"Viverla Tutta": l'importanza dell'ascolto tra medici e pazienti

Tante storie diverse con un'unica necessità comune: quella di essere ascoltate. Così la prima fase della campagna Viverla Tutta ha portato medici e pazienti che vi hanno aderito a condividere paura, dolore, speranza e coraggio. Ma soprattutto ha portato all'attenzione della comunità medica e delle Istituzioni l'importanza dell'ascolto: una leva per migliorare il sistema e l'assistenza, attraverso l'applicazione della medicina narrativa o Narrative based medicine (Nbm).

La campagna è infatti nata a partire da un protocollo di intesa con esponenti del mondo delle Istituzioni (Istituto superiore di sanità, Asl 10 di Firenze) e della scienza (il cardiologo Luigi Zuppiroli, il sociologo Guido Giarelli per la Società di medicina sociale europea).

Sono molti i pazienti che hanno donato (e continuano a donare) narrazioni scritte del loro percorso, mentre altri hanno preferito lasciare una testimonianza video (valorizzata dal canale You Tube) e altri ancora hanno accettato che dieci illustratori interpretassero liberamente il loro vissuto nel graphic novel "La vita inattesa", edita da Rcs-Lizard.
Su queste linee di comunicazione si è sviluppato il principale obiettivo della Campagna Viverla Tutta: offrire uno spazio privilegiato a coloro che sono al centro della campagna stessa, i pazienti e le istituzioni sanitarie, con i loro vissuti di convivenza quotidiana con la malattia.

È ora, a quattro anni dal lancio della Campagna promossa da Pfizer Italia, il sito web www.viverlatutta.it cambia veste con una grafica più semplice e diretta, dai contenuti fruibili facilmente per tutti: «L'obiettivo di Viverla Tutta», afferma Fanny La Monica, Direttore della Comunicazione di Pfizer Italia, «è fornire strumenti concreti per promuovere una maggiore centralità dei pazienti perché le storie individuali possono costituire un vero e proprio patrimonio di informazioni per chi li sa cogliere in un mondo sempre più digital».