07 luglio 2014
Aggiornamenti e focus
Cibo e bevande possono alterare efficacia ed effetti di un medicinale
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L'alcol può amplificare o ridurre l'effetto di molti medicinali. La caffeina contenuta nel cioccolato può interagire con alcuni stimolanti (metilfenidato), potenziandone il loro effetto, o può contrastare l'effetto di sedativi-ipnotici (zolpidem). Niente succo di pompelmo se prendete farmaci come ciclosporina, buspirone, chinino (anti-malarico), triazolam, e altri calcio-antagonisti, antistaminici e contro l'ipertensione. Così come è meglio evitare la liquirizia si ha bisogno di farmaci a base di digossina (quelli contro l'insufficienza cardiaca e le anomalie del ritmo cardiaco): può aumentarne il rischio di tossicità. E l'elenco degli alimenti che possono rendere meno efficaci i farmaci continua a lungo.
È talmente importante il rapporto tra cibo e medicine che l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato sul suo sito una sintesi della guida 'Avoid Food-Drug Interaction' della Food and Drug Administration. Insieme alla raccomandazione di seguire attentamente le avvertenze contenute nel "bugiardino" e le raccomandazioni del medico e al consiglio di rivolgersi al medico o al farmacista per qualsiasi dubbio. Perché è per esempio difficile immaginare che il ginseng possa influire sugli effetti del warfarin, dell'eparina, dell'aspirina e di farmaci anti-infiammatori come l'ibuprofene, il naproxene e il ketoprofene.
Quindi, raccomanda l'Aifa, è meglio documentarsi sull'opportunità di prendere il medicinale a stomaco pieno o vuoto, o se escludere dalla propria dieta alcuni alimenti durante la terapia farmacologica che viene prescritta.
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