13 marzo 2017
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Emicrania: i rimedi ci sono, ma non sono tutti uguali
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Non basta parlare di "mal di testa". Di mal di testa ce ne sono tanti e la cosiddetta cefalea - un altro modo per indicare il mal di testa - rappresenta una delle patologie del sistema nervoso più diffuse nel mondo. Tra le tipologie principali si possono citare la cefalea di tipo tensivo, quella a grappolo e quella cronica oltre all'emicrania, una forma di cefalea che si divide in due tipi principali: con o senza aura.
Come spiegano gli esperti, per arrivare alla diagnosi di emicrania il dolore deve avere caratteristiche ben precise come una durata tra 4 e 72 ore, e almeno due delle seguenti caratteristiche: essere unilaterale, pulsante, di intensità media o forte e aumentare nel corso di attività fisiche di routine come camminare o salire le scale. Inoltre chi soffre di emicrania soffre spesso anche di vomito, nausea, fotofobia e fonofobia. Quando l'attacco di emicrania è preceduto da disturbi della vista, della parola, della sensibilità e del movimento che durano tra i 20 e i 60 minuti si parla di "emicrania con aura".
La buona notizia per chi soffre di emicrania è che esistono numerosi farmaci che possono alleviare o eliminare del tutto il mal di testa. Il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che non tutti i pazienti possono assumere questi farmaci in piena sicurezza. «Alcune terapie farmacologiche per l'emicrania possono dare sintomi come stanchezza, vertigini o sonnolenza, altri possono influenzare le capacità di ragionamento e altri ancora possono causare difetti alla nascita e non devono quindi essere assunti da donne in gravidanza» spiega Eric Bastings, neurologo della Food and drug administration (Fda).
I farmaci rappresentano un aiuto importante anche in fase di prevenzione, soprattutto quando le emicranie sono molto frequenti e dolorose. «I beta-bloccanti, utilizzati per molte patologie cardiache, possono avere un ruolo di prevenzione in caso di emicrania, ma non possono essere utilizzati da pazienti con asma, alcune patologie polmonari e frequenza cardiaca bassa» continua Bastings, ricordando che anche alcuni farmaci anti-epilettici vengono prescritti per ridurre il numero e l'intensità degli attacchi di emicrania.
I farmaci non sono l'unico trattamento disponibile per chi soffre di emicrania. Negli ultimi anni sono stati commercializzati diversi dispositivi utili per prevenire gli attacchi o per alleviare il dolore quando l'attacco arriva. «Si tratta di approcci non invasivi e comunque efficaci per trattare o prevenire l'emicrania» afferma Michael Hoffmann, ingegnere biomedico della Fda, ricordando che i farmaci possono avere effetti collaterali molto diversi nei singoli pazienti, mentre l'uso di questi dispositivi risulta in genere sicuro.
«I principali effetti collaterali rilevati sono stati irritazione della pelle, dolore al sito di applicazione, sonnolenza e vertigini» riprendono gli esperti, ricordando che anche i dispositivi non farmacologici per la cura della cefalea non sono adatti a tutti. «La loro sicurezza in bambini, donne in gravidanza e portatori di pace-maker non è ancora stata stabilita» dicono. Esistono diverse tipologie di dispositivi non farmacologici per l'emicrania.
"Cerena", il primo dispositivo approvato dalla Fda per dare sollievo dal dolore da emicrania con aura, viene utilizzato dai pazienti quando arrivano i primi sintomi della crisi o quando il dolore è appena iniziato. Grazie a un impulso magnetico si stimola la corteccia cerebrale occipitale per raggiungere il risultato terapeutico.
"Cefaly" rappresenta invece il primo dispositivo transcutaneo (attraverso la pelle) per la stimolazione elettrica dei nervi ed è indicato per l'uso giornaliero allo scopo di prevenire gli attacchi di emicrania.
Fonte: Fda - For consumers
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Come spiegano gli esperti, per arrivare alla diagnosi di emicrania il dolore deve avere caratteristiche ben precise come una durata tra 4 e 72 ore, e almeno due delle seguenti caratteristiche: essere unilaterale, pulsante, di intensità media o forte e aumentare nel corso di attività fisiche di routine come camminare o salire le scale. Inoltre chi soffre di emicrania soffre spesso anche di vomito, nausea, fotofobia e fonofobia. Quando l'attacco di emicrania è preceduto da disturbi della vista, della parola, della sensibilità e del movimento che durano tra i 20 e i 60 minuti si parla di "emicrania con aura".
Prevenzione e cura con i farmaci
La buona notizia per chi soffre di emicrania è che esistono numerosi farmaci che possono alleviare o eliminare del tutto il mal di testa. Il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che non tutti i pazienti possono assumere questi farmaci in piena sicurezza. «Alcune terapie farmacologiche per l'emicrania possono dare sintomi come stanchezza, vertigini o sonnolenza, altri possono influenzare le capacità di ragionamento e altri ancora possono causare difetti alla nascita e non devono quindi essere assunti da donne in gravidanza» spiega Eric Bastings, neurologo della Food and drug administration (Fda).
I farmaci rappresentano un aiuto importante anche in fase di prevenzione, soprattutto quando le emicranie sono molto frequenti e dolorose. «I beta-bloccanti, utilizzati per molte patologie cardiache, possono avere un ruolo di prevenzione in caso di emicrania, ma non possono essere utilizzati da pazienti con asma, alcune patologie polmonari e frequenza cardiaca bassa» continua Bastings, ricordando che anche alcuni farmaci anti-epilettici vengono prescritti per ridurre il numero e l'intensità degli attacchi di emicrania.
Dispositivi senza medicinali
I farmaci non sono l'unico trattamento disponibile per chi soffre di emicrania. Negli ultimi anni sono stati commercializzati diversi dispositivi utili per prevenire gli attacchi o per alleviare il dolore quando l'attacco arriva. «Si tratta di approcci non invasivi e comunque efficaci per trattare o prevenire l'emicrania» afferma Michael Hoffmann, ingegnere biomedico della Fda, ricordando che i farmaci possono avere effetti collaterali molto diversi nei singoli pazienti, mentre l'uso di questi dispositivi risulta in genere sicuro.
«I principali effetti collaterali rilevati sono stati irritazione della pelle, dolore al sito di applicazione, sonnolenza e vertigini» riprendono gli esperti, ricordando che anche i dispositivi non farmacologici per la cura della cefalea non sono adatti a tutti. «La loro sicurezza in bambini, donne in gravidanza e portatori di pace-maker non è ancora stata stabilita» dicono. Esistono diverse tipologie di dispositivi non farmacologici per l'emicrania.
"Cerena", il primo dispositivo approvato dalla Fda per dare sollievo dal dolore da emicrania con aura, viene utilizzato dai pazienti quando arrivano i primi sintomi della crisi o quando il dolore è appena iniziato. Grazie a un impulso magnetico si stimola la corteccia cerebrale occipitale per raggiungere il risultato terapeutico.
"Cefaly" rappresenta invece il primo dispositivo transcutaneo (attraverso la pelle) per la stimolazione elettrica dei nervi ed è indicato per l'uso giornaliero allo scopo di prevenire gli attacchi di emicrania.
Fonte: Fda - For consumers
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