25 dicembre 2024
Seractil
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Cos'è Seractil (dexibuprofene)
Seractil è un farmaco a base di dexibuprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Neopharmed Gentili S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Seractil disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Seractil disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- seractil 400 mg 10 compresse rivestite con film
- seractil 400 mg 30 compresse rivestite con film
- seractil 400 mg polvere per sospensione orale 30 bustine
A cosa serve Seractil e perchè si usa
Seractil è indicato negli adulti per il:
- trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione associati ad osteoartrite
- trattamento sintomatico acuto del dolore durante il periodo mestruale (dismenorrea primaria)
- trattamento sintomatico di altre forme di dolore lieve o moderato come il dolore muscolo-scheletrico e il dolore dentale.
Indicazioni: come usare Seractil, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Il dosaggio deve essere aggiustato in funzione della gravità del disturbo e dei sintomi accusati dal paziente.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
La dose singola massima è 400 mg, la dose massima giornaliera è 1200 mg di dexibuprofene.
Il dexibuprofene è disponibile in bustine da 300 e 400 mg e in compresse rivestite con film da 300 e 400 mg.
La durata del trattamento non deve superare le due settimane. Nel caso di trattamenti di durata superiore sono disponibili prodotti alternativi, ad esempio dexibuprofene compresse rivestite con film.
Osteoartrite
La dose giornaliera raccomandata è di 600-900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno. La dose giornaliera può essere aumentata fino a 1200 mg di dexibuprofene, in pazienti con sintomatologia acuta o in corso di riacutizzazione.
Dismenorrea
Viene raccomandata una dose giornaliera da 600 a 900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre singole dosi, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno.
Dolore lieve o moderato
La dose giornaliera raccomandata è di 600 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre singole dosi. Se risulta necessario, in pazienti affetti da dolore acuto (per es. in seguito ad avulsione chirurgica di denti) la dose del dexibuprofene può essere temporaneamente aumentata sino a 1200 mg al giorno.
Popolazione pediatrica
Non sono stati condotti studi sull'uso di dexibuprofene nei bambini e negli adolescenti (<18 anni). La sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite per cui non è raccomandato in queste fasce di età. Anziani
Negli anziani non sono necessarie particolari modifiche dei dosaggi descritti. Tuttavia, è opportuna una valutazione e una riduzione della dose individuale a causa dell'aumentata suscettibilità degli anziani alle reazioni avverse del tratto gastrointestinale (vedi paragrafo 4.4).
Disfunzione epatica
Pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte e devono essere strettamente controllati.
Disfunzione renale
Pazienti con disfunzione renale lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte.
Modo di somministrazione
La polvere deve essere sospesa in un bicchiere d'acqua, circa 200 ml, e deve essere bevuta subito dopo la preparazione.
Le bustine possono essere assunte a stomaco pieno o vuoto (vedi paragrafo 5.2). In genere i FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei) vengono preferibilmente assunti dopo i pasti per ridurre l'irritazione gastrointestinale, in modo particolare durante l'impiego cronico.
Tuttavia è prevedibile in alcuni pazienti una latenza nell'insorgenza dell'effetto terapeutico se l'assunzione avviene con i pasti o immediatamente dopo.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Seractil
Il dexibuprofene non deve essere somministrato nei pazienti:
- con ipersensibilità al dexibuprofene, a qualsiasi altro FANS o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- in cui sostanze con analogo meccanismo d'azione (per es. acido acetilsalicilico o altri FANS) possono scatenare attacchi di asma, broncospasmo, rinite acuta, o causare polipi nasali, orticaria o edema angioneurotico.
- con anamnesi di emorragia o perforazione gastrointestinale, correlate a pregressa terapia con FANS.
- con attiva o con anamnesi di ulcera peptica/emorragica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
- con disturbi ematopoietici non chiariti.
- con emorragia cerebrovascolare o con altre emorragie in corso.
- con morbo di Crohn attivo o con colite ulcerosa attiva.
- con insufficienza cardiaca grave (IV classe NYHA), (vedere paragrafo 4.4)
- con disfunzione renale grave (VFG < 30 ml/min).
- con grave disidratazione (ad es. causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).
- con funzionalità epatica gravemente compromessa.
- durante l'ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Seractil può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può esercitare effetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache e gastroschisi in seguito all'uso di inibitori della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumenta da meno dell'1% fino a circa 1,5%. Si pensa che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali trattati con inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico (vedere paragrafo 5.3).
A partire dalla ventesima settimana di gravidanza, l'uso di Seractil può causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questo può verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento ed è solitamente reversibile sospendendo il trattamento. Inoltre, sono stati segnalati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito a trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali si è risolta dopo la cessazione del trattamento. Pertanto, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza Seractil deve essere somministrato solo se strettamente necessario. Se Seractil è utilizzato da donne che stanno pianificando una gravidanza o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, deve essere utilizzata la più bassa dose efficace e per il più breve tempo possibile.
In caso di esposizione al Seractil per diversi giorni a partire dalla ventesima settimana di gravidanza, il monitoraggio prenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso deve essere preso in considerazione. Il trattamento con Seractil deve essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso.
Nell'ultimo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare),
- disfunzione renale (vedere sopra),
la madre ed il neonato, al termine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse,
- inibizione delle contrazioni uterine e ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, Seractil è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Allattamento
L'ibuprofene presenta un trascurabile passaggio nel latte materno. L'allattamento è possibile con il dexibuprofene, se il dosaggio utilizzato è basso ed il periodo di trattamento è breve.
Fertilità
Farmaci che inibiscono la ciclossigenasi/ sintesi di prostaglandine possono compromettere la fertilità in modo reversibile e quindi non sono raccomandati in donne che cercano di concepire.
Nelle donne che presentano difficoltà a concepire o che si stanno sottoponendo a esami per l'infertilità, si deve considerare la sospensione della terapia con dexibuprofene.
Patologie correlate:
- Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Gotta
Patologia caratterizzata dal deposito di cristalli di urato di sodio nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, con attacchi infiammatori dolorosi delle articolazioni, a causa dell'aumento dei livelli ematici di acido urico (iperuricemia). - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Mastopatia fibrocistica
Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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