Fine terapia..

30 marzo 2005

Fine terapia..


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27 marzo 2005

Fine terapia..

Salve!
20 anni, e dopo un anno di psicoterapia con un medico da cui ho ricevuto una ricchezza profonda e un valido aiuto, mi trovo però ad avere ancora il tormento di ciò che mi ha spinto ad andare da lui, ovvero dei terribili acufeni, a prendere ancora ansiolitici che assumo se non voglio passare male la notte. L' Ansia è diminuita certamente, e sono di certo migliorata anche sotto altri aspetti. Ma i rumori che sento non lasciano la mia vita e spesso sono così invadenti che torno a pensieri di tempo fa. In vista comunque del mio miglioramento il mio terapeuta mi ha apertamente avvisato della prossima fine della terapia. Ho paura, e lo sa. È possibile che fidandomi di lui fino alla fine io riesca a terminare la terapia, i farmaci e con le mie forze a non ricadere nel vuoto? Non riesco ad accettare che sia finita e i rumori sono forti in questo periodo, l' Ansia rispunta e fatico a dormire. .
grazie dell'ascolto,
MartY

Risposta del 30 marzo 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Mi è difficile capire esattamente di che natura siano gli acufeni di cui lei soffre, quindi non riesco a farmi un'idea precisa della sua situazione. Credo che la cosa migliore sia parlarne col suo terapeuta e capire, assieme a lui, quale percorso terapeutico sia effettivamente possibile e auspicabile.
Per quanto riguarda la fine della terapia, essa non corrisponde necessariamente alla "guarigione", ma all'acquisizione di strumenti che poi autonomamente il paziente continuerà ad usare.
Quindi lei dovrebbe, col suo teraopeuta, capire quali strumenti lei ha acquisito.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)

Risposta del 30 marzo 2005

Risposta a cura di:
Dott. ANTONIO AMATULLI


quesito da girare paro paro come è al suo terapeuta, dato che spesso non è la risposta "razionale" che ci spiega che strada prendere, ma piuttosto è fondamentale capire quale è il conflitto che, in quel determinato momento, ci fa erigere determinate difese psicologiche che possono determinare ambivalenza, insicurezza, dubbi etc. Mi sembra quindi di potere evidenziare un "problema" di relazione con il suo terapeuta, problema nel senso di situazione relazionale ed emotiva specifica (non nel senso di fatto negativo!!). Deve comprenderla nell'ambito della terapia (se questa sta filando come si deve). solo allora lei può arrivare a una facilità di decisione (chiarezza) autonoma che le farà più facilmente superare l'empasse emotiva che ha descritto. (frase chiave: "è possibile che fidandomi di lui". . . )

Dott. antonio amatulli
Medico Ospedaliero
Specialista in Psichiatria
GUDO VISCONTI (MI)



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