15 aprile 2005
Raynaud
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11 aprile 2005
Raynaud
gentile dottore,mia figlia, 22 anni, ha sempre sofferto, fin da bambina, di iperidrosi palmare e mai e piedi freddi.
Da quest'anno, con il gran freddo, qualche volta alcune falangi delle dita delle mani, simmetricamente, diventavano bianche per qualche secondo o al massimo qualche minuto per poi tornare alla normalità senza il classico cambiamento trifasico o bifasico della malattia di Raynaud e senza formicolii o altro.
Da circa venti giorni, da quando fa più caldo, non è più accaduto.
La diagnosi clinica è malattia di Raynaud ma io, avendo sentito parlare di terribili malattie autoimmuni sono spaventata.
Il medico dice che soffrendo di iperidrosi palmare, non avendo il classico cambiamento trifasico o bifasico, e avendo sintomi leggeri non devo preoccuparmi.
Vorrei chiedere gentilmente il suo parere
Grazie
Caty
Risposta del 14 aprile 2005
Risposta a cura di:
Dott. GIUSEPPE GERMANÒ
Il fenomeno di Raynaud è un evento vasospastico parossistico, scatenato dal freddo, che colpisce le estremità (solitamente le mani) e che, classicamente, si evidenzia attraverso una fase ischemica(con pallore delle dita), una fase asfittica (che dà cianosi), e una fase iperemica reattiva(che dà rossore). Quest'ultima non sempre è particolarmente evidente. Viene detto SECONDARIO se è associato a specifiche malattie (connettiviti, crioglobulinemie, neoplasie, patologie sistemiche dei vasi ecc. ), o ad effetti collaterali di determinati farmaci e sostanze chimiche ( ad es. alcuni farmaci antineoplastici, anti-concezionali, ergotaminici, betabloccanti, nicotina, cloruro di vinile ecc. ) o a fenomeni traumatici meccanici ripetitivi (malattia da strumenti vibranti, come nel caso dei martelli pneumatici) o a disturbi neuropatici compressivi periferici (ad esempio da sindrome del tunnel carpale). Nel caso in cui vari accertamenti clinici, laboratoristici e strumentali escludono eventuali patologie concomitanti, il fenomeno viene definito PRIMARIO. E' frequente in tal caso osservarlo prevalentemente nelle giovani donne e va distinto dalla acrocianosi, che è un fenomeno vasoattivo legato per lo più a fattori neurovegetativi. In ambito REUMATOLOGICO la presenza di fenomeno di Raynaud va studiata in modo approfondito per escludere il subdolo esordio di malattie autoimmunitarie infiammatorie croniche del tessuto connettivo (in particolare la Sclerodermia ed il Lupus eritematoso sistemico ) che hanno una maggiore frequenza proprio nel sesso femminile. Vi sono specifici esami ematici di laboratorio e un esame strumentale semplice e non invasivo, chiamato CAPILLAROSCOPIA, che servono ad individuare l'eventuale concomitanza di suddette malattie. In tal caso infatti la capillaroscopia è in grado di identificare tipiche alterazioni strutturali delle arteriole digitali, attraverso lo studio del letto sottoungueale. L'ipersensibilità delle estremità al freddo, con la presenza di fase ischemica lieve, come nel caso di sua figlia, secondo alcuni autori, andrebbe seguita nel tempo in quanto potrebbe determinare una predisposizione all'insorgenza del classico fenomeno di Raynaud. E' possibile che la concomitanza di iperidrosi ed iperessibilità al freddo possano essere espressione più di un fenomeno di tipo neurovegetativo che prettamente "organico". Ad ogni modo le suggerisco una capillaroscopia al fine di dirimere il dubbio, oppure una valutazione clinica da parte del Reumatologo. Generalmente la terapia è rivolta essenzialmente ad evitare l'esposizione delle mani al freddo, rimuovere eventuali cause emozionali, e se le manifestazioni assumono caratteristiche importanti si possono usare specifici farmaci vasodilatatori. Ritengo che il suo medico possa avere ragione circa l'entità del disturbo.
Dott. Giuseppe Germanò
Specialista convenzionato
Specialista attività privata
Specialista in Reumatologia
BOLOGNA (BO)
Risposta del 15 aprile 2005
Risposta a cura di:
Dott.ssa MILENA DE MARINIS
Una "disregolazione" della vasomotricità superficiale si può associare alla iperidrosi.
Consiglierei a sua figlia di trattare l'iperidrosi e di effettuare un "laser doppler alle mani" prima e dopo il trattamento dell' ìiperidrosi.
Per l'approccio alla iperidrosi le consiglio di rivolgersi alla Associazione Iperidrosi onlus (associazione senza fini di lucro) all'indirizzo : www. Associazione-iperidrosi. It
Prof. Milena De Marinis
Universitario
Specialista in Neurologia
ROMA (RM)
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