Fungo di mare

18 novembre 2024

Fungo di mare: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Fungo di mare: definizione e generalità


Il fungo di mare è una micosi che ha origine da microrganismi come la Malassezia (genere globosa o furfur). Il suo termine scientifico è Pityriasis versicolor. Il fungo prolifera in determinate condizioni. Si manifesta soprattutto in ambienti umidi e caldi. Ma in realtà non c'è alcun collegamento diretto tra acqua del mare e infezione cutanea se non il fatto che d'estate, quando restiamo più a lungo esposti ai raggi del sole e la pelle assume un colore scuro, è più facile notare queste diffuse sulla pelle. Il fungo in realtà si sviluppa in primavera e in autunno. Si rende visibile con macchie sulla pelle, all'inizio di pochi millimetri, dall'aspetto rotondeggiante, riunite a colonia, una vicina all'altra attorno alla ghiandola di sbocco. In prevalenza sul viso, sulle spalle, sulla schiena, sul collo e più raramente sulla zona alta dell'addome e delle braccia. È asintomatico, raramente provoca forme di prurito localizzato e poco intenso o lievi desquamazioni. È facile riconoscere le macchie e comprenderne il decorso. Nella prima apparizione prevale infatti una colorazione vicina al rosa, comunque molto simile alla pelle. La successiva evoluzione verso il bianco attesta invece la fase di guarigione, per poi sparire del tutto. È una infezione cutanea che colpisce soprattutto gli adulti e gli sportivi che hanno la pelle più grassa. Molto meno i bambini e gli anziani. La ragione è semplice: si tratta di due categorie che hanno una scarsa produzione di sebo. Inoltre, il fungo di mare non è contagioso.


Le cause


Prima di indagare le cause che provocano questa manifestazione cutanea, causata da un agente patogeno presente in quantità minima sulla nostra epidermide e che vive nei follicoli piliferi, è utile sapere che il microrganismo, la Malassenza Furfur, è appunto da sempre un ospite della nostre cute: si nutre del sebo e resta silente, senza provocare reazioni. In particolari condizioni di clima (caldo e umido), di igiene personale, di condizione (sudorazione abbondante), di indebolimento del sistema immunitario, di lunghi periodi di tempo trascorsi in acqua (mare o piscina) e di produzione eccessiva di sebo causata da alcune patologie specifiche come il diabete, questi lieviti della flora microbica della pelle prendono il sopravvento sulla microflora cutanea sana. Per diagnosticare la presenza del fungo di mare è necessario sottoporsi ad una visita tempestiva dal dermatologo che individua il tipo di fungo con un'analisi a microscopio di un campione di squame. Possibile il ricorso anche alla lampada di Wood che, attraverso l'emissione di una luce ultravioletta, mette in risalto il contrasto tra la pelle e le chiazze e le isola.

Cure e prevenzione

Il fungo di mare è molto sensibile ai farmaci antifungini e nella maggior parte dei casi risponde bene alla terapia farmacologica. Grazie a creme a base di zoldo e acido salicilico e a antimicotici (sempre in crema, più raramente per via orale) da applicare più volte al giorno sulle macchie, entro tre, quattro settimane si guarisce. Possono tuttavia rendersi necessari anche alcuni mesi per vedere scomparire del tutto le macchie dalla pelle. Possono presentarsi delle recidive. Sempre sotto il controllo dello specialista, possono essere tenute sotto controllo nel periodo invernale ricorrendo a detergenti antiseborroici.

Ma come prevenire questa micosi d'estate ? Il primo suggerimento è quello di cambiare spesso asciugamani e accappatoi bagnati che contribuiscono alla condizione umida della pelle. Poi, non tralasciare la buona abitudine della doccia dopo un bagno nell'acqua salata o nel cloro e ricordarsi di asciugarsi molto bene per non coltivare depositi di sebo, usando sempre detergenti non aggressivi e creme corpo adatte. Infine, non temere i raggi del sole che hanno invece il potere di uccidere i microrganismi che hanno generato la micosi.

Carla De Meo

Bibliografia

  • Patrick R. Murray,Microbiologia medica, Roma, EMSI, 2008
  • Gupta AK, Batra R, Bluhm R, Faergemann J.,Pityriasis versicolor, inDermatol Clin., vol.21, luglio 2003
  • Hort W, Nilles M, Mayser P.,Malassezia yeasts and their significance in dermatology, inHautarzt., vol.57, 2006, pp.633-643
  • Mohanty J, Sethi J, Sharma MK.,Efficacy of itraconazole in the treatment of tinea versicolor, inIndian J Dermatol Venereol Leprol., vol.67, settembre - ottobre 2001, pp.240-241



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