02 febbraio 2017
Credo di soffrire di crisi isteriche
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23 gennaio 2017
Credo di soffrire di crisi isteriche
Salve,Sono una ragazza di 17 anni e sin da bambina ho avuto strani comportamenti nell'esternazione della Rabbia. I miei genitori hanno sempre pensato che fossi " un'attrice" ;, " una vittima" ;, una " il cui scopo sia solo attirare l'attenzione" durante questi miei momenti.
Spesso mi capita di avere periodi di irritabilità nei quali non mi sento compresa, che durano anche settimane. Mi arrabbio spesso generalmente, e col tempo sono riuscita a controllare di più i miei " attacchi" (non mi piace per esempio che succeda davanti a persone che non appartengano alla mia famiglia ), ma quando non riesco a trattenermi più inizio a gridare, piangere e sbattere tutto quello che ho attorno, per questo mi chiudo in bagno o in una stanza. Da bambina mi buttavo per terra e battevo i piedi, gridando e piangendo fin quando non esaurivo le forze. Solo facendo così riesco a sentirmi vuota senza il peso della mia Rabbia sullo stomaco. Dopo le crisi preferisco stare da sola, perché mi vergogno del mio comportamento e mi sento in colpa verso la mia famiglia o le persone che hanno assistito. Ho paura che un giorno mi si rivolterá tutto contro, che farò del male a qualcuno o a me stessa. Sono malata?
Vorrei che mia madre mi capisse e che non mi prendesse per pazza, ma purtroppo non è così ;. Spesse volte quando discutiamo ho la sensazione che lo faccia apposta, che provochi questo mio comportamento per poi potermi dire che sono isterica, intrattabile.
Cinque anni fa i miei divorziarono e mi è capitato di avere pensieri suicidi in quel periodo fin quando non ho iniziato una relazione con mio fidanzato quasi due anni dopo, con il quale sto tutt'ora. Mi è anche successo di avere una crisi davanti a lui e me ne sono vergognata così tanto che mi sono ripromessa di non farlo più ;, ma che futuro posso mai avere con lui o con qualcun'altro con questa parte di me? Ho pensato spesso a uno psicologo, ma non ho mai avuto il coraggio. .
Cosa dovrei fare?
Grazie in anticipo per la risposta, Pamela.
Risposta del 02 febbraio 2017
Risposta a cura di:
Dott.ssa ELENA TAMUSSI
Carissima Pamela, credo sia assolutamente necessario che lei si rivolga a qualcuno che la aiuti a affrontare questa difficile situazione. Se alcune parti del suo carattere la fanno stare così male, è opportuno cominciare a "lavorarci" il prima possibile. Vedrà che il terapeuta saprà aiutarla anche ad interfacciarsi con i suoi genitori; credo sarebbe utile che una parte del percorso terapeutico venisse fatta anche insieme a loro.
Le auguro di trovare il coraggio di farsi aiutare, vedrà che ne sarà felice.
Elena Tamussi
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
Brescia (BS)
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