12 giugno 2015
Aggiornamenti e focus, Speciale Depressione
Debiti: quelli a breve termine pesano di più sulla mente
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Può sembrare strano, ma anche se come valore economico sono inferiori, i debiti sul breve periodo hanno un impatto maggiore di quelli a lunga scadenza sul rischio di depressione. Lo hanno dimostrato i ricercatori statunitensi guidati da Lawrence Berger, dell'Università del Wisconsin-Madison dalle pagine della rivista Journal of family and economic issues.
«Abbiamo osservato che il benessere psicologico può essere influenzato negativamente dai debiti a breve termine, soprattutto nelle persone con un livello di educazione più basso, vicini alla pensione e non sposati» afferma l'autore che per la sua analisi ha utilizzato i dati dei sondaggi nazionali Waves 1 (1987-1989) e 2 (1992-1994), concentrandosi su persone di età compresa tra 21 e 65 anni.
«Un aumento del 10 per cento nei debiti familiari sul breve periodo si associa a un incremento del 24 per cento dei sintomi depressivi» aggiunge Michael Collins, coautore del lavoro e direttore del Centro per la sicurezza finanziaria nella stessa università, ricordando che lo studio mette in luce solo un'associazione e non un rapporto di causa-effetto tra debiti a breve termine e depressione. A differenza di altri studi di stampo finanziario, il lavoro di Bergere colleghi prende in considerazione anche l'impatto psicologico e sulla salute dell'avere debiti irrisolti, una condizione che interessa molte persone anche negli Stati Uniti. «Il 79 per cento delle famiglie statunitensi ha debiti, e tra queste, circa il 70 per cento ha debiti a breve termine» dicono gli autori sottolineando che le persone con questo tipo di debito hanno maggiori probabilità di sentirsi tristi e demotivate e di mostrare problemi di concentrazione e di sonno, oltre che cambiamenti di peso non intenzionali.
Caratteristiche più marcate nelle persone tra i 51 e i 64 anni di età, con un livello di istruzione fermo al massimo alla scuola superiore e con uno status sociale di single o divorziate. «Di fronte a un debito bisogna tener conto delle conseguenze finanziarie, ma anche di quelle psicologiche e a volte di quelle fisiche» aggiunge Nadine Kaslow, ex presidente della American psychological association e professore alla Emory university school of medicine di Atlanta, che ricorda come una persona depressa per i propri debiti avrà sempre maggiori difficoltà a lavorare e a reagire per poter ripagare i creditori.
«Politiche di protezione dei consumatori e di regolazione dei debiti potrebbero influenzare anche altre sfere del benessere oltre a quello prettamente economico» conclude Collins.
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