21 giugno 2009
Crisi di pianto
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18 giugno 2009
Crisi di pianto
Sono una ragazza di 19 anni. Vivo in un clima familiare in cui le tensioni sono forti per vari motivi. . Io sento su di me tutte queste tensioni. . Pencepisco il clima di fragile equilibrio in casa. . Per di più sono la prima di tre figli e mio padre riversa su di me tutte le sue aspettative. . Io mi impegno. . Ma al di là di certi limiti che sono comunque sia buoni non riesco ad andare. . I miei e in particolar modo mio padre davanti ai miei risultati non mostrano mai una grande soddisfazione e io sento quasi di non essere abbastanza. . . E questo mi porta un nervosismo e una sorta di ansia per quella ragazza perfetta che pur sforzandomi non riesco a essere. . Inoltre il rapporto con i miei non è aperto. . . I dialoghi sono rari e non aperti come vorrei. . . Io soffro molto di questa cosa. . . Specialmente del rapporto anzi del non rapporto con mio padre. . . Vorrei essere maggiormente al centro delle attenzioni. . . Sentirmi gratificata per ciò che faccio e non avere questo complesso di non essere come i miei vorrebbero. . . Inoltre da un anno sono fidanzata cn un ragazzo dolcissimo ma purtroppo mio padre non vuole che io esca spesso. . . Riusciamo a vederc solo qualche sabato con orari molto ridotti completamente differenti da quelli dei miei coetanei e con difficoltà notevoli (il mio ragazzo non può venirmi a prendere perchè mio padre non vuole che io vada in macchina con lui ecc). . . tutto questo insieme alla perdita di mio nonno a cui ero molto legata avvenuta sei anni fa ma che ancora mi provoca dolore in quanto era l'unico che mi gratificasse e in un certo senso coccolasse. . . Mi porta a delle crisi di pianto che si scatenano in seguito a una scena, una frase, una canzone. . . Queste crisi sono molto forti. . . Piango disperatamente senza però riuscire ad esprimere completamente il dolore. . . Le poche volte che sono riuscita a esprimerlo mi è sempre stato risposto che mio padre dedica più attenzioni a mio fratell per via di alcuni suoi problemi. . . Questo mi fa ancora più soffrire perchè neanche nel mio dolore riesco a ricevere attenzione. . . Non so come spiegarlo. . E come se io fossi da contorno. . . Vorrei gentilemente un suo parere. . . grazie mille anticipatamente. . .Risposta del 21 giugno 2009
Risposta a cura di:
Prof. JOSÈ RAMÒN FIORE
Mia cara, ho letto con interesse e partecipazione la sua condivisione. Uno degli aspetti che più ci condizionano nella vita è la percezione di dover rispondere a delle aspettative che altri hanno su di noi; insieme al meccanismo errato che ci conduce alla convinzione che solo rispondendo a queste aspettative riusciremo da una parte ad ottenere l'affetto e la considerazione che sentiamo di non avere, dall'altro talora di poter riucire a mantenere un equilibrio familiare che sentiamo pesare tutto sulle nostre spalle.
Non è così: lei è solo una gioavne ragazza che deve costruire il suo cammino, sviluppare le proprie personali potenzialità, inseguire la sua felicità possibile. Credo che abbia bisogno in questa fase di un aiuto professionale che "rimetta un pò di ordine" e che insieme a lei riveda episodi passati e presenti della sua vita sotto una nuova luce. Un abbraccio.
Prof. Josè Ramòn Fiore
Universitario
Specialista in Malattie infettive
Specialista in Psicologia
BARI (BA)
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