Antalgil Dolore e Febbre

22 dicembre 2024

Antalgil Dolore e Febbre


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Cos'è Antalgil Dolore e Febbre (ibuprofene sale sodico diidrato)


Antalgil Dolore e Febbre è un farmaco a base di ibuprofene sale sodico diidrato, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da S&R Farmaceutici S.p.a.

Confezioni e formulazioni di Antalgil Dolore e Febbre disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Antalgil Dolore e Febbre disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Antalgil Dolore e Febbre e perchè si usa


ANTALGIL DOLORE E FEBBRE è usato negli adulti e negli adolescenti a partire da 40 kg di peso corporeo (a partire dai 12 anni).

Trattamento sintomatico di dolori di intensità da lieve a moderata di varia origine, come cefalea, dolori osteoarticolari e muscolari, condizioni dolorose associate a raffreddore e influenza, mal di denti, nevralgia, dismenorrea.

Trattamento sintomatico degli stati febbrili.

Indicazioni: come usare Antalgil Dolore e Febbre, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

La più bassa dose efficace deve essere usata per la più breve durata di trattamento necessaria ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).

Adulti e adolescenti di peso corporeo ≥ 40 kg (a partire dai 12 anni):

La dose singola raccomandata è di 400 mg (1 bustina) al bisogno 2-3 volte al giorno.

La dose massima giornaliera raccomandata (1200 mg - 3 bustine) non deve essere superata in un periodo di 24 ore.

L'intervallo tra le dosi non deve essere inferiore a 4-6 ore.

Gli adulti devono consultare un medico se i sintomi peggiorano o se l'assunzione del medicinale è necessaria per più di 3 giorni in caso di febbre o per più di 4 giorni in caso di dolore.

Negli adolescenti al di sopra dei 12 anni di età, è necessario consultare un medico se i sintomi peggiorano o se l'assunzione di questo medicinale è necessaria per più di 3 giorni.

Pazienti anziani

I FANS devono essere usati con particolare cautela nei pazienti anziani, che sono più inclini agli eventi avversi e sono a maggior rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione potenzialmente fatali (vedere paragrafo 4.4). Se il trattamento è considerato necessario, deve essere usata la più bassa dose per la più breve durata necessaria per il controllo dei sintomi (vedere paragrafo 4.4).

Compromissione renale

Nei pazienti con riduzione lieve o moderata della funzionalità renale, il dosaggio deve essere mantenuto il più basso possibile per la più breve durata necessaria a controllare i sintomi e la funzionalità renale deve essere monitorata. ANTALGIL DOLORE E FEBBRE è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3).

Compromissione epatica

Nei pazienti con riduzione lieve o moderata della funzionalità epatica, il dosaggio deve essere mantenuto il più basso possibile per la più breve durata necessaria a controllare i sintomi e la funzionalità epatica deve essere monitorata. ANTALGIL DOLORE E FEBBRE è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3).

Popolazione pediatrica

ANTALGIL DOLORE E FEBBRE non è destinato all'uso negli adolescenti con peso corporeo inferiore a 40 kg o nei bambini di età inferiore a 12 anni. Altre forme farmaceutiche/dosaggi possono essere più appropriate per la somministrazione.

Modo di somministrazione

Uso orale.

Sciogliere il granulato in un bicchiere di acqua fredda o calda (200 ml), mescolando con un cucchiaino fino a quando non si è sciolto e bere la soluzione entro un'ora.

ANTALGIL DOLORE E FEBBRE può essere assunto a stomaco vuoto per un più rapido assorbimento.

Per i pazienti con uno stomaco sensibile, si raccomanda di assumere ANTALGIL DOLORE E FEBBRE con il cibo.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Antalgil Dolore e Febbre


  • Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Pazienti con storia di reazioni di ipersensibilità (ad es. broncospasmo, asma, rinite, orticaria o angioedema) associate all'uso di acido acetilsalicilico o di altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
  • Ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
  • Storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale correlata a una precedente terapia con FANS o storia di ulcera peptica/emorragia ricorrente (due o più episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento accertati).
  • Ulcera/emorragia gastroduodenale attiva o grave o altre gastropatie.
  • Grave compromissione epatica o renale.
  • Grave insufficienza cardiaca (classe NYHA IV).
  • Severa disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).
  • Soggetti affetti da fenilchetonuria (vedere paragrafo 4.4).

Antalgil Dolore e Febbre può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Dati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumenta da meno dell'1%, fino a circa 1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha dimostrato di provocare un aumento della perdita pre- e post-impianto e della mortalità embrione-fetale. Inoltre, è stato segnalato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, anche cardiovascolari, negli animali cui è stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.

A partire dalla 20ma settimana di gravidanza, l'uso di ANTALGIL DOLORE E FEBBRE può causare oligo-idramnios derivante da disfunzioni renali del feto. Questo fenomeno può verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento e di solito è reversibile con l'interruzione dello stesso. Inoltre, sono stati segnalati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento con il medicinale durante il secondo trimestre, la maggior parte dei quali si è risolta dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessità.

Se l'ibuprofene è assunto da donne in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente la più bassa e la più breve possibile. Il monitoraggio prenatale per l'oligo-idramnios e la costrizione del dotto arterioso deve essere preso in considerazione in seguito ad esposizione a ANTALGIL DOLORE E FEBBRE per diversi giorni a partire dalla 20ma settimana gestazionale. Se si riscontra oligo-idramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con ANTALGIL DOLORE E FEBBRE deve essere interrotto.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
  • tossicità cardiopolmonare (chiusura/costrizione prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare)
  • disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligo-idramnios (vedere sopra).
Al termine della gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre la madre e il neonato a:
  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
  • inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
ANTALGIL DOLORE E FEBBRE è pertanto controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).

Allattamento

L'ibuprofene viene escreto nel latte materno, ma con dosi terapeutiche durante il trattamento a breve termine il rischio di influenza sul neonato sembra improbabile. Se, invece, viene prescritto un trattamento più lungo, deve essere preso in considerazione uno svezzamento precoce.

Fertilità

L'uso di ibuprofene può compromettere la fertilità e non è raccomandato nelle donne che cercano di concepire. L'effetto è reversibile con la sospensione del trattamento. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono sottoposte a indagini sull'infertilità, deve essere presa in considerazione la sospensione dell'ibuprofene.

Vi è evidenza che i medicinali che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare compromissione della fertilità femminile a seguito di un effetto sull'ovulazione.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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