrazione concomitante di ibuprofene con inibitori del CYP2C9 può aumentare l'esposizione all'ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9) è stato dimostrato un aumento dell'esposizione a S(+)- ibuprofene di circa l'80-100%. La riduzione della dose di ibuprofene deve essere presa in considerazione quando vengono somministrati contemporaneamente potenti inibitori del CYP2C9, in particolare quando ibuprofene ad alte dosi viene somministrato con voriconazolo o fluconazolo.
Sulfaniluree
I FANS possono sia aumentare che diminuire l'effetto ipoglicemizzante delle sulfaniluree. Si consiglia cautela in caso di trattamento simultaneo.
Antibiotici chinolonici
Dati negli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato con gli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un aumento del rischio di sviluppare convulsioni.
Alcol, bifosfonati, oxpentifillina (pentossifillina) e sulfinpirazone
Possono potenziare gli effetti gastrointestinali e il rischio di sanguinamento o ulcerazione.
Baclofene
Aumento della tossicità del baclofene.
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
Come si usa Ibuprofene Aurobindo? Dosi e modo d'uso
Posologia
La dose efficace più bassa deve essere usata per il periodo più breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Dolore da lieve a moderato e/o febbre
Adulti e adolescenti ≥ 40 kg (di età pari o superiore a 12 anni)
La dose singola raccomandata è di 400 mg (1 capsula) che può essere presa, se necessario, fino a 3 volte al giorno ad intervalli di 6-8 ore. La dose massima giornaliera di 1200 mg (3 capsule) non deve essere superata nell'arco di 24 ore.
Negli adolescenti, se questo medicinale è necessario per più di 3 giorni o se i sintomi peggiorano, è consigliabile consultare un medico.
Negli adulti, se il dolore persiste per più di cinque giorni o se peggiora, o se la febbre persiste per più di tre giorni oppure in caso di nuova malattia, si consiglia al paziente di consultare il medico.
Emicrania:
Adulti
Una capsula da 400 mg da assumere il prima possibile, all'inizio dell'attacco di emicrania. Se un paziente non trova sollievo dopo la prima dose, non deve essere assunta una seconda dose durante lo stesso attacco. Tuttavia, l'attacco può essere gestito con un altro trattamento che non sia un farmaco antinfiammatorio non steroideo o l'acido acetilsalicilico.
Se un paziente ha trovato sollievo ma i sintomi si ripresentano, può essere presa una seconda dose, a condizione che si mantenga un intervallo di almeno 8 ore tra le 2 dosi.
La durata del trattamento non deve superare i 3 giorni.
Popolazione pediatrica
Ibuprofene Aurobindo Pharma non è indicato per adolescenti di peso corporeo inferiore a 40 kg o per bambini di età inferiore a 12 anni.
Altre forme farmaceutiche/altri dosaggi possono essere più appropriati per la somministrazione a questa popolazione.
Anziani
Non sono richieste particolari modifiche del dosaggio. A causa dei possibili effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.4), i soggetti anziani devono essere attentamente monitorati.
Insufficienza renale
Nei pazienti con danno della funzione renale lieve o moderato, non sono richieste particolari modifiche del dosaggio, ma deve essere usata cautela (vedere paragrafo 4.4). Ibuprofene è controindicato nei pazienti con insufficienza renale grave (vedere paragrafo 4.3).
Insufficienza epatica
Nei pazienti con danno della funzione epatica lieve o moderato, non sono richieste particolari modifiche del dosaggio, ma deve essere usata cautela (vedere paragrafo 4.4). Ibuprofene è controindicato nei pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione
Uso orale.
Solo per uso a breve termine.
Le capsule vanno deglutite intere, con abbondante acqua, preferibilmente durante un pasto. Le capsule non devono essere masticate.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ibuprofene Aurobindo?
Nei bambini, l'ingestione di più di 400 mg/kg può causare sintomi. Negli adulti l'effetto dose-risposta è meno palese. L'emivita in caso di sovradosaggio e di 1,5-3 ore.
Sintomi
La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantitativi significativi di FANS non manifesteranno più di nausea, vomito, dolore epigastrico o più raramente, diarrea. Sono anche possibili tinnito, cefalea, e sanguinamento gastrointestinale. In avvelenamenti più gravi si osserva tossicità sul sistema nervoso centrale, che si manifesta con capogiri, sonnolenza, occasionalmente eccitazione disorientamento, perdita di coscienza (nei bambini anche convulsioni miocloniche) o coma. Occasionalmente i pazienti presentano convulsioni.
Nell'avvelenamento grave può comparire acidosi metabolica e il tempo di protrombina/ INR può essere prolungato, probabilmente a causa dell'interferenza con le azioni dei fattori circolanti della coagulazione. Possono verificarsi insufficienza renale acuta e danno epatico. Negli asmatici è possibile la riacutizzazione dell'asma. Inoltre sono possibili anche ipotensione, depressione respiratoria e cianosi.
Trattamento
Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto e deve includere il mantenimento della pervietà delle vie respiratorie e il monitoraggio cardiaco e dei segni vitali fino alla stabilizzazione. Lo svuotamento gastrico o la somministrazione orale di carbone attivo sono indicati se il paziente si presenta entro un'ora dall'ingestione di più di 400 mg per kg di peso corporeo. Se l'ibuprofene è già stato assorbito, devono essere somministrate sostanze alcaline per favorire l'escrezione di ibuprofene con le urine. Se frequenti e prolungate, le convulsioni devono essere trattate con diazepam o lorazepam per via endovenosa. Per l'asma devono essere somministrati broncodilatatori. Non è disponibile un antidoto specifico.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Ibuprofene Aurobindo durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'inibizione della sintesi di prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. I dati provenienti da studi epidemiologici evidenziano un aumentato rischio di aborto e di
malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha indotto un aumento della perdita pre- e post-impianto e mortalità embrio-fetale. Inoltre, negli animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi di prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi, è stato riportato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, compresa quella cardiovascolare.
Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di ibuprofene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, ci sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso dopo il trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte delle quali si è risolta dopo l'interruzione del trattamento. Quindi, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato, se non in casi strettamente necessari. Qualora l'ibuprofene venga utilizzato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili. In seguito all'esposizione a ibuprofene per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con ibuprofene deve essere interrotto.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale (vedere sopra);
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
Allattamento
Solo piccole quantità di ibuprofene e dei prodotti del suo metabolismo vengono escrete nel latte materno. Ad ora non sono noti effetti dannosi nel lattante. Di conseguenza, ibuprofene può essere utilizzato durante l'allattamento per il trattamento di dolore e febbre a breve termine e alle dosi raccomandate. La sicurezza per uso prolungato non è stata stabilita.
Fertilità
Vi sono evidenze che mostrano che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare compromissione della fertilità femminile a seguito di un effetto sull'ovulazione. Questo evento è però reversibile con la sospensione del trattamento.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Ibuprofene Aurobindo sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
L'ibuprofene ha un'influenza nulla o trascurabile sulla capacità di guidare e usare macchinari. Tuttavia, poiché a dosaggi elevati possono verificarsi effetti collaterali come affaticamento, sonnolenza, disturbi visivi (riportati come comuni), la capacità di guidare e usare macchinari può risultare compromessa in casi individuali. Questo effetto viene potenziato dal consumo simultaneo di alcol.
PRINCIPIO ATTIVO
Ogni capsula contiene 400 mg di ibuprofene.
Eccipienti con effetto noto:
Ogni capsula contiene 79,20 mg di sorbitolo.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Contenuto della capsula:
Macrogol 600
Potassio idrossido
Involucro della capsula:
Gelatina
Sorbitolo liquido
Inchiostro di stampa:
Ingredienti dell'inchiostro di stampa (nero):
Ossido di ferro nero (E172)
Glicole propilenico (E1520)
Ipromellosa 2910 (6 cP)
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 36 mesi
Conservare ad una temperatura inferiore ai 30 °C.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
Blister in PVC/PVdC bianco opaco-foglio di alluminio, ulteriormente confezionato in astucci prestampati. Ibuprofene Aurobindo Pharma è confezionato in confezioni in blister da 10, 12, 14, 20, 30, 36 e 50 capsule.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
PATOLOGIE CORRELATE
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Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Flebite
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Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
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Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Mononucleosi
Malattia infettiva molto contagiosa. Il virus si trasmette attraverso il contatto intimo con i soggetti affetti, essendo presente nelle secrezioni (saliva, urine). Definita anche malattia del bacio perché negli adolescenti e nei giovani adulti viene contratta spesso attraverso il bacio. - Morbillo
Infezione virale acuta altamente contagiosa, caratterizzata da una tipica eruzione cutanea. Il morbillo è causato da un virus della famiglia dei Paramyxovirus, la cui infezione determina un'immunità che dura tutta la vita. Per questa ragione, si tratta di una tipica malattia dell'infanzia. - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Otite
Infiammazione dell'orecchio, causata spesso da un'infezione da batteri, virus o funghi. A seconda della parte dell'organo interessata viene definita otite esterna oppure otite media. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Scottature solari
Un'esposizione eccessiva o senza un'adeguata protezione alle radiazioni del sole possono provocare lesioni della cute. L'effetto dipende dal fototipo, ma i filtri protettivi vanno sempre applicati - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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