15 novembre 2024
Farmaci - Ibuprofene Aristo
Ibuprofene Aristo 200 mg 12 compresse rivestite con film
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Ibuprofene Aristo 200 mg 12 compresse rivestite con film è un medicinale di automedicazione (classe C), a base di ibuprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Aristo Pharma Italy S.r.l.
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- SOVRADOSAGGIO
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
Aristo Pharma GmbHCONCESSIONARIO:
Aristo Pharma Italy S.r.l.MARCHIO
Ibuprofene AristoCONFEZIONE
200 mg 12 compresse rivestite con filmFORMA FARMACEUTICA
compresse rivestite
PRINCIPIO ATTIVO
ibuprofene
GRUPPO TERAPEUTICO
Analgesici FANS
CLASSE
C
RICETTA
medicinale di automedicazione
PREZZO
DISCR.
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Ibuprofene Aristo disponibili in commercio:
- ibuprofene aristo 200 mg 12 compresse rivestite con film (scheda corrente)
- ibuprofene aristo 200 mg 24 compresse rivestite con film
- ibuprofene aristo 400 mg 12 compresse rivestite con film
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
SCARICA IL PDF DEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (AIFA)
Foglietto illustrativo Ibuprofene Aristo »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Ibuprofene Aristo? Perchè si usa?
Adulti, adolescenti e bambini con peso corporeo a partire dai 20 kg (di età maggiore o uguale a 7 anni)
Trattamento sintomatico a breve termine di:
- dolore da lieve a moderato
- febbre
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Ibuprofene Aristo?
- Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel Paragrafo 6.1.
- Pazienti con anamnesi di reazioni di ipersensibilità (ad es. broncospasmo, asma, rinite, orticaria o angioedema) associate all'uso di acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
- Pazienti con grave insufficienza cardiaca (IV classe NYHA).
- Pazienti con grave insufficienza epatica o grave insufficienza renale.
- Pazienti con disturbi dell'ematopoiesi non identificati.
- Anamnesi o fase attiva di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o emorragia).
- Anamnesi di emorragia gastrointestinale o perforazione associata a precedenti trattamenti con FANS.
- Pazienti con emorragia cerebrovascolare o altra emorragia attiva.
- Pazienti con grave disidratazione (ad es. causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).
- Ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Ibuprofene Aristo?
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo usando la minima dose efficace per il periodo più breve necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi gastrointestinali e cardiovascolari riportato di seguito).
È richiesta cautela in pazienti con alcune malattie che possono subire un peggioramento:
- lupus sistemico eritematoso (LSE) o malattia mista del tessuto connettivo – aumento del rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8);
- disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ad es. porfiria acuta intermittente);
- compromissione renale da lieve a moderata;
- compromissione epatica da lieve a moderata;
- subito dopo un intervento chirurgico importante;
- nei pazienti con reazione allergica ad altre sostanze, poiché per loro esiste un aumentato rischio che si verifichino reazioni di ipersensibilità anche con l'uso di Ibuprofene Aristo;
- nei pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, poiché per loro esiste un aumentato rischio che si verifichino reazioni allergiche. Queste si possono presentare come attacchi di asma (la cosiddetta asma analgesica), edema di Quincke o orticaria;
- disidratazione.
L'uso concomitante di ibuprofene con i FANS, compresi inibitori specifici della ciclossigenasi-2, aumenta il rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 4.5) e deve essere evitato.
Pazienti anziani:
Gli anziani hanno una frequenza maggiore di reazioni avverse ai FANS, soprattutto emorragia e perforazione gastrointestinale, che può essere fatale. Si raccomanda di monitorare con particolare attenzione gli anziani.
Emorragia, ulcere e perforazione gastrointestinale:
Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza precedenti sintomi di preavviso o anamnesi precedente di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia, ulcere e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali.
Il rischio di emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinale è più elevato con dosaggi crescenti di FANS e in pazienti con anamnesi di ulcere, soprattutto con complicazioni di emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e nei pazienti anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la dose più bassa disponibile.
Per questi pazienti, ed anche per pazienti che richiedono terapie concomitanti con basse dosi di acido acetilsalicilico o altri medicinali che possono aumentare il rischio gastrointestinali (vedere paragrafo 4.5), deve essere preso in considerazione l'uso concomitante di agenti protettori (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) (vedere sotto e paragrafo 4.5).
Pazienti con anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare pazienti anziani, devono riferire tutti i sintomi addominali inusuali (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Deve essere prestata cautela se i pazienti assumono contemporaneamente medicinali che possono aumentare il rischio di ulcerazione o di emorragia, ad es. corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o inibitori dell'aggregazione piastrinica come l'acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).
In caso di emorragia o ulcera gastrointestinale nei pazienti che stanno utilizzando ibuprofene, il trattamento deve essere interrotto.
I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con un'anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerativa, malattia di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). I FANS possono mascherare i sintomi di infezione e febbre.
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari:
È necessaria cautela (discussione con il medico o il farmacista) prima di iniziare il trattamento in pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema.
Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, particolarmente ad alte dosi (2400 mg/giorno), può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non indicano che basse dosi di ibuprofene (per esempio ≤ 1200 mg/giorno) siano associate ad un aumentato rischio di eventi trombotici arteriosi.
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare, devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e devono essere evitate dosi elevate (2400 mg/giorno).
Particolare attenzione deve essere inoltre prestata prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/giorno) di ibuprofene.
Reazioni cutanee
Reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, compresa la dermatite esfoliativa, la sindrome di Stevens–Johnson e la necrolisi epidermica tossica, sono state riportate raramente in associazione con l'uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere a più alto rischio per queste reazioni nelle prime fasi della terapia: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. La pustulosi esantematica generalizzata acuta (PEGA) è stata riportata con medicinali contenenti ibuprofene.
Il trattamento con Ibuprofene Aristo deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
In via eccezionale, la varicella può essere all'origine di gravi complicanze di infezioni cutanee e dei tessuti molli. Ad oggi, il ruolo dei FANS nel contribuire al peggioramento di queste infezioni non può essere escluso. Pertanto è consigliabile evitare l'uso di Ibuprofene Aristo in caso di varicella.
Altre informazioni
Reazioni di ipersensibilità acute gravi (ad es. shock anafilattico) sono state osservate molto raramente.
Ai primi segni di reazione di ipersensibilità dopo somministrazione di ibuprofene il trattamento deve essere interrotto. Devono essere avviate misure mediche necessarie da parte di personale medico specializzato, in linea con la sintomatologia.
Ibuprofene può inibire temporaneamente la funzione piastrinica (aggregazione di trombociti).Pertanto, i pazienti con disturbi della coagulazione devono essere monitorati attentamente.
Nel corso di utilizzo prolungato di ibuprofene è richiesto il monitoraggio regolare dei valori dei test di funzionalità epatica, di funzionalità renale e dell'emocromo.
L'uso prolungato di qualsiasi tipo di antidolorifico per la cefalee può peggiorare il mal d testa. In caso si verifichi o si sospetti questa evenienza, deve essere interrotto il trattamento e si deve richiedere un parere medico. La diagnosi di Cefalea causata da uso eccessivo di farmaco (MOH) deve essere sospettata in pazienti con cefalee frequenti o giornaliere, nonostante (o a causa di) regolare uso di medicinali per la cefalea.
In termini generali, l'uso abituale di antidolorifici, in particolare la combinazione di differenti antidolorifici, può portare a danno renale permanente con rischio di insufficienza renale (nefropatia analgesica). Questo rischio può essere aumentato in condizioni di stress fisico associato a perdita di sale e disidratazione. Pertanto l'uso combinato di diversi antidolorifici deve essere evitato.
Quando si utilizzano i FANS, le reazioni avverse, in particolare quelle che riguardano il tratto gastrointestinale o il sistema nervoso centrale, possono essere potenziate dal consumo concomitante di alcol.
Il rischio di insufficienza renale è aumentato nei pazienti disidratati, negli anziani e in coloro che assumono diuretici e ACE inibitori.
I FANS possono mascherare i sintomi di un'infezione o di febbre.
I pazienti che segnalano disturbi all'occhio durante il trattamento con ibuprofene devono interrompere la terapia ed essere sottoposti ad esame della vista.
Popolazione pediatrica
C'è un rischio di compromissione renale negli adolescenti disidratati.
Ibuprofene Aristo contiene lattosio
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono prendere questo medicinale.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Ibuprofene Aristo?
Ibuprofene deve essere assunto solo con cautela in combinazione con i seguenti principi attivi:
Altri FANS compresi salicilati:
La somministrazione concomitante di diversi FANS può aumentare il rischio di ulcere gastrointestinali e di sanguinamento a causa di un effetto sinergico. L'uso concomitante di ibuprofene con altri FANS deve pertanto essere evitato (vedere paragrafo 4.4).
Inibitori selettivi della ciclossigenasi-2:
La somministrazione concomitante di ibuprofene con altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2, deve essere evitata a causa del potenziale effetto additivo (vedere paragrafo 4.4).
Acido acetilsalicilico:
La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico generalmente non è raccomandata a causa del potenziale aumento di reazioni avverse.
Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene può inibire competitivamente l'effetto di basse dosi di acido acetilsalicilico a sull'aggregazione piastrinica, quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito ad un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
Digossina, fenitoina, litio:
L'uso concomitante di ibuprofene con preparazioni a base di digossina, fenitoina o litio può aumentare i livelli sierici di questi medicinali. Non è generalmente richiesto il monitoraggio dei livelli sierici di litio, digossina e fenitoina, se utilizzati come indicato (per un massimo di 3 o 4 giorni).
Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), beta-bloccanti e antagonisti dell'angiotensina II (AIIA):
I farmaci antinfiammatori non steroidei possono attenuare l'efficacia dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. I diuretici possono inoltre aumentare il rischio di nefrotossicità associata ai FANS. Nei pazienti con funzione renale compromessa (ad esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la somministrazione concomitante di un ACE inibitore, beta bloccanti o di un antagonista dell'angiotensina II con un inibitore della ciclossigenasi può portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Pertanto la co-somministrazione deve essere effettuata con cautela, soprattutto nei pazienti anziani. I pazienti devono essere istruiti a mantenere un'adeguata idratazione e a controllare regolarmente i valori di funzionalità renale dopo l'inizio della terapia concomitante.
La somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio può portare a iperkaliemia.
Corticosteroidi
Aumento del rischio di ulcere o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali antiaggreganti e inibitori selettivi della ri-captazione della serotonina (SSRI):
Aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Metotrexato:
I FANS possono inibire la secrezione tubulare di metotrexato e ridurne la clearance. La somministrazione di ibuprofene entro 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato può portare ad aumento delle concentrazioni di metotrexato e ad un aumento del suo effetto tossico.
Ciclosporina:
Il rischio di un effetto nefrotossico da parte della ciclosporina è aumentato dalla co-somministrazione di alcuni farmaci anti-infiammatori non steroidei. Analogamente, questo effetto non può essere escluso per la combinazione di ciclosporina e ibuprofene.
Anticoagulanti:
I farmaci anti-infiammatori non steroidei possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come warfarin (vedere paragrafo 4.4).
Sulfaniluree:
I FANS possono aumentare gli effetti delle sulfaniluree. Sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia in pazienti con somministrazione concomitante di sulfaniluree ed ibuprofene. Nel caso di trattamento simultaneo, si raccomanda come precauzione il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue.
Aminoglicosidi:
I FANS possono diminuire l'eliminazione degli aminoglicosidi.
Tacrolimus:
La co-somministrazione di entrambi i medicinali aumenta il rischio di nefrotossicità.
Zidovudina:
Aumento del rischio di tossicità ematologica quando un FANS è somministrato con zidovudina. C'è evidenza di un aumentato rischio di emartrosi e di ematoma in pazienti emofiliaci HIV positivi che assumono in concomitanza zidovudina con ibuprofene.
Probenecid e sulfinpirazone:
I medicinali contenenti probenecid e sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione di ibuprofene.
Antibiotici chinolonici:
I dati sugli animali indicano che i FANS in combinazione con antibiotici chinolonici possono aumentare il rischio di convulsioni. I pazienti che assumono in concomitanza FANS e chinolonici possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni.
Colestiramina:
La somministrazione concomitante di ibuprofene e colestiramina può ridurre l'assorbimento di ibuprofene a livello del tratto gastrointestinale. Comunque la rilevanza clinica di tale interazione non è nota.
Inibitori del CYP2C9:
L'utilizzo concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 può aumentare l'esposizione ad ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), è stata dimostrata un'aumentata esposizione, da 80% a 100%, ad S(+)-ibuprofene. Si deve prendere in considerazione una riduzione della dose di ibuprofene nei casi di co-somministrazione con potenti inibitori del CYP2C9, specialmente quando vengono somministrate alte dosi di ibuprofene insieme a voriconazolo o fluconazolo.
Ginkgo Biloba:
Il Ginkgo può aumentare il rischio di sanguinamento se assunto in associazione ai FANS.
Mifepristone
Se i FANS sono utilizzati entro 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifepristone possono ridurre l'effetto del mifepristone.
Ritonavir
L'uso concomitante con ritonavir, può determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche dei FANS.
Alcol, bifosfonati e pentossifillina:
Possono potenziare gli effetti indesiderati gastrointestinali e il rischio di sanguinamento e ulcerazione.
Baclofene:
Tossicità elevata del baclofene.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ibuprofene Aristo?
Sintomi di un sovradosaggio
Tossicità
I segni e i sintomi di tossicità non sono stati generalmente osservati a dosi inferiori a 100 mg/kg nei bambini o negli adulti. Tuttavia, in alcuni casi potrebbe essere necessario un trattamento di supporto.
È stato osservato che i bambini manifestano segni e sintomi di tossicità dopo ingestione di ibuprofene a dosi di 400 mg/kg o maggiori.
Sintomi
La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantità clinicamente importanti di FANS svilupperà al massimo: nausea, vomito, dolore epigastrico e più raramente diarrea. Inoltre può verificarsi nistagmo, visione offuscata, tinnito, cefalea e sanguinamento gastrointestinale. In caso di avvelenamento più grave, si osserva tossicità nel sistema nervoso centrale, che si manifesta come vertigini, capogiro, sonnolenza, ed occasionalmente eccitazione e disorientamento, perdita di conoscenza o coma. Occasionalmente i pazienti sviluppano convulsioni. I bambini possono anche sviluppare crampi mioclonici. In caso di avvelenamento grave può verificarsi acidosi metabolica, ipotermia e iperkaliemia e il tempo di protrombina/INR può essere prolungato, probabilmente a causa dell'interferenza con le azioni di fattori di coagulazione circolanti. Possono verificarsi insufficienza renale acuta, danno epatico, ipotensione, depressione respiratoria e cianosi. Nei pazienti asmatici è possibile l'esacerbazione dell'asma.
Trattamento per il sovradosaggio
Non esiste un antidoto specifico.
In caso di sovradosaggio è pertanto indicato un trattamento sintomatico e di supporto. Particolare attenzione è dovuta al controllo della pressione arteriosa, dell'equilibrio acido-base e di qualsiasi sanguinamento gastrointestinale.
Entro un'ora dall'ingestione di una quantità potenzialmente tossica deve essere considerata la somministrazione di carbone attivo. In alternativa, negli adulti, entro un'ora dall'ingestione di una overdose potenzialmente pericolosa per la vita, deve essere presa in considerazione la lavanda gastrica. Deve essere assicurata una diuresi adeguata e le funzioni renale ed epatica devono essere strettamente monitorate.
Il paziente deve rimanere sotto osservazione per almeno quattro ore successivamente all'ingestione di una quantità di farmaco potenzialmente tossica.
L'eventuale comparsa di convulsioni frequenti o prolungate deve essere trattata con diazepam per via endovenosa. In rapporto alle condizioni cliniche del paziente possono essere necessarie altre misure di supporto.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Ibuprofene Aristo durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza:
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. Dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto e/o malformazione cardiaca e/o gastroschisi, dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre- e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, Ibuprofene Aristo non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Se Ibuprofene Aristo è usato da donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente la più bassa e la più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre:
- il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligoidroamniosi;
- la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato.
Allattamento
Solo piccole quantità di ibuprofene e dei suoi metaboliti passa nel latte materno. Poiché ad oggi non sono noti effetti dannosi per i neonati, l'interruzione dell'allattamento con latte materno non è generalmente necessaria nel trattamento a breve termine con la dose raccomandata per febbre e dolore.
Fertilità
L'uso di ibuprofene può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che tentano il concepimento. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono oggetto di indagine sull'infertilità, si deve considerare l'interruzione del trattamento con Ibuprofene Aristo.
Vi sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la sintesi di ciclo-ossigenasi/prostaglandine possono causare una compromissione della fertilità femminile a causa di un effetto sull'ovulazione. Questo è reversibile con l'interruzione del trattamento.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Ibuprofene Aristo sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Ibuprofene, generalmente, non altera o altera in modo trascurabile, la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia, poiché alla dose più alta possono verificarsi effetti indesiderati a livello del sistema nervoso centrale, come stanchezza e capogiro, la capacità di reazione e l'abilità di partecipare attivamente al traffico stradale e di usare macchinari, può essere alterata in casi singoli. Questo vale anche maggiormente in combinazione con alcol.
PRINCIPIO ATTIVO
Ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di ibuprofene.
Eccipiente con effetti noti
Ogni compressa contiene 22 mg di lattosio (come monoidrato)
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa:
Ipromellosa
Croscamellosa sodica
Lattosio monoidrato
Cellulosa microcristallina
Amido di mais pregelatinizzato
Silice colloidale anidra
Sodio laurilsolfato
Magnesio stearato.
Film di rivestimento
Ipromellosa
Titanio diossido (E171)
Talco
Glicole propilenico
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 36 mesi
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
Le compresse sono confezionate in blister in PVC/PVDC/Alluminio in confezioni da 10, 12, 16, 20, 24, 30, 36, 48, 50, 60 o 96 compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
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Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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