27 novembre 2020
Interviste, #appuntidisalute, Video
Malati di cancro: è importante migliorare la qualità della vita. Intervista a Francesca Traclò, Aimac
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Affrontare un tumore è un percorso complesso e tortuoso: dalla diagnosi alle cure, dalla gestione degli effetti delle terapie alle problematiche relative ai permessi di lavoro, i dubbi e le incertezze sono tanti. Le persone malate di cancro, ma anche i loro familiari, hanno dunque bisogno di informazioni. Tante informazioni. Quest'anno poi con la pandemia da Covid-19 tutto è diventato più difficile: l'accesso ai centri di cura dei tumori, la continuità del percorso terapeutico, la vita quotidiana.
Ma in questi mesi di grave emergenza sanitaria i pazienti non sono stati lasciati soli, infatti Aimac, l'Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici, ha implementato l'Help-line nazionale, dove volontari di servizio civile, appositamente formati e coadiuvati da un oncologo clinico, uno psicoterapeuta e un avvocato, rispondono quotidianamente ai quesiti riguardanti la malattia, i trattamenti e i loro effetti collaterali. Inoltre nei maggiori centri di cura dei tumori sono stati istituiti 45 punti di accoglienza e informazione in oncologia, uniformi per modalità di approccio al paziente e attività, presidiati da operatori formati all'accoglienza e alla comunicazione in oncologia. Nei centri ma anche online sul sito Aimac si trovano anche delle pubblicazioni rivolte ai malati sui principali tipi di cancro e relativi trattamenti, sugli effetti collaterali e sul modo migliore per convivere con la malattia.
Dica33 ha intervistato in Appunti di salute la professoressa Francesca Traclò, ricercatrice e componente del comitato direttivo di Aimac, che ha precisato "quanto la corretta informazione sia importante nella battaglia contro il cancro perché sapere vuol dire poter combattere, anche perché oggi di cancro si può anche guarire".
Nei mesi scorsi Aimac ha fornito ai pazienti un questionario sui bisogni dei malati di cancro ai tempi del Covid-19 che è servito per capire quali priorità andavano risolte. "Il 50% degli intervistati si è mostrato soddisfatto del rapporto con l'équipe curante perché, nei momenti critici, era riuscito comunque a ricevere aiuto anche se al telefono," Ha spiegato Traclò. "Mentre il restante 50% l'ha definita un'esperienza negativa, proprio perché non era riuscito a contattare nel momento di necessità il personale sanitario dei centri di oncologia. Questi pazienti hanno anche sottolineato uno stato d'ansia dovuto a questa difficoltà". Da questo emerge che la priorità per i pazienti è quella di poter contare sul consiglio e aiuto dell'équipe sanitaria soprattutto nei momenti più critici.
"Anche in questo periodo i pazienti oncologici non devono perdere le buone abitudini: un corretto stile di vita aiuta a superare meglio le fasi critiche della malattia e migliora anche la risposta alla terapia farmacologica". Ha precisato Traclò, "Nutrirsi in modo sano chiedendo consiglio all'équipe sanitaria, praticare attività motoria come camminare o fare ginnastica a casa anche con l'aiuto di lezioni online, significa intraprendere un percorso di consapevolezza sulla propria salute fisica e mentale".
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Mercedes Bradaschia
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Ma in questi mesi di grave emergenza sanitaria i pazienti non sono stati lasciati soli, infatti Aimac, l'Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici, ha implementato l'Help-line nazionale, dove volontari di servizio civile, appositamente formati e coadiuvati da un oncologo clinico, uno psicoterapeuta e un avvocato, rispondono quotidianamente ai quesiti riguardanti la malattia, i trattamenti e i loro effetti collaterali. Inoltre nei maggiori centri di cura dei tumori sono stati istituiti 45 punti di accoglienza e informazione in oncologia, uniformi per modalità di approccio al paziente e attività, presidiati da operatori formati all'accoglienza e alla comunicazione in oncologia. Nei centri ma anche online sul sito Aimac si trovano anche delle pubblicazioni rivolte ai malati sui principali tipi di cancro e relativi trattamenti, sugli effetti collaterali e sul modo migliore per convivere con la malattia.
Dica33 ha intervistato in Appunti di salute la professoressa Francesca Traclò, ricercatrice e componente del comitato direttivo di Aimac, che ha precisato "quanto la corretta informazione sia importante nella battaglia contro il cancro perché sapere vuol dire poter combattere, anche perché oggi di cancro si può anche guarire".
Indagine AIMAC
Nei mesi scorsi Aimac ha fornito ai pazienti un questionario sui bisogni dei malati di cancro ai tempi del Covid-19 che è servito per capire quali priorità andavano risolte. "Il 50% degli intervistati si è mostrato soddisfatto del rapporto con l'équipe curante perché, nei momenti critici, era riuscito comunque a ricevere aiuto anche se al telefono," Ha spiegato Traclò. "Mentre il restante 50% l'ha definita un'esperienza negativa, proprio perché non era riuscito a contattare nel momento di necessità il personale sanitario dei centri di oncologia. Questi pazienti hanno anche sottolineato uno stato d'ansia dovuto a questa difficoltà". Da questo emerge che la priorità per i pazienti è quella di poter contare sul consiglio e aiuto dell'équipe sanitaria soprattutto nei momenti più critici.
L'importanza dello stile di vita
"Anche in questo periodo i pazienti oncologici non devono perdere le buone abitudini: un corretto stile di vita aiuta a superare meglio le fasi critiche della malattia e migliora anche la risposta alla terapia farmacologica". Ha precisato Traclò, "Nutrirsi in modo sano chiedendo consiglio all'équipe sanitaria, praticare attività motoria come camminare o fare ginnastica a casa anche con l'aiuto di lezioni online, significa intraprendere un percorso di consapevolezza sulla propria salute fisica e mentale".
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Mercedes Bradaschia
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