22 marzo 2018
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Avocado, i grassi buoni che fanno bene al cuore
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Tra i tanti micronutrienti contenuti nella polpa dell'avocado, spiccano gli acidi grassi monoinsaturi, quelli cioè cosiddetti "buoni". Come ha dimostrato una recentissima ricerca internazionale, un moderato ma costante consumo di questi grassi porta a una sensibile riduzione di colesterolo LDL, ovvero quello nocivo, e del livello dei trigliceridi nel sangue.
Mantiene giovane la pelle
Il profilo lipidico dell'avocado, cioè la composizione dei suoi grassi, aumenta l'assorbimento di vitamina A e di altri fitonutrienti presenti nel cibo che consumiamo. È una funzione molto importante questa, sia per la pelle - che mantiene elastica, rallentandone l'invecchiamento - sia perché rende ancora più prezioso un alimento che fino a poco tempo fa era relegato tra i frutti esotici di rara e non sempre sicura importazione, mentre oggi trionfa sia sui banchi del mercato sia sugli scaffali dei super. Un accorgimento da parte del consumatore è controllare che sull'etichetta sia riportata la scritta "by air", che ne assicura un viaggio più breve, nel rispetto delle norme di sicurezza e igiene internazionali.
Ideale per le donne in gravidanza
Dalla buccia verde scuro, per essere ok l'avocado non deve presentare ammaccature e, se è ancora indietro, lo si può far maturare fuori dal frigorifero, avvolto in carta da giornale. Per gli antichi, la forma che ricorda il profilo di una donna incinta, il fatto che dentro abbia un grosso seme e che a questo frutto occorrano nove mesi per giungere a maturazione, era considerato un cibo divino per le donne in attesa. Di fatto, anche la scienza oggi ha dimostrato che l'avocado fa bene alle donne incinte: infatti è ricco di folati , sostanze nutritive che partecipano attivamente allo sviluppo di nuove cellule e quindi del feto.
Sazia e tiene a bada la glicemia
Grasso non vuol dire che faccia ingrassare. Sono parecchie le fonti scientifiche che indicano questo frutto esotico un alleato di chi deve dimagrire benché sia abbastanza calorico (circa 160 calorie per 100 grammi) in quanto, oltre ad aumentare il senso di sazietà e a placare la fame, il suo consumo riduce i depositi di grasso nei tessuti e nel fegato. Del resto sono ben note le sue virtù disintossicanti e l'azione positiva che l'avocado ha nei confronti della glicemia, riuscendo a tenerne a bada i picchi. L'ideale, per un significativo risparmio di calorie, è alternarne il consumo con l'olio d'oliva aggiungendo un paio di cucchiai di polpa nelle insalate miste. In questo modo si regala anche all'organismo una buona dose di antiossidanti, grazie alle numerose vitamine e al beta-carotene di cui il frutto è ricco.
In cucina, solo a crudo!
È bene ricordare che l'ossidazione immediata del frutto una volta tagliato non comporta rischi e l'inconveniente può essere risolto aggiungendo alcune gocce di lime o limone alla sua polpa. Infine, l'avocado non sopporta la cottura: in cucina, quindi, va sempre aggiunto a crudo ai piatti, dai sandwich alle salse, dalle insalate al pesce.
A cura di:
Gloria Brolatti - Emoticibo
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Mantiene giovane la pelle
Il profilo lipidico dell'avocado, cioè la composizione dei suoi grassi, aumenta l'assorbimento di vitamina A e di altri fitonutrienti presenti nel cibo che consumiamo. È una funzione molto importante questa, sia per la pelle - che mantiene elastica, rallentandone l'invecchiamento - sia perché rende ancora più prezioso un alimento che fino a poco tempo fa era relegato tra i frutti esotici di rara e non sempre sicura importazione, mentre oggi trionfa sia sui banchi del mercato sia sugli scaffali dei super. Un accorgimento da parte del consumatore è controllare che sull'etichetta sia riportata la scritta "by air", che ne assicura un viaggio più breve, nel rispetto delle norme di sicurezza e igiene internazionali.
Ideale per le donne in gravidanza
Dalla buccia verde scuro, per essere ok l'avocado non deve presentare ammaccature e, se è ancora indietro, lo si può far maturare fuori dal frigorifero, avvolto in carta da giornale. Per gli antichi, la forma che ricorda il profilo di una donna incinta, il fatto che dentro abbia un grosso seme e che a questo frutto occorrano nove mesi per giungere a maturazione, era considerato un cibo divino per le donne in attesa. Di fatto, anche la scienza oggi ha dimostrato che l'avocado fa bene alle donne incinte: infatti è ricco di folati , sostanze nutritive che partecipano attivamente allo sviluppo di nuove cellule e quindi del feto.
Sazia e tiene a bada la glicemia
Grasso non vuol dire che faccia ingrassare. Sono parecchie le fonti scientifiche che indicano questo frutto esotico un alleato di chi deve dimagrire benché sia abbastanza calorico (circa 160 calorie per 100 grammi) in quanto, oltre ad aumentare il senso di sazietà e a placare la fame, il suo consumo riduce i depositi di grasso nei tessuti e nel fegato. Del resto sono ben note le sue virtù disintossicanti e l'azione positiva che l'avocado ha nei confronti della glicemia, riuscendo a tenerne a bada i picchi. L'ideale, per un significativo risparmio di calorie, è alternarne il consumo con l'olio d'oliva aggiungendo un paio di cucchiai di polpa nelle insalate miste. In questo modo si regala anche all'organismo una buona dose di antiossidanti, grazie alle numerose vitamine e al beta-carotene di cui il frutto è ricco.
In cucina, solo a crudo!
È bene ricordare che l'ossidazione immediata del frutto una volta tagliato non comporta rischi e l'inconveniente può essere risolto aggiungendo alcune gocce di lime o limone alla sua polpa. Infine, l'avocado non sopporta la cottura: in cucina, quindi, va sempre aggiunto a crudo ai piatti, dai sandwich alle salse, dalle insalate al pesce.
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