Il microbiota intestinale influenza la salute dell’occhio
Il ruolo dell'intestino nel benessere globale del nostro corpo è sempre più indagato. È stato definito il "secondo cervello" per certificarne il ruolo strategico. E la qualità, la quantità e la condizione o meno di equilibrio della sua flora batterica sono al centro di ricerche che portano a individuare una importante influenza nell'insorgere di diverse patologie.
Ricerche recentissime hanno focalizzato l'attenzione su "microbiota intestinale e salute dell'occhio", cercando di comprenderne a fondo la relazione. «Il collegamento occhio-intestino è ormai confermato» afferma Igor Di Carlo, titolare ambulatori oculistici Igor di Carlo e responsabile oculistica Policlinico San Luca di Torino. «Si tratterà nei prossimi anni di definirne con ancora maggiore precisione l'incidenza per essere più efficaci su specifici disturbi oculari e per adottare una prevenzione mirata».
Il microbiota e la sindrome dell’occhio irritabile
Dunque l'influenza è confermata. Soprattutto per alcune patologie infiammatorie che provocano disturbi al paziente ma talvolta sono scarsamente considerate. È il caso della sindrome dell'occhio irritabile. «I pazienti affetti da questo disturbo lamentano un occhio costantemente rosso, associato ad una sindrome depressiva e ansiosa e a problemi gastrici» spiega Igor Di Carlo. Un disturbo poco considerato dalla medicina ufficiale e spesso "derubricato" come problematica psicosomatica o "immaginaria". «In realtà recenti studi sul microbiota hanno evidenziato correlazioni tra i sistemi immuno-neuro-ormonali intestinali e cerebrali e il tessuto linfoide congiuntivale. Oggi sappiamo che si tratta di patologie vere e proprie che hanno origine da uno scompenso della flora batterica intestinale».
Fare attenzione alla flora batterica intestinale
Allora come procedere? Quando si evidenza un disequilibro della qualità e della quantità della flora batterica intestinale vanno eliminate le cause. È necessario adottare una dieta alimentare corretta e sana, consigliata da uno specialista dell'alimentazione. A questa va associata una attività di integrazione con l'assunzione di probiotici che vanno a reintegrare la flora batterica carente. «Si tratta di prodotti che vanno indicati dal medico - dichiara Igor Di Carlo - e che, per essere veramente efficaci, vanno assunti per lunghi periodi di tempo, anche per diversi mesi. Inoltre, la corretta quantità di batteri va assunta sempre nello stesso orario della giornata, in relazione alle abitudini e alle problematiche del paziente».
Carla De Meo
Bibliografia:
- Janos Feher PhD; Erika Pinter MD DSc; Illeìs Kovacs MD et al. Irritable Eye Syndrome neuroimmune mechanisms and benefits of selected nutrients. The Ocular Surface, April 2014, vol.12 n.2
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