Giacomo Rizzolatti: i neuroni specchio, dalla scoperta alle prospettive future

16 aprile 2024
Aggiornamenti e focus

Giacomo Rizzolatti: i neuroni specchio, dalla scoperta alle prospettive future



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Con la scoperta dei neuroni specchio, negli anni '90, è stata individuata l'area del cervello in cui ha origine l'empatia. 
Alla ricerca ha contribuito anche Giacomo Rizzolatti, professore emerito di fisiologia umana presso l'Università di Parma, che a Doctor33 racconta cosa ha portato ad individuare questo gruppo di neuroni dell'area motoria, che si attiva per imitazione di chi si ha di fronte.



"Tutto è partito dalle ricerche sui primati - spiega Rizzolatti -. Tuttavia, la svolta è arrivata quando accanto agli studi standard sull'attivazione dei neuroni motori durante il compimento di determinati movimenti o di specifiche azioni che richiedono di imprimere una forza, abbiamo iniziato a indagare cosa accadeva in condizioni entologiche, ovvero di azioni come giocare o prendere oggetti". Questo approccio, ricorda il neuroscienziato italiano, "è stato utile prima di tutto per scoprire che molti neuroni dell'area motoria sono specifici per determinate azioni, per cui si è iniziato a parlare di arco motorio, e poi per individuare, all'interno di quest'area, il gruppo di neuroni, denominati specchio, che si attivano quando si vede fare una determinata azione". Successivamente, studi condotti in collaborazione con il San Raffaele di Milano hanno consentito di confermare la presenza degli stessi meccanismi nell'uomo.

Con il tempo, le conoscenze si sono consolidate. "Si è visto che nel bambino questi neuroni sono già presenti e gli consentono di mimare gli stimoli della madre, mentre negli adulti - prosegue Rizzolatti - si possono acquisire, per esempio dedicandosi a una determinata attività". Da una decina di anni, poi, "si è osservato che la stessa area del cervello che ospita i neuroni specchio si attiva se si prova disgusto, ma anche paura o rabbia, e questo è la base dell'empatia, cioè essere nella stessa condizione della persona che mostra una certa emozione", evidenzia l'esperto.

E proprio partendo dall'osservazione che i neuroni specchio si attivano anche solo vedendo una determinata azione, i ricercatori hanno ipotizzato che potessero essere in qualche modo 'risvegliati'. "Una delle applicazioni su cui stiamo lavorando - conclude Rizzolatti - è nel campo dello sport, per cui se uno sportivo infortunato vede come camminava nel corso della riabilitazione, questo gli consente di tornare a giocare prima. Accanto a questo, un'altra applicazione è nel campo dell'architettura abitativa, con i neuroni specchio che rivelano come progettare in modo consono al sistema nervoso".


fonte: Doctor33





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