19 aprile 2018
Difficoltà nella riduzione del tavor
Tags:
01 luglio 2017
Difficoltà nella riduzione del tavor
Salve, sono un ragazzo di 25 anni, e dal 2015 assumo Tavor da 1 mg per il trattamento dell'Insonnia. Il mio psichiatra mi ha mantenuto questa posologia per moltissimo tempo in quanto si trattava di una forma molto grave di insonnia (a un certo punto della notte mi svegliavo in preda a nervosismo dovuto al fatto che non riuscissi a prendere sonno). Ora da circa un anno andando in via di miglioramento, il mio psichiatra è riuscito a farmi ridurre il tavor a 3/4 di compressa da 1 mg (aggiungendo una pillola di melatonina) e fino a ieri è andato tutto bene. Ieri andando a controllo, il medico mi ha detto che potrei ridurre ulteriormente a metà compressa, però stanotte avevo difficoltà a prendere sonno con metà compressa e quindi ho dovuto assumere l'altro quarto di pastiglia e così sono riuscito a dormire. Ora mi domando, come mai non riesco a ridurre ulteriormente, e come dovrei comportarmi? GrazieRisposta del 08 luglio 2017
Risposta a cura di:
Dott. MARCO PAOLEMILI
L'insonnia primaria, cioè un disturbo del sonno come malattia principale, è molto rara, per alcuni inesistente. È meglio concepire l'insonnia come un sintomo, molto spesso un sintomo di ansia o depressione. Anche se con pochi elementi a disposizione, mi pare di capire che uno dei suoi problemi sia una preoccupazione di non riuscire a dormire. Alla riduzione anninciata del dosaggio si è rifatta viva la preoccupazione del dormire. È più proficuo trattare e inquadrare questa sua difficoltà nel sonno, come un problema di preoccupazione e ansia, quindi o con farmaci diversi o con un supporto psicologico mirato al problema del sonno. Così ridurre di 0, 25 mg (una inezia per un giovane uomo) non sarà più un problema.
Dott. Marco Paolemili
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Ricercatore
Specialista in Psichiatria
Roma (RM)
Risposta del 19 aprile 2018
Risposta a cura di:
Dott. ANGELO MERCURI
Gentile utente,
rispondo limitatamente alla difficoltà di diminuire il dosaggio di Tavor perché, riguardo al resto, non posso farlo senza conoscerLa.
Dalla mia esperienza so che più a lungo si assume una benzodiazepina e più sensibili si diventa alla diminuzione. Quindi io ripartirei dal dosaggio con cui si sente bene, assumendolo però in gocce:
(1 mg di tavor=20 gtt. ); non tolga più di una goccia ogni tre giorni e quando si sente di doverlo fare stia fermo alche una settimana, poi riprenda lo scalaggio.
Di solito questo metodo funziona. E fin che può eviti gli psicofarmaci, intraprenda casomai un percorso di psicoterapia: mi creda, non glielo dico perché io sono psicoterapeuta giacchè pure io qualche volta sono costretto a prescrivere psicofarmaci; ma lo faccio solo quando non c’è proprio altra via d’uscita per sbloccare una situazione penosa per il paziente. Gli psicofarmaci, a mio parere, devono sempre essere l’ultima spiaggia.
Cordiali Saluti,
A. Mercuri
Dott. angelo mercuri
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
Continuità Assistenziale
Medicina Territoriale
Specialista in Psichiatria
Venezia (VE)
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