27 gennaio 2006
Aggiornamenti e focus, Speciale Depressione
Medici di famiglia più attenti
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La depressione è un disturbo mentale molto frequente, si stima, infatti, che circa 1 persona su 5 soffrirà, nel corso della vita, di un disturbo del tono dell'umore. Tuttavia, la depressione rimane una delle patologie meno riconosciute e più sottovalutate, e in questo contesto assume notevole importanza il medico di famiglia. Infatti, si trova nella posizione migliore per identificare precocemente i soggetti affetti da disturbo psichico e, a volte, per fornire il trattamento adeguato.Secondo uno studio dell'OMS, effettuato nell'area di Verona, è emerso che i disturbi psichici definiti secondo i criteri ICD-10 (Classificazione internazionale delle malattie) erano presenti nel 12,4% dei pazienti che si rivolgevano al medico di famiglia; se si considerano anche i disturbi cosiddetti sotto-soglia, la percentuale di incidenza saliva al 23,6%, mentre i sintomi psicopatologici, indipendenti da qualsiasi criterio di classificazione clinica, venivano riferiti nel 56,6% dei soggetti. In totale, si è stimato che il medico di medicina generale abbia in cura il 90% dei pazienti con depressione.
I disturbi che si riscontrano più comunemente nell'ambito della medicina generale sono quelli affettivi, come l'episodio depressivo e la distimia (alterazione del tono dell'umore che si manifesta con eccessiva tristezza o euforia), e gli stati ansiosi (sindrome d'ansia generalizzata); inoltre, negli uomini sono risultati frequenti i disturbi legati all'abuso di alcol.Tuttavia, i pazienti psichiatrici presentano spesso quadri clinici non ben definiti e difficilmente valutabili all'interno dei classici criteri diagnostici; per questo, si ritiene che circa il 50% dei casi di depressione sfugga alla diagnosi del medico di famiglia. Il più delle volte, infatti, il paziente richiede l'intervento più che per la depressione, per la cura di disturbi somatici quali affaticamento, disturbi gastro-intestinali, vertigini, dolori articolari, perdita di peso, dolori toracici e cefalea; inoltre, sono molto frequenti i casi in cui sono presenti alcuni sintomi ma con durata e intensità inferiori a quelle richieste per porre una diagnosi secondo i criteri standard e per questo difficilmente riconoscibili.
Da uno studio condotto per stabilire le capacità diagnostiche dei medici generici, impiegando attori professionisti che recitavano la parte del paziente con disturbi depressivi, è emerso che la depressione maggiore viene più frequentemente diagnosticata rispetto alla forma lieve; inoltre, i medici con i maggiori successi diagnostici erano quelli che più spesso rivolgono al paziente domande riguardanti la sfera dei sentimenti e l'affettività. Da ciò si deduce che, nella diagnosi di depressione, è di fondamentale importanza la conoscenza e una salda relazione con il paziente. In particolare, il medico deve essere molto attento nel rilevare, richieste di interventi o visite urgenti senza un'apparente ragione, un'eccessiva richiesta di visite e di esami, reazioni inattese e inadeguate alla situazione durante una visita, come il pianto o un atteggiamento aggressivo, un'apprensione non motivata nei riguardi di un familiare malato. Inoltre, dovrebbe prestare particolare attenzione alla presenza di sintomi depressivi negli adolescenti e nei giovani, nei soggetti con una storia familiare di depressione, in quelli affetti da patologie croniche, nelle persone che, di recente, hanno vissuto un lutto, in coloro che accusano disturbi del sonno, dolori cronici o sintomi somatici non riconducibili a malattie precise.In casi di depressioni di gravità lieve-moderata il medico di medicina generale può procedere autonomamente alla terapia, mentre in presenza di casi gravi, disabilitanti, cronici; di sintomi psicotici, disturbi bipolari, rischio di suicidio, o nei casi in cui la richiesta venga direttamente dal paziente, è meglio che venga attivata una collaborazione con lo psichiatra, ma senza "passare" il paziente.
Ombretta Bandi
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I disturbi sono molti
I disturbi che si riscontrano più comunemente nell'ambito della medicina generale sono quelli affettivi, come l'episodio depressivo e la distimia (alterazione del tono dell'umore che si manifesta con eccessiva tristezza o euforia), e gli stati ansiosi (sindrome d'ansia generalizzata); inoltre, negli uomini sono risultati frequenti i disturbi legati all'abuso di alcol.Tuttavia, i pazienti psichiatrici presentano spesso quadri clinici non ben definiti e difficilmente valutabili all'interno dei classici criteri diagnostici; per questo, si ritiene che circa il 50% dei casi di depressione sfugga alla diagnosi del medico di famiglia. Il più delle volte, infatti, il paziente richiede l'intervento più che per la depressione, per la cura di disturbi somatici quali affaticamento, disturbi gastro-intestinali, vertigini, dolori articolari, perdita di peso, dolori toracici e cefalea; inoltre, sono molto frequenti i casi in cui sono presenti alcuni sintomi ma con durata e intensità inferiori a quelle richieste per porre una diagnosi secondo i criteri standard e per questo difficilmente riconoscibili.
Attenzione ai sintomi
Da uno studio condotto per stabilire le capacità diagnostiche dei medici generici, impiegando attori professionisti che recitavano la parte del paziente con disturbi depressivi, è emerso che la depressione maggiore viene più frequentemente diagnosticata rispetto alla forma lieve; inoltre, i medici con i maggiori successi diagnostici erano quelli che più spesso rivolgono al paziente domande riguardanti la sfera dei sentimenti e l'affettività. Da ciò si deduce che, nella diagnosi di depressione, è di fondamentale importanza la conoscenza e una salda relazione con il paziente. In particolare, il medico deve essere molto attento nel rilevare, richieste di interventi o visite urgenti senza un'apparente ragione, un'eccessiva richiesta di visite e di esami, reazioni inattese e inadeguate alla situazione durante una visita, come il pianto o un atteggiamento aggressivo, un'apprensione non motivata nei riguardi di un familiare malato. Inoltre, dovrebbe prestare particolare attenzione alla presenza di sintomi depressivi negli adolescenti e nei giovani, nei soggetti con una storia familiare di depressione, in quelli affetti da patologie croniche, nelle persone che, di recente, hanno vissuto un lutto, in coloro che accusano disturbi del sonno, dolori cronici o sintomi somatici non riconducibili a malattie precise.In casi di depressioni di gravità lieve-moderata il medico di medicina generale può procedere autonomamente alla terapia, mentre in presenza di casi gravi, disabilitanti, cronici; di sintomi psicotici, disturbi bipolari, rischio di suicidio, o nei casi in cui la richiesta venga direttamente dal paziente, è meglio che venga attivata una collaborazione con lo psichiatra, ma senza "passare" il paziente.
Ombretta Bandi
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