23 ottobre 2018
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Italiani e alcol: una ricerca mette in guardia sui rischi per la salute
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Nel mondo, una persona su tre (pari a 2,4 miliardi di persone, delle quali 1 miliardo e mezzo uomini e 900 milioni donne) consuma regolarmente bevande alcoliche. È quanto emerge da una recente indagine, pubblicata sulla rivista scientifica Lancet, che ha esaminato 694 studi sul consumo di alcol nel mondo e valutato i rischi per la salute associati al consumo di bevande alcoliche in 195 nazioni. Dallo studio emerge che l'alcol fa molto più male di quanto si pensi: il consumo di una bevanda alcolica al giorno (10 g di alcol) aumenta infatti dello 0,5% il rischio di sviluppare problemi di salute; percentuale che sale al 7% se la quantità raddoppia.
Gli esperti dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano hanno intervistato 6250 adulti italiani indagando l'abitudine all'utilizzo di alcolici, soprattutto nei giovani maggiorenni con età inferiore ai 21 anni. Dallo studio è emerso che ne fa uso il 74% degli intervistati, che in media assume circa 10,2 g di alcol al giorno (14,2 gli uomini e 6,3 le donne). Il 26% ha l'abitudine di consumare un aperitivo la settimana, di solito abbinato a un buffet (21%). Un'abitudine che prevale tra i giovani: il 45% degli intervistati sotto i 21 anni riferisce di concedersi un aperitivo almeno una volta la settimana, mentre, in generale, il 62% dei ragazzi si reca al bar o al pub dopo cena una volta la settimana.
Riguardo al consumo di vino, il 30% degli intervistati dichiara di berne quotidianamente circa un bicchiere e il 20% dei giovani inizia a farne uso prima dei 21 anni. La quantità assunta dagli adulti coinvolti nel sondaggio corrisponde al consumo di riferimento standard dei Lern, lontana quindi dai rischi per la salute. Tuttavia, il campione dello studio mette in evidenza come l'utilizzo di alcol nel nostro Paese sia precoce: si stima, infatti, che i due terzi dei bevitori adulti inizi a utilizzare alcolici prima dei 21 anni e a rischio sono prevalentemente i maschi.
«L'utilizzo di alcool è un fattore di rischio per moltissime patologie e può compromettere la maturazione del cervello, soprattutto in quelle zone coinvolte nel controllo degli impulsi», spiega la dottoressa Michela Barichella, presidente di Brain and Malnutrition Association e membro del comitato scientifico Osservatorio nutrizionale Grana Padano. «Durante l'adolescenza la maturazione del cervello non è completa e in alcune aree, come quella limbica, avviene dopo i 20 anni. Ecco perché esistono Paesi, come gli Stati Uniti, che pongono il divieto di utilizzo di alcolici sotto i 21 anni».
Va detto, però, che i danni dell'alcol non riguardano solo il cervello, bensì tanti altri organi. Quello maggiormente colpito è il fegato, ma a risentirne dell'effetto tossico sono pure l'apparato cardiovascolare e gastrointestinale. L'alcol è anche un fattore di rischio per molti tumori (fegato, cavo orale, gola...) e chi ne abusa è più soggetto a ipertensione, ictus e cardiopatie. L'alcolismo causa malnutrizione, ma anche alterazioni della sessualità, diminuzione della libido, infertilità e impotenza, obesità.
Il decalogo dell’Osservatorio Grana Padano
Gli esperti dell'Osservatorio Grana Padano hanno evidenziato dieci importanti motivi per non abusare dell'alcol.
Claudio Buono
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I dati dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano
Gli esperti dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano hanno intervistato 6250 adulti italiani indagando l'abitudine all'utilizzo di alcolici, soprattutto nei giovani maggiorenni con età inferiore ai 21 anni. Dallo studio è emerso che ne fa uso il 74% degli intervistati, che in media assume circa 10,2 g di alcol al giorno (14,2 gli uomini e 6,3 le donne). Il 26% ha l'abitudine di consumare un aperitivo la settimana, di solito abbinato a un buffet (21%). Un'abitudine che prevale tra i giovani: il 45% degli intervistati sotto i 21 anni riferisce di concedersi un aperitivo almeno una volta la settimana, mentre, in generale, il 62% dei ragazzi si reca al bar o al pub dopo cena una volta la settimana.
Riguardo al consumo di vino, il 30% degli intervistati dichiara di berne quotidianamente circa un bicchiere e il 20% dei giovani inizia a farne uso prima dei 21 anni. La quantità assunta dagli adulti coinvolti nel sondaggio corrisponde al consumo di riferimento standard dei Lern, lontana quindi dai rischi per la salute. Tuttavia, il campione dello studio mette in evidenza come l'utilizzo di alcol nel nostro Paese sia precoce: si stima, infatti, che i due terzi dei bevitori adulti inizi a utilizzare alcolici prima dei 21 anni e a rischio sono prevalentemente i maschi.
I danni dell’alcol
«L'utilizzo di alcool è un fattore di rischio per moltissime patologie e può compromettere la maturazione del cervello, soprattutto in quelle zone coinvolte nel controllo degli impulsi», spiega la dottoressa Michela Barichella, presidente di Brain and Malnutrition Association e membro del comitato scientifico Osservatorio nutrizionale Grana Padano. «Durante l'adolescenza la maturazione del cervello non è completa e in alcune aree, come quella limbica, avviene dopo i 20 anni. Ecco perché esistono Paesi, come gli Stati Uniti, che pongono il divieto di utilizzo di alcolici sotto i 21 anni».
Va detto, però, che i danni dell'alcol non riguardano solo il cervello, bensì tanti altri organi. Quello maggiormente colpito è il fegato, ma a risentirne dell'effetto tossico sono pure l'apparato cardiovascolare e gastrointestinale. L'alcol è anche un fattore di rischio per molti tumori (fegato, cavo orale, gola...) e chi ne abusa è più soggetto a ipertensione, ictus e cardiopatie. L'alcolismo causa malnutrizione, ma anche alterazioni della sessualità, diminuzione della libido, infertilità e impotenza, obesità.
Il decalogo dell’Osservatorio Grana Padano
Gli esperti dell'Osservatorio Grana Padano hanno evidenziato dieci importanti motivi per non abusare dell'alcol.
- L'abuso di alcol crea dipendenza ed è paragonabile alle sostanze stupefacenti.
- L'alcol è cancerogeno e crea danni d'organo come la cirrosi epatica.
- Indebolisce il sistema immunitario e dà una maggiore sensibilità alle infezioni.
- Riduce l'assorbimento delle vitamine A, D ed E.
- Causa malnutrizione e alterazioni del peso corporeo.
- Modifica la produzione di ormoni, ha un'azione negativa sulla fertilità e non favorisce le prestazioni sessuali.
- In gravidanza può creare problemi al feto e al nascituro.
- Può interferire con le terapie farmacologiche in atto.
- Altera le funzioni cognitive ed è un fattore di rischio per il decadimento cognitivo.
- Altera l'attenzione, riduce i tempi di reazione e causa sonnolenza, per questo motivo non va assunto se si guida.
Claudio Buono
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