Caffé: sei buoni motivi per assolverlo

25 gennaio 2018
Aggiornamenti e focus, Speciale salute del cuore

Caffé: sei buoni motivi per assolverlo



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Secondo un vecchio tabù, il caffè è una minaccia per il cuore perché provoca aritmia e aumento della pressione. Ma è proprio vero? In realtà, studi scientifici hanno dimostrato che questa bevanda, presa alle giuste dosi (dalle tre alle cinque, e non oltre, tazzine al giorno), non solo non è nociva, ma può avere addirittura un effetto benefico sulla salute. Vediamo perché.

Dà la sveglia e rende più vigili
Ricerche scientifiche hanno dimostrato che il caffè è davvero in grado di dare la carica appena svegli, ed è anche l'ideale anche per contrastare il calo di attenzione, tipico del dopopranzo. Questo perché la caffeina (un alcaloide naturale) di cui è ricco, stimola il sistema nervoso, aumentando la vigilanza e la capacità di concentrazione.

Allevia il mal di testa
La caffeina, grazie alla sua azione sul sistema nervoso, svolge un'azione antidolorifica. Si è visto addirittura che basta la quantità contenuta in una tazzina di espresso, presa prima di assumere un analgesico, per potenziare sensibilmente l'effetto del farmaco.

Favorisce la digestione
Un caffè bevuto dopo pranzo o cena (ma in quest'ultimo caso meglio evitarlo se si soffre d'insonnia) riesce ad aumentare la produzione di succhi gastrici e, stimolando le secrezioni biliari, aiuta il lavoro del fegato.

Dà una mano all'intestino
Il caffè può essere un buon rimedio per chi non è regolare con gli appuntamenti in bagno. Sorseggiarlo al mattino, a stomaco vuoto, ha un'azione di stimolo delle contrazioni intestinali e di conseguenza contribuisce a facilitare il transito.

Fa bene alla silhouette
Il caffè non solo è una bevanda quasi totalmente priva di calorie (a patto di non aggiungere zucchero o latte) ma stimola anche il processo di termogenesi, e quindi il consumo di energia e il relativo dispendio calorico.

Aiuta a combattere la cellulite
L'effetto stimolante della caffeina sul microcircolo e sul metabolismo dei grassi facilita l'eliminazione dei depositi di tessuto adiposo. Questa sostanza ha anche un effetto diuretico, e quindi contribuisce a drenare e rimuovere i ristagni di liquidi che sono alla base della cellulite e della tanto detestata "pelle a buccia d'arancia".

Si alla tazzina ma non per tutti
Nonostante tutte queste qualità benefiche, il caffè (anche quello decaffeinato) andrebbe evitato in caso di disturbi quali acidità, gastrite, colite, enterite, ulcera, proprio perché stimola le secrezioni gastriche. Sconsigliato anche a chi soffre di disturbi nervosi, per l'effetto stimolante della caffeina. Tazzina proibita, infine, ai bambini, perché sotto i 12 anni l'organismo è troppo sensibile a questa sostanza.

Claudio Buono



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