26 giugno 2018
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Eritema solare e scottature della pelle: come curarle e prevenirle
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Tempo di sole e di vacanze ma tempo anche di eritemi solari se non si protegge la pelle in modo adeguato dai rischi dell'esposizione ai raggi ultravioletti! Ecco allora che ci ritrova, anche dopo poco tempo passato sotto il sole (basta meno di 1 ora) con una pelle infiammata, arrossata, calda, secca, pruriginosa e, nello stadio più grave, anche con fastidiose vescichette sierose che rompendosi possono provocare infezioni. E se ci si è esposti proprio ai raggi più energetici del giorno si rischia anche una 'insolazione' (o colpo di calore) con tanto di febbre, battito accelerato del cuore, disidratazione e mal di testa.
La melanina (il pigmento che blocca alcuni dei raggi UV affinché non penetrino nella pelle) che può proteggerci dalla scottatura, infatti, appare dopo una graduale e ripetuta esposizione solare.
Le cause principali dell'eritema solare sono dovute a vari fattori come: esposizione ai raggi UV durante le ore centrali della giornata cioè dalle 11.00 alle 15.00; esposizione intensa al sole anche per un breve periodo (tipica di una giornata in montagna o di una vacanza ai tropici); mancata o errata applicazione dell'antisole; utilizzo eccessivo di sostanze stimolanti dell'abbronzatura, assunzione di farmaci foto sensibilizzanti.
La pelle, quindi, sottoposta a questo 'attacco' da parte dei raggi solari e in mancanza di difese adeguate fa dilatare i vasi sanguigni facendo accorrere il sangue nei punti colpiti e irrorando la parte di cute interessata da questo fenomeno.
Questa infiammazione colpisce soprattutto chi ha la carnagione chiara (che corrisponde ai fototipi 1 e 2) e la pelle sensibile e può riguardare adulti e bambini. Le zone più colpite dall'eritema sono, solitamente, dorso, spalle, naso, orecchie, zigomi e dorso dei piedi.
La scottatura di primo grado è quella più lieve e si presenta con un leggero arrossamento della pelle che può essere localizzato (solo sul naso o sul viso) o diffuso (su tutto il dorso). La pelle si presenta tesa e calda, dolorosa al tatto e, a volte, non sopporta il contatto con i tessuti.
L'eritema solare di secondo grado mostra una pelle arrossata e dolente con gonfiori diffusi e sulla superficie compaiono delle bollicine o vesciche ripiene di liquido sieroso, che si possono anche rompere provocando infezioni.
Di fronte a questa improvvisa azione che unisce energia e calore è possibile fare due cose: mettere in atto sistemi di prevenzione dell'eritema solare e attuare vari rimedi nel caso la scottatura sia avvenuta.
Se nonostante tutto per distrazione o poca prevenzione la scottatura arriva, è bene ricordare alcune norme per intervenire al più presto:
L’importanza della prevenzione
Ovviamente l'azione preventiva va attuata prima di esporsi al sole sapendo che la propria epidermide è a rischio 'scottature' e può avere poche indicazioni:
Elisa Da Vinci
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La melanina (il pigmento che blocca alcuni dei raggi UV affinché non penetrino nella pelle) che può proteggerci dalla scottatura, infatti, appare dopo una graduale e ripetuta esposizione solare.
Ma perché ci scottiamo?
Le cause principali dell'eritema solare sono dovute a vari fattori come: esposizione ai raggi UV durante le ore centrali della giornata cioè dalle 11.00 alle 15.00; esposizione intensa al sole anche per un breve periodo (tipica di una giornata in montagna o di una vacanza ai tropici); mancata o errata applicazione dell'antisole; utilizzo eccessivo di sostanze stimolanti dell'abbronzatura, assunzione di farmaci foto sensibilizzanti.
La pelle, quindi, sottoposta a questo 'attacco' da parte dei raggi solari e in mancanza di difese adeguate fa dilatare i vasi sanguigni facendo accorrere il sangue nei punti colpiti e irrorando la parte di cute interessata da questo fenomeno.
Questa infiammazione colpisce soprattutto chi ha la carnagione chiara (che corrisponde ai fototipi 1 e 2) e la pelle sensibile e può riguardare adulti e bambini. Le zone più colpite dall'eritema sono, solitamente, dorso, spalle, naso, orecchie, zigomi e dorso dei piedi.
La scottatura di primo grado è quella più lieve e si presenta con un leggero arrossamento della pelle che può essere localizzato (solo sul naso o sul viso) o diffuso (su tutto il dorso). La pelle si presenta tesa e calda, dolorosa al tatto e, a volte, non sopporta il contatto con i tessuti.
L'eritema solare di secondo grado mostra una pelle arrossata e dolente con gonfiori diffusi e sulla superficie compaiono delle bollicine o vesciche ripiene di liquido sieroso, che si possono anche rompere provocando infezioni.
Di fronte a questa improvvisa azione che unisce energia e calore è possibile fare due cose: mettere in atto sistemi di prevenzione dell'eritema solare e attuare vari rimedi nel caso la scottatura sia avvenuta.
Cosa fare in caso di scottature solari
Se nonostante tutto per distrazione o poca prevenzione la scottatura arriva, è bene ricordare alcune norme per intervenire al più presto:
- stare in penombra e bere dell'acqua contro la disidratazione
- raffreddare il prima possibile la parte ustionata con acqua fresca corrente, eventualmente con impacchi che devono essere cambiati frequentemente evitando l'uso del ghiaccio che causerebbe uno shock termico
- dopo aver ridotto la temperatura della cute, se la scottatura è di primo grado va applicato un prodotto lenitivo meglio se fresco (potete tenerlo nel frigorifero) massaggiandolo delicatamente sulla pelle fino a completo assorbimento e solo dopo potete indossare gli indumenti
- se invece ci sono vesciche e bolle evitate di forarle e consultate un dermatologo che potrà consigliare i farmaci più adatti
- evitare un'ulteriore esposizione al sole fino alla risoluzione completa dell'eritema.
L’importanza della prevenzione
Ovviamente l'azione preventiva va attuata prima di esporsi al sole sapendo che la propria epidermide è a rischio 'scottature' e può avere poche indicazioni:
- limitare la quantità di tempo di esposizione solare e la fascia oraria 11.00/15.00 che è quella di irradiazione massima degli ultravioletti
- indossare indumenti protettivi (cappello, occhiali da sole, pantaloni e camicie lunghi)
- ricordare che le scottature si possono verificare anche nelle giornate nuvolose e quando si è in acqua
- ricordare che sabbia, acqua, neve, sono degli elementi che riflettono i raggi solari aumentando, quindi, la loro potenza
- esporsi gradatamente ai raggi solari applicando sempre gli antisolari corretti per il proprio fototipo (almeno 30 minuti prima di mettersi sotto il sole e ripetendo l'applicazione almeno ogni ora e dopo il bagno).
- assicurarsi di non essere soggetti a malattie molto sensibili alle radiazioni UV come Albinismo (mancanza di melanina); Lupus eritematoso sistemico (autoimmune); Porfirie (malattie di enzimi specifici che stimolate dai raggi UV causano danni e cicatrici alla pelle); Vitiligine (macchie depigmentate della pelle); Xeroderma pigmentosum (non ripara il Dna danneggiato dai raggi UV).
- non esporsi al sole se si stanno assumendo farmaci foto sensibilizzanti
Elisa Da Vinci
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