22 giugno 2017
Aggiornamenti e focus
Bambini maleducati e capricciosi? Potrebbe essere un problema di smartphone
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Piagnucolii, musi lunghi e capricci dei più piccoli potrebbero dipendere dai telefonini e dall'uso che i genitori ne fanno. Lo si legge dalle pagine della rivista Child development dove sono stati recentemente pubblicati i risultati di uno studio condotto su 170 famiglie statunitensi: ai genitori sono state chieste informazioni sulle loro abitudini di utilizzo di telefonini, tablet e altri dispositivi simili ed è stato anche chiesto di riferire eventuali problemi comportamentali dei figli come capricci o musi lunghi.
«Ci siamo concentrati in particolare sull'uso dei dispositivi elettronici durante il tempo trascorso in famiglia e con i figli e su quanto problematico fosse il rapporto dei genitori con la tecnologia andando a valutare anche la difficoltà di "resistere" al controllo di messaggi o e-mail, eccetera» spiega l'autore della ricerca Brandon McDaniel della Illinois State University, che ha coniato il termine "tecnoferenza" per indicare l'interferenza della tecnologia nella vita reale delle persone.
Dall'indagine è emerso che circa la metà dei genitori era solito interrompere tre o più volte al giorno le attività e il tempo trascorso con i figli a causa della tecnologia e che le madri avevano in genere un rapporto più problematico con questi strumenti di comunicazione rispetto ai padri. Analizzando poi il comportamento dei figli, è emersa un'associazione chiara tra livelli anche bassi di tecnoferenza e problemi comportamentali dei bambini.
«Molti genitori amano molto i propri figli, ma per i bambini è difficile rendersene conto dato che l'attenzione degli adulti viene spesso rivolta a telefonini e tablet» spiega l'autore, precisando che lo studio non dimostra un rapporto causa-effetto tra tecnoferenza e comportamento dei piccoli, ma solo l'esistenza di un legame. «Siamo tutti circondati da queste tecnologie e lo riteniamo perfettamente normale, ma dovremmo fermarci a riflettere soprattutto quando ci sono dei bambini attorno a noi, perché la tecnoferenza può davvero influenzare il comportamento dei più piccoli» conclude McDaniel.
Fonte: Child Dev. 2017 May 10. doi: 10.1111/cdev.12822
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«Ci siamo concentrati in particolare sull'uso dei dispositivi elettronici durante il tempo trascorso in famiglia e con i figli e su quanto problematico fosse il rapporto dei genitori con la tecnologia andando a valutare anche la difficoltà di "resistere" al controllo di messaggi o e-mail, eccetera» spiega l'autore della ricerca Brandon McDaniel della Illinois State University, che ha coniato il termine "tecnoferenza" per indicare l'interferenza della tecnologia nella vita reale delle persone.
Dall'indagine è emerso che circa la metà dei genitori era solito interrompere tre o più volte al giorno le attività e il tempo trascorso con i figli a causa della tecnologia e che le madri avevano in genere un rapporto più problematico con questi strumenti di comunicazione rispetto ai padri. Analizzando poi il comportamento dei figli, è emersa un'associazione chiara tra livelli anche bassi di tecnoferenza e problemi comportamentali dei bambini.
«Molti genitori amano molto i propri figli, ma per i bambini è difficile rendersene conto dato che l'attenzione degli adulti viene spesso rivolta a telefonini e tablet» spiega l'autore, precisando che lo studio non dimostra un rapporto causa-effetto tra tecnoferenza e comportamento dei piccoli, ma solo l'esistenza di un legame. «Siamo tutti circondati da queste tecnologie e lo riteniamo perfettamente normale, ma dovremmo fermarci a riflettere soprattutto quando ci sono dei bambini attorno a noi, perché la tecnoferenza può davvero influenzare il comportamento dei più piccoli» conclude McDaniel.
Fonte: Child Dev. 2017 May 10. doi: 10.1111/cdev.12822
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