24 novembre 2024
Ibuprofene Aristo Pharma
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Cos'è Ibuprofene Aristo Pharma (ibuprofene)
Ibuprofene Aristo Pharma è un farmaco a base di ibuprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Aristo Pharma Italy S.r.l.
Confezioni e formulazioni di Ibuprofene Aristo Pharma disponibili in commercio
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A cosa serve Ibuprofene Aristo Pharma e perchè si usa
Adulti e adolescenti a partire dai 15 anni di età (peso ≥ 50 kg)
Trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione nelle malattie artritiche (ad es. artrite reumatoide), condizioni artritiche degenerative (ad es. osteoartrite) e nel gonfiore doloroso e infiammazione in seguito a lesioni dei tessuti molli.
Indicazioni: come usare Ibuprofene Aristo Pharma, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
La dose di ibuprofene dipende dall'età del paziente o dal peso corporeo.
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo usando la minima dose efficace per il periodo più breve necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Malattia reumatica e gonfiore doloroso e infiammazione in seguito a lesioni dei tessuti molli.
Adulti
La dose singola è 300 – 600 mg di ibuprofene. La dose raccomandata è 1200 - 1800 mg di ibuprofene al giorno in dosi divise. Le somministrazioni devono essere separate da un intervallo di almeno 6 ore.
Alcuni pazienti possono essere mantenuti a 600 - 1200 mg al giorno. In condizioni gravi o acute, può essere utile aumentare la dose fino a quando la fase acuta sia tenuta sotto controllo, a patto che la dose totale giornaliera non superi 2400 mg.
Adolescenti a partire dai 15 anni di età (peso ≥ 50 kg):
La dose raccomandata deve essere aggiustata in base al peso: 20-40 mg/kg al giorno (massimo 2400 mg al giorno) in 3-4 dosi suddivise.
La somministrazione di altre forme farmaceutiche o altri dosaggi può essere più appropriata.
La durata del trattamento è definita dal medico curante.
Per le malattie reumatiche, può essere necessario assumere Ibuprofene Aristo Pharma per un periodo di tempo prolungato.
Popolazioni speciali
Anziani:
Negli anziani c'è un rischio maggiore di conseguenze gravi in caso di reazioni avverse.
Se è necessario somministrare un FANS, deve essere utilizzata la dose efficace più bassa e per la durata più breve possibile.
Durante la terapia con i FANS, il paziente deve essere controllato regolarmente per il sanguinamento gastrointestinale. Se la funzionalità renale o la funzionalità epatica è compromessa, il dosaggio deve essere aggiustato individualmente.
Insufficienza renale:
Si deve usare cautela con il dosaggio di ibuprofene nei pazienti con compromissione renale. Il dosaggio deve essere valutato individualmente e deve essere mantenuto il più basso possibile e la funzionalità renale deve essere controllata. L'uso di ibuprofene è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3).
Insufficienza epatica:
Si deve usare cautela con il dosaggio di ibuprofene nei pazienti con compromissione epatica. Il dosaggio deve essere valutato individualmente e deve essere mantenuto il più basso possibile. L'uso di questo medicinale è controindicato nei pazienti con disfunzione epatica grave (vedere paragrafo 4.3).
Popolazione pediatrica
Ibuprofene Aristo Pharma 600 mg compresse rivestite con film non è indicato negli adolescenti con peso inferiore a 50 kg o nei bambini o negli adolescenti con meno di 15 anni di età.
Metodo di somministrazione
Uso orale
Ibuprofene Aristo Pharma deve essere assunto con un bicchiere di acqua.
Le compresse non devono essere frantumate, masticate o succhiate per evitare irritazioni allo stomaco o alla gola.
Ai pazienti con uno stomaco sensibile si raccomanda di assumere Ibuprofene Aristo Pharma insieme a del cibo.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ibuprofene Aristo Pharma
- Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel Paragrafo 6.1.
- Pazienti con anamnesi di reazioni di ipersensibilità (ad es. broncospasmo, asma, rinite, orticaria o angioedema) associate all'uso di acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
- Pazienti con grave insufficienza cardiaca (IV classe NYHA).
- Pazienti con grave insufficienza epatica o grave insufficienza renale.
- Pazienti con disturbi dell'ematopoiesi non identificati.
- Anamnesi o fase attiva di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o emorragia).
- Anamnesi di emorragia gastrointestinale o perforazione associata a precedenti trattamenti con FANS.
- Pazienti con emorragia cerebrovascolare o altra emorragia attiva.
- Pazienti con grave disidratazione (ad es. causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).
- Ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Ibuprofene Aristo Pharma può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza:
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. Dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, e/o malformazione cardiaca e/o gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre- e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, Ibuprofene Aristo Pharma non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Se Ibuprofene Aristo Pharma è usato da donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente la più bassa e la più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre:
- il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligoidroamniosi;
- la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato.
Di conseguenza, Ibuprofene Aristo Pharma è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
Solo piccole quantità di ibuprofene e dei suoi metaboliti passano nel latte materno. Poiché ad oggi non sono noti effetti dannosi per i neonati, l'interruzione dell'allattamento con latte materno non è generalmente necessaria nel trattamento a breve termine con la dose raccomandata per febbre e dolore.
Se, tuttavia, viene prescritto un trattamento prolungato di dosi elevate, si deve valutare la possibilità di uno svezzamento precoce.
Fertilità
L'uso di ibuprofene può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che tentano il concepimento. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono oggetto di indagine sull'infertilità, si deve considerare l'interruzione del trattamento con Ibuprofene Aristo Pharma.
Patologie correlate:
- Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Flebite
Infiammazione della parete venosa, che colpisce soprattutto le vene superficiali (flebite superficiale), in particolare delle gambe. Quando l'infiammazione è associata alla presenza di un coagulo di sangue che ostruisce il vaso, si parla di tromboflebite. - Gotta
Patologia caratterizzata dal deposito di cristalli di urato di sodio nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, con attacchi infiammatori dolorosi delle articolazioni, a causa dell'aumento dei livelli ematici di acido urico (iperuricemia). - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Mastopatia fibrocistica
Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Mononucleosi
Malattia infettiva molto contagiosa. Il virus si trasmette attraverso il contatto intimo con i soggetti affetti, essendo presente nelle secrezioni (saliva, urine). Definita anche malattia del bacio perché negli adolescenti e nei giovani adulti viene contratta spesso attraverso il bacio. - Morbillo
Infezione virale acuta altamente contagiosa, caratterizzata da una tipica eruzione cutanea. Il morbillo è causato da un virus della famiglia dei Paramyxovirus, la cui infezione determina un'immunità che dura tutta la vita. Per questa ragione, si tratta di una tipica malattia dell'infanzia. - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Otite
Infiammazione dell'orecchio, causata spesso da un'infezione da batteri, virus o funghi. A seconda della parte dell'organo interessata viene definita otite esterna oppure otite media. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Scottature solari
Un'esposizione eccessiva o senza un'adeguata protezione alle radiazioni del sole possono provocare lesioni della cute. L'effetto dipende dal fototipo, ma i filtri protettivi vanno sempre applicati - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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