03 novembre 2024
Ketodipil
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Cos'è Ketodipil (ketoprofene)
Ketodipil è un farmaco a base di ketoprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Sandoz S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Ketodipil disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Ketodipil disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Ketodipil e perchè si usa
Ketodipil è indicato negli adulti e adolescenti di età pari o superiore ai 15 anni per:
- Trattamento sintomatico a lungo termine del:
- reumatismo infiammatorio cronico, in particolare artrite reumatoide, spondilite anchilosante (o sindromi correlate quali la sindrome Fiessinger-Leroy-Reiter e l'artrite psoriatica)
- alcune condizioni artritiche dolorose e disabilitanti
- Trattamento sintomatico a breve termine per il peggioramento acuto di:
- reumatismo extra articolare quale la periartrite scapulo-omerale, tendinite, borsite
- artrite microcristallina
- osteoartrite
- dolore dorso lombare
- radicolalgia
- affezioni acute benigne post-traumatiche dell'apparato locomotore.
Indicazioni: come usare Ketodipil, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
La dose efficace più bassa deve essere usata per il periodo più breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Adulti e adolescenti di età pari o superiore ai 15 anni
- Trattamento sintomatico a lungo termine: da 1 a 2 compresse di 100 mg al giorno, cioè da 100 a 200 mg di ketoprofene al giorno.
- Trattamento sintomatico a breve termine di riacutizzazioni: 2 compresse di 100 mg al giorno, cioè 200 mg di ketoprofene al giorno.
Il dosaggio giornaliero deve essere suddiviso in 1 o 2 dosi al giorno.
Il massimo dosaggio giornaliero è 200 mg di ketoprofene. Deve essere considerato attentamente il rapporto tra i rischi e i benefici prima di iniziare il trattamento con 200 mg al giorno e dosaggi più elevati non sono raccomandati (vedere anche paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di ketoprofene nei bambini e adolescenti al di sotto dei 15 anni di età non è stata ancora stabilita.
Pazienti con compromissione renale ed anziani
Nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata e pazienti anziani, si raccomanda di ridurre la dose iniziale e di praticare una terapia di mantenimento con la dose efficace più bassa.
Nei pazienti con compromissione renale grave, l'uso di ketoprofene è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Pazienti con compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, si raccomanda di ridurre la dose iniziale e di praticare una terapia di mantenimento con la dose efficace più bassa.
Nei pazienti con compromissione epatica grave, l'uso di ketoprofene è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione
Uso orale.
La compressa a rilascio prolungato può essere divisa in dosi uguali. Tuttavia le compresse non devono essere ulteriormente spezzate, masticate o frantumate.
Le compresse devono essere assunte con un bicchiere di acqua, possibilmente con un pasto.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ketodipil
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Anamnesi positiva per reazioni di ipersensibilità, quali broncospasmo, attacchi asmatici, riniti, orticaria o altre reazioni di tipo allergico al ketoprofene, all'acido acetilsalicilico o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). In questi pazienti sono state segnalate reazioni anafilattiche gravi, raramente fatali (vedere paragrafo 4.4 e 4.8).
- Ulcera peptica attiva, o precedenti anamnestici di sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione
- Sanguinamento gastrointestinale, sanguinamento cerebrovascolare o altre forme attive di sanguinamento
- Compromissione epatica grave
- Compromissione renale grave
- Insufficienza cardiaca grave
- Terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6)
Ketodipil può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'inibizione della sintesi di prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. I dati provenienti da studi epidemiologici evidenziano un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari è aumentato da meno dell'1% fino a circa 1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha indotto un aumento della perdita pre e post-impianto e mortalità embrio-fetale. Inoltre, negli animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi di prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi, è stato riportato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, compresa quella cardiovascolare.
Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di Ketodipil potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale.
Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali si è risolta dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, ketoprofene non deve essere somministrato, se non strettamente necessario. Se il ketoprofene è usato da una donna che sta pianificando una gravidanza, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, deve essere usata la dose più bassa possibile per il tempo più breve possibile. In seguito all'esposizione a Ketodipil per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con Ketodipil deve essere interrotto.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre
- il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale (vedere sopra);
- la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza, Ketodipil è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Allattamento
Non sono disponibili dati sull'escrezione di ketoprofene nel latte umano. Ketoprofene non è raccomandato nelle madri che allattano al seno.
Fertilità
L'uso dei FANS può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato per le donne che desiderano concepire. Nelle donne che hanno difficoltà di concepimento o sottoposte ad accertamenti sull'infertilità deve essere presa in considerazione la sospensione dell'uso del FANS.
Patologie correlate:
- Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Flebite
Infiammazione della parete venosa, che colpisce soprattutto le vene superficiali (flebite superficiale), in particolare delle gambe. Quando l'infiammazione è associata alla presenza di un coagulo di sangue che ostruisce il vaso, si parla di tromboflebite. - Gotta
Patologia caratterizzata dal deposito di cristalli di urato di sodio nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, con attacchi infiammatori dolorosi delle articolazioni, a causa dell'aumento dei livelli ematici di acido urico (iperuricemia). - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Mastopatia fibrocistica
Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sciatica
La sciatica è una forma di lombalgia caratterizzata da dolore intenso che segue il percorso del nervo sciatico: cause, sintomi e cure. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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