03 maggio 2005
Positività nell'esame citologico delle urine
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29 aprile 2005
Positività nell'esame citologico delle urine
Buonasera, scrivo perchè dopo diversi tentativi di urocoltura con esiti sempre positivi, l'urologo che mi ha visitata per ultimo, mi ha consigliato di effettuare un esame citologico delle urine per capire se la positività dell'urocoltura avesse altre motivazioni oltre al prolasso vescicale. Ho appena ritirato gli esiti ed anche in questo caso la diagnosi è positiva. Nei 1° e 2° campione delle urine esaminati sono state trovate tracce di ematuria e cristalluria, mentre nel 3° campione oltre all'ematuria, sono state trovate intensa flogosi, cellule neoplastiche e materiale alterato da fenomeni regressivi. Il referto citologico consiglia la ripetizione dello stesso esame dopo una cura antiflogistica e dopo un pap-test di controllo. Il medico, che ha visionato il referto, mi ha consogliato di assumere per 5 giorni degli antiinfiammatori (tipo Aulin, Nimesulide) e di ripetere l'esame. Inoltre, oggi ho fatto il pap-test e dovrò aspettare gli esiti. Alla fine di questa trafila, mi è stato consigliato di effettuare una cistoscopia ed un'urografia. Mi consigliate di fare qualcos'altro oppure ci sono metodi alternativi per capire quanto e se sono pericolose le cellule neoplastiche trovate? C'è una profilassi particolare da seguire? Grazie anticipatamente EnzaRisposta del 03 maggio 2005
Risposta a cura di:
Dott. PAOLO EMILIOZZI
La presenza di cellule di tipo neoplastico (tumorale) nelle urine va sempre indagata. In corso di infiammazione acuta possono esserci dei falsi positivi (ovvero le cellule hanno delle modificazioni infiammatorie che simulano quelle del tumore), ma gli accertamenti sono comunque necessari.
Oltre alla cistoscopia consigliata (che va eseguita dopo una urinocoltura negativa o almento sotto protezione antibiotica), preferirei che Lei eseguisse una TAC multislice con contrasto, che appare un accertamento diagnostico più dettagliato rispetto all'urografia. Gli accertamenti sono OBBLIGATORI.
Le cellule trovate possono essere anche un falso positivo, od essere spia di un tumore delle vie urinarie. Nell'80-85% dei casi tali tumori coinvolgono la vescica, sono superficiali e se trattati precocemente con terapia endoscopica consentono una vita perfettamente normale.
Paolo Emiliozzi
Urologo
Dott. Paolo Emiliozzi
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Specialista in Allergologia e immunologia clinica
Specialista in Urologia
ROMA (RM)
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