14 febbraio 2005
Ernia cervicale
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09 febbraio 2005
Ernia cervicale
dieci anni fa scoprivano a mio suocero un tumore al polmoner siniistro che con chemioterapie e radioterapie è regredito e tutt'oggi la situazione sembra stabile a livello polmonare. A mio suocero, di anni 58 e corpuratura normale, è stato poi applicato un cerotto di morfina conrùtro il dolore. ad ottobre ha iniziato ad avvertire dolori al braccio sinistro prima seguenti a sforzi fuisici e poi col tempo anche notturni e collegati a debolezza e formicolii. pur aumentando la dose di morfina nel cerotto così come su direttiva del medico antalgico, il dolore non si affievoliva ma si alleviava solo dopo una puntura di voltaren o muscoril. oggi a distanza di mesi in cui nessuna tac di indagine è stata prescritta dicono a mio suocero che i dolori sono dovuti al 90% ad una metastasi che ha raggiunto il cervello e sono talmente convinti che nemmeno ora prevedono una tac. noi, data la sintomatolgia e il fatto che prodotti come il voltaren agiscon con sucesso e invece la morfina no, eravamo prpensi per un'ernia cervicale e mai più per una diagnosi tanto tragica. la tac la faremo ovviamente ma è possibile avere ancora la speranza che si tratti di un'ernia? come si può senza tac diagnosticare una cosa tanto grave come una metastasi al cervello?Risposta del 14 febbraio 2005
Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO
egregio signore, rimango un po' perplesso dalla Sua lettera in quanto non penso che il medico Curante di Suo suocero non gli abbia prescritto una TAC o una RNM cervicale, visto che i disturbi datano da qualche tempo.
Sinceramente non credo che la patologia di cui soffre Suo suocero sia espressione di una metastasi cerebrale, poichè i sintomi che Lei descrive sono molto più suggestivi proprio di una ernia cervicale o comunque di una compressione delle radici nervose che formano il plesso brachiale. Conduca Suo suocero a sottoporsi ad un esame di NMR cervicale, gli dica di consultare il Suo medico di fiducia che saprà sicuramente consigliarlo su cosa è meglio fare.
Cordialmente
Dott. Giovanni Migliaccio
Specialista in Neurochirurgia
Medico Ospedaliero
MILANO (MI)
Risposta del 14 febbraio 2005
Risposta a cura di:
Dott. GASPARE FRANCESCO MONTEMAGNO
Sono pienamente d'accordo con il collega Dr Migliaccio dato che il corteo sintomatologico depone per una cervicobrachialgia o comunque una compressione nervosa del plesso brachiale. Consiglio una RM ed eventualmente uno studio neurofisiologico (EMG con studio della velocita' di conduzione) dell'arto interessato
Cordialmente.
Dott. Gaspare Francesco Montemagno
Specialista in Neurochirurgia
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
AUGUSTA (SR)
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