22 dicembre 2024
Naproxene Sodico HCS
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Cos'è Naproxene Sodico HCS (naproxene sale sodico)
Naproxene Sodico HCS è un farmaco a base di naproxene sale sodico, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da KRKA Farmaceutici Milano S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Naproxene Sodico HCS disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Naproxene Sodico HCS disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Naproxene Sodico HCS e perchè si usa
Naproxene sodico HCS è utilizzato per
- trattamento del dolore da medio a moderato,
- trattamento sintomatico di artrite reumatoide, osteoartrite, attacchi acuti di gotta e spondilite anchilosante,
- sollievo dai sintomi della dismenorrea primaria,
- trattamento sintomatico del mal di testa acuto da emicrania,
- trattamento sintomatico della menorragia primaria e secondaria associata all'inserzione di IUD.
Indicazioni: come usare Naproxene Sodico HCS, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo utilizzando la dose efficace più bassa per la durata più breve necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Adulti e adolescenti di 16 anni di età e oltre
La dose giornaliera usuale per il sollievo dal dolore varia da 550 mg a 1100 mg di naproxene sodico. La dose iniziale raccomandata è 550 mg, seguita da 275 mg ogni 6 - 8 ore, a seconda della gravità del processo. Quando somministrato per un periodo prolungato di tempo, la dose deve essere adattata a seconda della risposta clinica del paziente.
Artrite reumatoide, osteoartrite, spondilite anchilosante
La dose giornaliera raccomandata è 1100 mg di naproxene sodico, divisa in una dose la mattina ed una la sera. In alternativa può essere assunta una dose singola da 550-1100 mg di naproxene sodico alla mattina o alla sera.
Attacchi acuti di gotta
La dose giornaliera raccomandata è 825 mg di naproxene sodico, seguita da 275 mg di naproxene sodico ogni 8 ore fino a che l'attacco non diminuisce.
Dismenorrea
La dose iniziale raccomandata è 550 mg di naproxene sodico assunta come dose singola, seguita da 275 mg di naproxene sodico ogni 6-8 ore se necessario.
Emicrania
La dose iniziale raccomandata è 825 mg di naproxene sodico assunta come dose singola ai primi sintomi, seguita da 275 mg di naproxene sodico dopo mezz'ora.
Menorragia
La dose iniziale raccomandata giornaliera è 825-1375 mg di naproxene sodico, divisa in due dosi, seguita da una dose giornaliera di 550-1100 mg di naproxene sodico per un periodo massimo di quattro giorni.
Popolazioni speciali
Anziani
La dose deve essere ridotta nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4) e deve essere utilizzata la dose efficace più bassa per il periodo più breve possibile.
Pazienti con insufficienza renale e/o insufficienza epatica
Nei pazienti con insufficienza renale o epatica da lieve a moderata la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.4) e deve essere utilizzata la dose efficace più bassa per il periodo più breve possibile.
Questo medicinale non è raccomandato nei pazienti con un livello basico di clearance della creatinina più basso di 30 ml/min, in quanto è stato osservato un accumulo dei metaboliti di naproxene nei pazienti con grave insufficienza renale e in pazienti in dialisi (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
Naproxene sodico HCS compresse non è raccomandato per l'uso nei bambini e negli adolescenti sotto i 16 anni di età.
Metodo di somministrazione
Questo medicinale viene somministrato per via orale.
La compresa deve essere ingerita intera con un po' di liquido e preferibilmente durante o dopo un pasto.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Naproxene Sodico HCS
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Storia di broncospasmo, asma, rinite o orticaria associata con acido acetilsalicilico o altri medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS).
Ulcera peptica precedente o in atto/emorragia (due o più episodi distinti episodi di comprovata ulcerazione o sanguinamento).
Storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlata alla precedente terapia con FANS.
Grave insufficienza cardiaca.
Ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Non deve essere somministrato a pazienti con colite ulcerosa.
Non deve essere somministrato a pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica o renale.
Non deve essere somministrato a pazienti che assumono altri medicinali antinfiammatori non steroidei.
Naproxene Sodico HCS può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo dell'embrione/feto. I dati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto e di malformazioni cardiache e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari è aumentato da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il naproxene sodico non deve essere somministrato a meno che non sia assolutamente necessario. Se il naproxene sodico viene utilizzato da una donna che tenta di concepire, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta il più bassa possibile e la durata del trattamento la più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, la sintesi di tutti gli inibitori delle prostaglandine può esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con una prematura chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare)
- disfunzione renale, che può progredire ad insufficienza renale con oligodramnios
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse
- inibizione delle contrazioni uterine che risulta in un travaglio ritardato o prolungato.
Di conseguenza, il naproxene sodico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
L'uso di questo medicinale non è raccomandato durante il travaglio, a causa del suo effetto inibente sulla sintesi delle prostaglandine, può influenzare negativamente la circolazione fetale e inibire le contrazioni uterine, ed inoltre aumentare il rischio di emorragia uterina.
Allattamento
Il naproxene anionico è stato rilevato nel latte delle madri che allattano ad una concentrazione plasmatica approssimativamente dell'1%. In considerazione dei possibili effetti indesiderati degli inibitori delle prostaglandine sui neonati, non è raccomandata la somministrazione a madri che allattano.
Fertilità
Ci sono alcune evidenze per cui questo medicinale, che inibisce la sintesi delle ciclo-ossigenasi/prostaglandine, può causare un danno alla fertilità femminile attraverso un effetto sull'ovulazione.
Patologie correlate:
- Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Gotta
Patologia caratterizzata dal deposito di cristalli di urato di sodio nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, con attacchi infiammatori dolorosi delle articolazioni, a causa dell'aumento dei livelli ematici di acido urico (iperuricemia). - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Mastopatia fibrocistica
Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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