14 febbraio 2012
Affrontare un volo con una valvola all'idrocefalo?
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08 febbraio 2012
Affrontare un volo con una valvola all'idrocefalo?
Salve vorrei un informazione su come affrontare un volo.Ho un bambino che è stato sottoposto ad un intervento chirurgico inserendo una valvola all'idrocefalo.
Ora dovrei fare un volo presso un ospedale per controlli di routine solo che ho pochi giorni a disposizione, e come soluzione ho soltanto il volo, adesso sono preoccupato per la pressione atmosferica.
Cosa mi consigliate? Posso affrontare il volo in tutta sicurezza?
Ho consultato il medico che ha operato il piccolo e mi ha rassicurato dicendo di si, solo che vorrei un ulteriore consulto medico.
Aspetto vostre notizie il più urgente possibile
Cordiali saluti
Risposta del 09 febbraio 2012
Risposta a cura di:
Dott. AMEDEO CALISTO
Salve,
Questa è una domanda che ci rivolgono spesso i genitori di bambini derivati.
In linea di massima possiamo dire che:
1) i sistemi derivativi ventricolo-peritoneali per l'idrocefalo funzionano su una differenza di pressione dei compartimenti intracranico e addominale. Questo significa che se l'addome aumenta la pressione ( es. una gravidanza in fase avanzata, coliche addominali, etc. ) il drenaggio funziona meno. Se riduco la pressione come quando si va in alta montagna il drenaggio tenderà a funzionare lievemente di più. Andare in aereo, in una tratta nazionale, equivale a permanere a circa 1000 metri sul livello del mare, per quanto attiene la pressione.
2) quanto sopra significa che: in condizioni stabili, ossia un encefalo con ventricoli di dimensioni intermedie ben drenati, una valvola con una pressione adeguata per quel paziente e quelle condizioni, non ci sono problemi.
Situazioni già critiche come chi ha sviluppato un ematoma subdurale, o valvole di recente impiantate che non abbiano ancora alcuni mesi di follow-up, dimostrando con TC o RM di lavorare alla pressione adeguata, meritano maggiore attenzione e dovrebbero non esporsi a variabili come quelle di una ridotta pressione atmosferica.
In più, tratte intercontinentali ( voli di 13 ore a 11000 metri ) possono risultare significativamente più pericolose e quindi, in molti più casi, sicuramente sconsigliabili
In sostanza bisognerebbe conoscere la condizione di suo figlio per darle le indicazioni più attendibili posibile
Cordiali saluti
Dott. Amedeo Calisto
Universitario
Specialista in Neurochirurgia
Risposta del 09 febbraio 2012
Risposta a cura di:
Prof. PIERO ANDREA OPPIDO
solo il chirurgo che ha posizionato il set di valvola conosce le caratteristiche tecniche. gli aerei sono ormai tutti pressurizzati e non creano problemi, mentre alcune valvole possono stararsi per l' Influenza dei campi magnetici. mi fiderei del chirurgo che conosce il materiale.
Dott. Piero Andrea Oppido
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
Roma (RM)
Risposta del 14 febbraio 2012
Risposta a cura di:
Dott. MASSIMO BELVEDERE
Sono d'accordissimo con i Colleghi che dicono di fidarsi del chirurgo che ha operato il piccolo in quanto conosce le caratteristiche della valvola e quindi sa quali sono le condizioni non idonee per il paziente.
Cordiali saluti
Dott. Massimo Belvedere
Casa di cura convenzionata
Specialista in Neurochirurgia
Augusta (SR)
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