23 gennaio 2008
Attacchi di ansia (panico)
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08 gennaio 2008
Attacchi di ansia (panico)
Salve, sono un ragazzo di 23 anni, e da quasi 1 anno soffro di attacchi di ansia(panico). Tutte le cose che prima riuscivo a fare oggi mi sembrano impossibili o difficilissime, e sono quasi costantemente in uno stato di ansia(con i conseguenti disturbi a livello dell’apparato digerente), anche in situazioni per le quali non c’è nulla da temere. Ho provato per un periodo ad andare da uno psicologo, ma non ho avuto grandi giovamenti. Questi attacchi, più forti o meno che siano, mi capitano spesso. Per contrastarli a volte faccio uso di medicinali, come lo xanax(durante la giornata) e il felison(per dormire la notte), che però non risolvono il problema, ma mi aiutano solo a gestire l’ansia. Ultimamente faccio anche molto sport, e ho visto che anche questo aiuta, perché mi fa sentire più a posto fisicamente, ma comunque non risolve il problema. Questi attacchi all’inizio erano così forti da indurmi a pensare di soffrire di qualche malattia; oggi mi sono reso conto, e ne sono convinto, che il problema è solo nella mia testa, ma nonostante tutto non riesco ad evitarlo, è come un disturbo cronico. Le situazioni che mi scatenano questi attacchi, più o meno forti che siano, sono molteplici (scuola, lavoro, anche una semplice uscita con gli amici o una vacanza), e sono situazioni in cui penso di non avere via di fuga; ho paura di queste situazioni, perché sono quelle in cui mi potrebbe venire un attacco, quindi mi rendo conto che quello che mi crea ansia e mi spaventa è anche la paura di avere un attacco di ansia(panico), quindi la paura di avere paura. Come posso fare a bloccare questi pensieri o meccanismi, che si attivano automaticamente nel mio cervello, prima che il disturbo diventi cronico, o ancora peggio irreversibile. Non mi voglio abituare a questa situazione, e visto che sono ancora giovane spero di poterne uscire. Come posso fare? La ringrazio per la sua attenzione, e nell’attesa della sua risposta colgo l’occasione per porle i più distinti saluti.Risposta del 23 gennaio 2008
Risposta a cura di:
Dott. CESARE PARLATO
Non è facile dare una risposta: vedo che lei descrive accuratamente i suoi sintomi, e le considerazioni che fa mi fanno pensare ad una persona capace di introspezione ed analisi. Le consiglierei un percorso psicoterapeutico, gestito però da uno psicoterapeuta medico specialista, dato che probabilmente sarà necessario associare, almeno in certi periodi, anche una terapia farmacologica. Cordiali saluti
Dott. Cesare Parlato
Specialista attività privata
Specialista in Neurologia
Specialista in Psichiatria
MANTOVA (MN)
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